SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Sveglia presto, adrenalina e si parte! Trasferta a Cremona, quanta energia lungo il viaggio
Una domenica diversa, senza pranzo con i parenti, con una birra media insieme al cornetto della colazione. In autostrada verso uno stadio bello, per una partita molto stimolante: bisogna provare a vincerla sul campo e anche fuori. Sperando che l'Arezzo ci renda dolce il ritorno a casa
TweetStamattina la sveglia è suonata alle 9, anche qualcosa prima perché non era proprio il caso di metterla al limite delle possibilità umane e dover prendere il pullman degli Ultras al volo alla maniera del mitico Fantozzi. Che poi, diciamocelo, ma chi ha dormito? Per chi come noi vive l'amaranto come una seconda pelle, le partite dell'Arezzo, specialmente in trasferta, creano un accumulo di adrenalina come se dovessimo scenderci noi in quel campo. Servono tante energie fisiche e mentali anche a noi per sostenere la squadra sempre e comunque, per sperare ancora se le cose vanno male o per esaltarci se la partita prende la piega giusta. Il settimo giorno qualcuno piuttosto famoso si riposò, ma noi comuni mortali abbiamo di meglio da fare.
Le liturgie domenicali della gente comune oggi saranno stravolte, a partire dalla colazione, con un cornetto e un caffè accompagnato magari dalla prima birra media! Niente pranzo in famiglia o dalla nonna di turno: molto più probabile un boccone all'Autogrill. Una domenica all'insegna del pallone, come piace a noi, ma con la consapevolezza di andare fuori dai confini, per una trasferta bella lunga che proprio per questo acquista un tocco di fascino in più. Più si va lontano, più va richiamato forte il legame con la nostra terra. Più percorri chilometri di strada, più si gonfia il petto per il fatto di esserci con il corpo e con la mente. Le condizioni per rispondere a questa chiamata alle armi (metaforica) a Cremona c'erano tutte: biglietto economico (una volta tanto), scontro diretto di elevato interesse e stadio niente male per i canoni della Lega Pro e del calcio italiano in generale. Sono una nostra bestia nera, ne prendiamo atto. Sarà dura e lo sappiamo. Ma non è proprio quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare?
Loro sono forti, ma c'è da immaginare che lungo le sponde del Po stiano pensando la stessa cosa. La classifica inoltre conferma un equilibrio tra noi e loro che va al di là delle rose a disposizione di Tesser e Sottili. Stessi punti e stessa differenza reti: una partita che sembra apparecchiata apposta per rompere le righe. Può anche succedere invece che continueremo a veleggiare a braccetto pure dopo i 90 minuti in Lombardia. In ogni caso c'è che l'Arezzo di quest'anno è capace di tutto e gioca per vincere. Un po' per caratteristiche, perché farsi schiacciare e fare le barricate davanti a Benassi non è il nostro pane e sarebbe un suicidio. Un po' anche perché l'impostazione mentale predefinita è proprio quella di andare a fare il proprio gioco, a viso aperto, con la voglia di guardare la porta avversaria da vicino, complice il fatto di avere in campo giocatori carismatici. A prescindere da avversario e fattore campo, quindi, possiamo e dobbiamo ben sperare, ovunque.
Di questo la gente se ne è accorta e infatti risponde presente anche in trasferta, consapevole che la squadra può regalarci gioie anche “on the road”. Quella stessa gente sembra stia capendo anche che quando l'equilibrio in campo pare regnare sovrano, serve quel qualcosa in più sugli spalti: gente che può fare la differenza diventando un valore aggiunto allo zoccolo duro irriducibile e immancabile. Quest'anno finora siamo stati forti pure da questo punto di vista e dobbiamo confermarci, anche perché affrontiamo una tifoseria degna di rispetto. Sugli spalti sarà una partita bella come in campo, c'è da starne certi. E in fondo la bellezza è talmente soggettiva: è l'Arezzo che segna un gol in più degli altri, anche a tempo scaduto, anche in fuorigioco. È il viaggio di ritorno in tripudio tra canti, abbracci e sospiri lievi. Facciamo che questa fantasia diventi realtà: c'è un lieto fine che dipende dai prossimi 90 minuti. È lì, che ci aspetta. Andiamo a prendercelo!
scritto da: Luca Amorosi, 09/10/2016
Tweet