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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Trestina4 set15Pianese
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MONDO AMARANTO
Silvia e Jacopo ad Alberobello
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Lo confesso, mi sono emozionato. San Pietro, Roma: sentirsi aretini al centro del mondo

In Vaticano con la lancia d'oro e con la Giostra del Saracino. Non c'entra la politica e non c'entra la fede. E' questione di sentimenti: spirito d'appartenenza, orgoglio delle origini, fierezza della vita vissuta nei tuoi luoghi e con la tua gente. Sotto il cielo terso di giugno, al suono delle chiarine e dei tamburi, tutto ruotava intorno ad Arezzo



Non c'entra la politica, troppo machiavellica per lasciare spazio ai sobbalzi del cuore, e non c'entra nemmeno la fede, troppo intima per manifestarsi senza argini davanti a migliaia di persone. C'entrano i sentimenti, quelli sì: lo spirito d'appartenenza, l'orgoglio delle origini, la fierezza della vita vissuta nei tuoi luoghi e con la tua gente.

L'altro ieri ero a Roma per la benedizione della lancia d'oro. Lo confesso, mi sono emozionato. Piazza San Pietro, i colori della Giostra, i suoni delle chiarine e dei tamburi così familiari per me e così nuovi per il resto del mondo, radunato davanti al Cupolone: non era suggestione la mia, era un distillato di felicità. Arezzo da corteggiare, da blandire, da conoscere. Di Arezzo ci si può innamorare e il Saracino è come la freccia di Cupido.

Ho sempre pensato che questa città, un po' madre e un po' matrigna, da dove vorresti fuggire quando ti soffoca con le sue piccole cose quotidiane, e dove è un piacere immergersi, con i pensieri sparpagliati e lo sguardo languido, sia bella, bellissima. E che non la celebriamo abbastanza perché non sappiamo coglierne le virtù. Arezzo è bipolare: ti rassicura con la sua vita a passo d'uomo e ti inquieta trattenendoti dentro il guscio. 

Quest'armonia degli opposti è una rarità. Produce una miscela di stati d'animo che raccontarli è complicato. A Roma sono esplosi tutti insieme in uno scenario meraviglioso, sotto il cielo terso di giugno, mentre gli stendardi della Giostra dondolavano al vento. C'eravamo noi in quelle insegne, c'erano le nostre radici e un'identità di popolo che non ho sentito mai forte a quel modo. Il resto, sia detto senza intenti dissacranti, era un affascinante corollario. Che ruotava intorno alla mia Arezzo.

 

scritto da: Andrea Avato, 24/06/2016





La Giostra del Saracino da Papa Francesco

La lancia d'oro del Giubileo in piazza San Pietro
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