SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Lo zibaldone della trasferta di Viareggio. Rombi, quadrati, raid, Lippi e fallacci
Domenica ho maturato la definitiva consapevolezza che tutte le squadre del mondo, quando cambiano allenatore, vincono la partita. Quando l’allenatore lo cambia l’Arezzo, la partita la perde. Galderisi ha battuto il naso a Viareggio, Ugolotti pareggiò a Pistoia con l’ultima in classifica, Cuoghi vinse col derelitto Martina ma poi cadde a Lucca, Sarri fu battuto in casa dal Lecce e via piangendo. Siamo strani, dobbiamo farcene una ragione.
TweetDomenica ho maturato la definitiva consapevolezza che tutte le squadre del mondo, quando cambiano allenatore, vincono la partita. Quando l’allenatore lo cambia l’Arezzo, la partita la perde. Galderisi ha battuto il naso a Viareggio, Ugolotti pareggiò a Pistoia con l’ultima in classifica, Cuoghi vinse col derelitto Martina ma poi cadde a Lucca, Sarri fu battuto in casa dal Lecce e via piangendo. Siamo strani, dobbiamo farcene una ragione.
A come ambarabaccicciccoccò. Prosegue tra gli applausi di un pubblico sempre più vasto l’appassionante gara a distanza tra Piero Mancini e Maurizio Zamparini. I due presidenti continuano a darsi battaglia a cadenze vertiginose, tagliando teste di allenatori come fette di prosciutto. Il boss del Palermo, dopo il licenziamento di Zenga, è attualmente al comando della classifica con 28 esoneri in vent’anni di onorata carriera, ma il massimo dirigente dell’Arezzo, che ha giubilato Semplici nei giorni scorsi, insegue a quota 22 in appena dieci stagioni. A questi ritmi, gli esperti del settore pronosticano il sorpasso intorno al 2011. Sia Zamparini che Mancini hanno confessato di scegliere le loro vittime con un metodo infallibile: la filastrocca dei bambini.
B come bbbbone. Ma quanto è bello quando arrivi allo stadio e a consegnarti la formazione trovi due hostess minigonnate che ti sorridono, ti augurano buon lavoro e ti mettono in tasca un bigliettino col numero di cellulare?
C come calimero. Il pulcino che animava gli spot di Carosello, sfortunato e nero, è sempre più l’alter ego di Eugenio Romulo Togni. Prima la frattura del metatarso, poi Cari che non lo vedeva, quindi il rischio di finire ammollo nella Chiana. Il brasiliano aveva trovato Semplici che lo aveva rilanciato alla grande e gliel’hanno fatto fuori. L’Arezzo ha preso Galderisi che gioca con due mediani soli e quello chi ti lascia in panca? Proprio Togni, il più in forma di tutti. Fantozzi in confronto era fortunato come Gastone.
D come dubbio amletico. Chi è il responsabile della scoppola di domenica? La domanda non è fuori luogo: leggendo qualche giornale locale si è infatti scoperto che Semplici, oltre ad aver perso a Lumezzane, Varese e Cremona, ha perso pure a Viareggio. Perché in panchina c’era sì Galderisi, ma la squadra era ancora rattrappita per colpa del vecchio allenatore. Ergo, se l’Arezzo avesse sbancato lo stadio dei pini, Galderisi non avrebbe dovuto gioirne mentre Semplici avrebbe alzato la sua già dignitosa media punti. La confusione, in questo periodo, regna sovrana.
E come esiliato. A fare la telecronaca mi hanno sbattuto in un angolo della tribuna argento (in quella oro ci stavano i vip), fuori dalle postazioni riservate ai giornalisti perché lì non c’era spazio per il cameraman. A Viareggio infatti hanno dimezzato la tribuna stampa per fare posto al Gos, la sala di polizia che controlla la sicurezza nello stadio. La stranezza è che sugli spalti c’erano settecento persone a esagerare, tutte però inquadrate in lungo e in largo dalle potentissime telecamere della Questura. E meno male che Viareggio non è Livorno. Nel 2001, quando perdemmo 5-3, commentavo la partita in mezzo alla gente. E i simpatici tifosi di casa, ai gol decisivi di Scichilone, si avventarono su di me come un branco di lupi. Perché le tribune, sotto sotto, sono peggio delle curve.
F come furbi. A Viareggio però sono più vispi che ad Arezzo. La telecamera di sicurezza l’hanno sistemata sotto la tettoia che copre la tribuna, non in cima a un palo di tre metri e mezzo, piantato tra le panchine, che ostruisce la visuale!
G come geometria. Dal rombo di Semplici ai quadrati di Galderisi, il salto è stato traumatico e doloroso. Vertice basso e vertice alto non ci sono più, adesso bisogna sfruttare ampiezza e linee verticali. La geometria non è un reato, cantava Renato Zero, ma lui si riferiva al triangolo, che in questo momento appare una figura decisamente più allettante.
I come ingresso consentito. Al ristorante, all’ora di pranzo, ho incontrato un tifoso dell’Arezzo che abita a Bologna. Lui diceva che sarebbe entrato allo stadio anche senza la tessera del tifoso, io sostenevo il contrario, basandomi sulle ferree disposizioni della Questura di Lucca. Un’ora dopo l’ho visto seduto in tribuna insieme alla moglie, sorridente e beato. Aveva ragione lui. Le normative che regolano l’accesso agli impianti sono un insulto alla ragione. E sono anche bugiarde!
K come killer. Aniello Panariello di mestiere fa il difensore. A metà primo tempo si è avventato su Chianese e ha rischiato di mandarlo all’ospedale. Gamba tesa, piede a martello, poteva veramente spezzargli la gamba. L’arbitro lo ha solo ammonito, poi ha mandato fuori De Oliveira per un calcetto. Assurdo. Ps: il fallaccio su Chianese era proprio sulla riga dell’area, dunque era rigore!
L come Lippi. Domenica mattina il Ct dell’Italia è passato dall’albergo in cui si trovava l’Arezzo, ha salutato Ceravolo, ha stretto la mano a Galderisi e ha parlato per qualche minuto ai giocatori nella hall. Pare che per risolvere i problemi dell’attacco abbia consigliato l’acquisto di Cassano. “In C1 sì – ha detto Lippi – che farebbe la differenza”.
M come mucchio. Semplici radunava i giocatori a fine partita per l’abbraccio collettivo. Galderisi ha cambiato le cose e il mischione lo fa prima che l’arbitro fischi l’inizio. Questione di abitudini, niente di strano. L’unica differenza è che nel mucchio, insieme ai calciatori e al mister, l’altro ieri c’era pure Ceravolo. Ed è una differenza, come dire?, sostanziale…
N come nuvole, che si sono addensate sopra l’Arezzo sia in senso metaforico che meteorologico. I primi venti minuti del secondo tempo sono stati giocati in condizioni di semi oscurità, poi finalmente hanno acceso i riflettori. Anche per questa operazione, è stato necessario l’ok della Questura.
O come ombra di se stesso. Mohamed Fofana.
P come progetto. Mi auguro si ricordino, dentro la società, che in estate si era voltata pagina rispetto a un passato fatto di improvvisazioni e zero programmazione. Mi auguro si ricordino che quest’anno potrebbe andare bene, come speriamo tutti, ma potrebbe anche andare male. E che in ogni caso il progetto deve andare avanti lo stesso. Ho come la sensazione che sia subentrata la smania di vincere subito ad ogni costo. Rischiamo di rimanerci stritolati.
Q come quattrotretre o quattroduetreuno? Il cambio di allenatore ha prodotto nella stampa aretina e nell’ambiente in generale un tourbillon di articoli, commenti e prese di posizione. Si è discettato a lungo anche di moduli, specie dopo la conferenza stampa di Galderisi di venerdì scorso. Tutti pensavano che l’Arezzo avrebbe giocato a Viareggio col 4-3-3 e invece in campo c’era disegnato il 4-2-3-1. Il fatto è che se n’è accorto soltanto chi era allo stadio. Chi ha commentato la partita dalla scrivania della redazione, senza alzarsi dalla poltrona, oppure dal divano di casa, ha fallato clamorosamente. Ma ad Arezzo è prassi che le gare in trasferta le vedano in cento e le commentino tutti gli altri.
R come raid. Sabato notte alcuni temerari tifosi amaranto sono arrivati fino a Viareggio e all’ingresso del settore ospiti hanno affisso alcuni volantini e striscioni. Il messaggio era chiaro: basta divieti, basta restrizioni. E poi un bel Lega calcio buffoni che, oltre a tornare bene per la rima, ci stava a pennello.
S come scaricabarile. Poco incline a porgere il petto alle rivoltellate dei suoi critici, poco avvezzo ad ammettere gli errori commessi, Piero Mancini ha inaugurato una nuova linea di pensiero dopo l’arrivo di Galderisi e la sconfitta di Viareggio. Dopo aver fatto le pulci a Semplici, accusato di sbagliare formazione, di ritardare i cambi e di perdere troppi punti, il pres ha cambiato atteggiamento e a chi gli chiedeva lumi sull’imbarcata in Versilia, ha risposto: “Delle questione tecniche ne parli Ceravolo”. Sulle motivazioni di questa nuova filosofia del disimpegno, ci sono tre ipotesi. A) Mancini ha finalmente capito che esternare troppo è controproducente. B) Mancini si fida ciecamente di Ceravolo e gli delega volentieri il compito di intrattenersi con quei rompicoglioni dei giornalisti. C) Mancini sta mettendo le mani avanti: se il cambio d’allenatore non sortirà gli effetti sperati, è già pronto a lavarsene le mani e a incolpare il capro espiatorio di turno. La tifoseria è compatta nel propendere per l’ipotesi C.
T come telefonata. Chissà se adesso Mancini, il sabato a mezzanotte, chiamerà anche Galderisi per sapere in anticipo la formazione…
U come uomo o donna? Non è un’incertezza in stile Marrazzo, ma la domanda che si sono posti gli spettatori presenti in tribuna a Viareggio. A vigilare sul settore c’era il capo degli steward, donna per l’aspetto ma uomo per i modi spicci. Alta più di un metro e ottanta, sguardo incazzato, sigaretta tra le dita, tono di voce perentorio. Impartiva ordini come fosse al comando di un plotone e non tollerava repliche. I giornalisti locali se ne sono rimasti chiotti chiotti al loro posto, gli altri venuti a vedersi la partita non hanno fiatato per novanta minuti. Proprio vero: un uomo duro è un uomo duro, una donna dura è una sciagura!
W come viva la coerenza. Daniele Croce, 27 anni. Breve cronistoria del suo recente status di calciatore ad Arezzo: poco professionale, destinato al fiume, da cedere assolutamente, ai margini del gruppo, da convincere a rinnovare il contratto, convocabile, panchinaro, titolare, ai margini del gruppo, in Berretti, reintegrato, primo cambio a Viareggio. Chi ci capisce qualcosa è bravo.
Z come zibaldone. Lunedì 7 dicembre andiamo a Novara, in notturna. Nebbia permettendo.
scritto da: Andrea Avato, 24/11/2009
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