Arezzo, il sogno scudetto sfuma in finale. Il Cittadella vince 2-1 ed è campione d'Italia

Delusione amaranto nella partita decisiva al Salaria Sport Village di Roma. I ragazzi di mister Alessandria partono male e subiscono due reti firmate De Pieri e Fasolo su rigore. Meglio la ripresa, con attacchi più veementi che fruttano la rete di Iacuzio. Ma non basta: il tricolore va in Veneto

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Campi da tennis e calcetto tutt'intorno, il Tevere a poche decine di metri, il ponentino che soffia. L'Arezzo si gioca lo scudetto al Salaria Sport Village, in una tiepida giornata romana. Di fronte c'è il Cittadella, con un'età media leggermente più alta e due '96 tra i titolari. Giacomin e Alessandria schierano il trequarti dietro due punte, ma l'allenatore dei veneti disegna la linea di difesa a quattro. Alessandria gioca con i tre centrali. L'Arezzo è in bianco con calzoncini neri, il Cittadella in granata.

Caccin e compagni partono meglio, fanno girare palla, attaccano gli spazi. E al 21' passano: tiro di Maniero, Garbinesi respinge laterale, Fasolo la rimette in mezzo e De Pieri appoggia facile facile in rete.

Per qualche minuto l'Arezzo va in apnea, poi Ngissah prova a suonare la carica: azione personale e tiro di sinistro radente al palo. Ma è un lampo nel buio: il Cittadella quando attacca fa male. De Pieri serve in mezzo all'area Fasolo che stoppa e viene tirato giù da Pauselli. Rigore netto che lo stesso Fasolo trasforma. 2-0 e finale tutta in salita per gli amaranto, che di lì in avanti non reagiscono. Il Cittadella controlla e va al riposo con un doppio vantaggio pesante.

 

Non ci sono cambi dopo l'intervallo. Dalla tribuna salgono incitamenti per gli amaranto che spingono con maggiore veemenza. Ma il Cittadella difende bene e concede solo un rasoterra di Ngissah neutralizzato in due tempi da Corasaniti. La partita è più nervosa, l'Arezzo tira fuori l'adrenalina e al 13', su cross lungo di D'Abbrunzo, Iacuzio di testa scavalca il portiere e riapre la gara.

Alessandria inserisce forze fresche: dentro Arcaba in difesa e Dai Pra in attacco. L'inerzia è tutta amaranto adesso, gli assalti sono costanti anche se un po' confusionari. D'Abbrunzo abbandona la mediana e diventa un centravanti in più, quindi entra pure Galantini per Bonfini infortunato. L'Arezzo tenta il tutto per tutto in cerca del gol che porterebbe la sfida ai supplementari. Ma la lucidità, col passare dei minuti, viene meno.

Il Cittadella resiste e si cuce il tricolore sulle maglie, gli amaranto si fermano a un passo dalla storia. Ma a questi ragazzi vanno solo applausi. Sono vicecampioni d'Italia non per caso.

 

CITTADELLA (4-3-1-2): 1 Corasaniti; 2 Maniero, 6 Rumleanschi, 5 Volpato, 3 Amato; 7 Caccin, 4 Xamin, 8 Manente (27' st 15 Adu); 10 Stocco; 9 De Pieri (18' st 17 Minozzi), 11 Fasolo.

A disposizione: 12 Scomparin, 13 Ansah, 14 Selmin, 16 Mendy, 18 Stefani.

Allenatore: Giulio Giacomin.

AREZZO (3-4-1-2): 1 Garbinesi; 5 Bernardini, 2 Bonfini (37' st 19 Galantini), 3 Pauselli (13' st 15 Arcaba); 6 Minocci, 4 D'Abbrunzo, 8 Bozzi, 7 Rampelli; 11 Benucci (24' st 16 Dai Pra); 9 Iacuzio, 10 Ngissah.

A disposizione: 12 Maffetti, 13 Testi, 14 Zammuto, 17 Brunetti, 18 Magara, 20 Cusin, 21 Romagnoli.

Allenatore: Antonio Alessandria.

ARBITRO: Paolini di Ascoli (Squarcia di Roma – Bianchini di Cesena).

NOTE: spettatori 200 circa. In tribuna il presidente della Lega Pro, Gravina, e il presidente dell'Arezzo, Ferretti. Ammoniti: pt 28' Pauselli, 45' Fasolo; st 10' Manente, 15' Bernardini. Angoli: 5-5. Recupero tempi: 1' e 4'

RETI: pt 21' De Pieri, 29' rig. Fasolo; st 13' Iacuzio

 

scritto da: Andrea Avato, 11/06/2016

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Cittadella-Arezzo 2-1, intervista con Alessandria