SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Intanto Piero Mancini vuole i danni dalla Figc. A gennaio sentenza della Corte d'appello
Ospite di Block Notes nella puntata di lunedì scorso, l'ex presidente ha definito pubblicamente i contorni della vicenda giudiziaria nata dopo il coinvolgimento della società amaranto in Calciopoli. I 6 punti di penalizzazione per ''illecito presunto'' costarono la retrocessione in C nel 2007, ma al processo penale di Napoli i legali della Federazione ammisero che non c'era prova della frode contestata. La richiesta risarcitoria del vecchio Arezzo è di circa 10 milioni di euro. A inizio 2017 il pronunciamento dei giudici
TweetDieci milioni di euro, spicciolo più spicciolo meno. E' la richiesta del vecchio Arezzo, quello presieduto da Piero Mancini, nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Mentre l'Arezzo di oggi, che ha ripreso la denominazione di Unione Sportiva, gioca in Lega Pro, quello di qualche anno fa, che si chiamava Associazione Calcio, combatte nei tribunali.
In realtà la società in questione, dopo essere stata messa in liquidazione nel 2010 e trasformata in Ardesia Spa, è andata fallita. Ma Piero Mancini, al quale molti non perdoneranno mai l'epilogo cruento inflitto al pallone aretino, non è uno che si arrende. E ha continuato a dare battaglia alle istituzioni.
Lunedì sera, ospite di Block Notes, l'ex presidente ha definito pubblicamente i contorni della vicenda, cominciata prima in sede di giustizia sportiva e poi traslocata davanti ai giudici ordinari.
L'antefatto è noto. Nell'estate del 2006 l'Arezzo viene coinvolto nei processi di Calciopoli con l'accusa di ''illecito presunto'' in relazione alla partita con la Salernitana dell'anno prima, terminata 1-0 (gol di Spinesi). Non ci sono tesserati coinvolti né personaggi riconducibili alla società, ma la procura federale chiede la retrocessione in C con 3 punti di penalizzazione. In primo grado la condanna è di 9 punti di penalità in B. In appello la sentenza dice: Arezzo in B con -6. La squadra a fine stagione retrocede anche per colpa di quella decurtazione: con 6 punti si sarebbe salvata senza nemmno passare dai play-out.
Tre estati più tardi, dopo due play-off persi e uno sfumato per classifica avulsa, l'Ac Arezzo chiude la baracca per i debiti accumulati. Nel frattempo, al processo penale di Napoli, la Figc tramite i propri legali aveva rinunciato a qualsiasi pretesa risarcitoria in merito al capo d'imputazione scaturito per la partita con la Salernitana. In base alle testimonianze emerse in aula (testuale delle conclusioni di parte civile dell’avvocato Figc, Tito Lucrezio Milella) «non risultava raggiunta la prova della frode contestata».
Mancini, dopo aver percorso tutto l'iter della giustizia sportiva, ha impugnato il lodo arbitrale del Coni portando la richiesta danni davanti alla Corte d'appello di Roma. La prima udienza si è celebrata un paio di settimane fa e i giudici hanno concesso alle parti in causa sessanta giorni di tempo per depositare le memorie. A inizio 2017 è prevista la sentenza. Il vecchio Arezzo è rappresentato dall’avvocato Pierluigi Giammaria, la Federazione dai legali Mario Gallavotti e Luigi Medugno.
Come andrà a finire è difficile dirlo, anche se le probabilità che un tribunale riconosca il danno a una società che ha chiuso i battenti, non sono molte. Di sicuro, in base a quanto successo in sede penale a Napoli, l'Arezzo ha molte e fondate ragioni per rivendicare i propri diritti. Mancini però a Teletruria ha pragmaticamente spiegato: ''Avere ragione non conta, bisogna trovare qualcuno che te la dia''.
scritto da: Andrea Avato, 10/11/2016
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