SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Numeri buoni, pessimo risultato e un tarlo in testa: l'Arezzo a Cremona ha perso perché?
Possesso palla a favore degli amaranto: 53 contro 47. Angoli idem: 6-2. Tiri pericolosi anche. Una qualità di gioco superiore per ottanta minuti. Ma come ad Alessandria, gli uomini di Sottili si prendono tanti complimenti e zero punti. Le domande al riguardo sono molte, legate al valore dei singoli, alle sostituzioni dell'allenatore, alle distrazioni di reparto, alla ''lunghezza'' della panchina. Sempre ricordando che la squadra è quinta e può arrivare tra le prime tre
TweetStringendo brutalmente, la domanda è: perché l'Arezzo ha perso a Cremona? Abbiamo ricordato nell'articolo dedicato alla perla amaranto che ottanta minuti di gara sono stati positivi ben al di là delle previsioni. Ordine tattico, solidità difensiva, velocità nei contrattacchi, due gol segnati e mezza occasione concessa agli avversari: questo il bilancio fino a dieci dalla fine.
E poi? La rimonta grigiorossa è dovuta a distrazioni in rapida sequenza, a difetti strutturali di squadra, a errori dei singoli, alle sostituzioni di Sottili, ai meriti di Stanco e Maiorino, al budget investito sul mercato dai due club, al destino?
E' una domanda che ha monopolizzato l'apertura di Block Notes, ieri sera su Teletruria (tra gli ospiti il calciatore Yamga). E le risposte, com'è naturale in casi del genere, sono state variegate.
I numeri possono dare un aiuto a leggere e interpretare il rebus. L'Arezzo in otto giornate ha realizzato 14 gol e vanta uno degli attacchi più prolifici, con Polidori, Erpen e Moscardelli a quota 3. Viceversa, con 11 reti al passivo ha una delle difese più perforate e per una squadra d'alta classifica non è un dato incoraggiante.
Dunque la tendenza è abbastanza chiara, tant'è che l'Arezzo solo una volta non ha segnato (ad Alessandria) e solo una volta ha tenuto la porta inviolata (con la Pro Piacenza).
Il dna della squadra la porta ad attaccare e ad attaccare bene. Ci sono geometrie, ci sono soluzioni diversificate, ci sono più moduli da sfruttare per coprire il campo. Sottili ne ha alternati tanti, senza fossilizzarsi su uno schema solo ma puntando sull'elasticità. Se questa si stia dimostrando una risorsa o un limite, è altro motivo di dibattito.
Comunque, domenica a Cremona l'Arezzo ha chiuso con il 53 per cento di possesso palla contro il 47 della Cremonese. 6-2 per gli amaranto il conto degli angoli. Un dato interessante riguarda i tiri in porta. L'Arezzo è stato costante: 4 tiri nel primo tempo, 4 nel secondo e quasi tutti pericolosi considerando i due gol, le due parate di Ravaglia su Polidori e le occasionissime di Moscardelli e di Luciani. I padroni di casa invece hanno concluso 5 volte nel primo tempo e 10 nel secondo. Ma se togliamo i 3 gol e il colpo di testa di Scappini sul 2-2, Benassi ha dovuto fare il suo e poco più.
Perdere con questi numeri è sanguinoso. E si lega a quanto si è detto e scritto dopo i confronti diretti di domenica e di Alessandria: l'Arezzo ha giocato meglio degli avversari. Però ha raccolto zero punti: la spia di una fragilità che rischia di annullare tutto il resto.
Anche perché, al di là di tutto, non si può attaccare sempre e comunque, sul 2-0 sopra in trasferta come sullo 0-1 sotto in casa, al ventesimo di gioco come a un quarto d'ora dalla fine. C'è da acquisire maturità, perché se la Cremonese ti rimonta fino al 2-2 e hai un angolo a favore a tempo scaduto, puoi pure fare melina e arrivare al triplice fischio. Un punto è sempre meglio che niente. Invece se l'angolo lo mandi in area, loro ripartono e per il motivo più astruso ti schiaffano dentro il 3-2, tu rosichi fino alla morte.
Sono spunti che nei prossimi giorni approfondiremo, insieme a quelli sul valore dei singoli difensori, sulla scommessa Corradi (può fare il mediano a due o no?), sul 4-2-4 (è l'assetto migliore o sbilancia troppo la squadra?), sulla "lunghezza" della panchina, sui correttivi da apportare a un Arezzo che comunque, non va dimenticato, adesso è quinto e può arrivare tra le prime tre. La sconfitta di Cremona resterà negli annali. Speriamo non resti in memoria troppo a lungo.
scritto da: Andrea Avato, 11/10/2016
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