SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Neopromosso e con un top player in panchina. Il Piacenza di Franzini si gode il terzo posto
I biancorossi l'anno scorso hanno stravinto la serie D, conquistando addirittura 96 punti e tornando tra i prof dopo cinque stagioni. Il presidente Gatti, che gestisce il club assieme al Comitato Salva Piace, ha confermato in panchina il 48enne allenatore, da molti considerato un vero valore aggiunto. 4-3-3 il modulo base, con il francese Taugourdeau play di talento. La squadra è dinamica e propositiva, anche se l'assenza di Silva in difesa può rappresentare un grosso handicap
TweetDopo la beffa di Pistoia e la brutta prova in coppa col Tuttocuoio, l’Arezzo cerca il pronto riscatto nella partita contro il Piacenza. Gli emiliani, 22 punti totalizzati fino ad ora, affiancano gli amaranto al 3° posto in classifica.
Storia e Società. Il Piacenza è reduce dalla trionfale promozione dalla serie D (record di punti, ben 96, e di vittorie, 30) ottenuta lo scorso marzo con sei turni d’anticipo, che ha riportato i biancorossi in Lega Pro dopo il fallimento e la conseguente ripartenza dall'Eccellenza nel 2012. Uno degli artefici della rinascita è stato il presidente Marco Gatti, che assieme al fratello Stefano ed al Comitato Salva Piace (presieduto dall’ex sindaco Reggi, che all’asta aveva rilevato il marchio, il sito e il materiale tecnico e sportivo), ha evitato che il Piacenza scomparisse. La famiglia Gatti è proprietaria della Steel acciai e della TTP, aziende specializzate nella produzione degli acciai per l’industria meccanica e petrolifera. Nel 2015 il Piacenza era stato vicino ad una clamorosa fusione con la Pro Piacenza, con Gatti molto possibilista, saltata in dirittura d’arrivo a causa di alcuni dirigenti della Pro, contrari a questa unione.
Allenatore. In panchina siede sempre Arnaldo Franzini, tecnico della promozione dei record. Classe ’68, piacentino di Vernasca, nella sua carriera ha già quattro promozioni all’attivo: due in Lega Pro, una in serie D e una in Eccellenza. Prima dell’esperienza in biancorosso aveva condotto i cugini della Pro Piacenza ad una storica promozione in terza serie e ad una miracolosa salvezza ottenuta partendo dal -8 in classifica. Franzini, allenatore pratico, preparato tatticamente, carismatico, è considerato da critica e tifosi il vero “top player” della squadra.
Rosa. La società ha riconfermato alcuni dei giocatori protagonisti della promozione, soprattutto gli uomini di fiducia del mister come Silva, Taugourdeau, Cazzamalli, Franchi, Hraiech e soprattutto capitan Matteassi (37 anni compiuti a gennaio). Sono poi arrivati i portieri Miori (Südtirol) e Kastrati (Pescara), i difensori Sciacca (Renate), Abbate (Pavia), Pergreffi (Lecco), Agostinone (Foggia) e Castellana (Santarcangelo). Il centrocampo è stato puntellato da La Vigna (Atalanta), Barba (Pro Piacenza, via Pescara) e Segre (Torino). L’attacco ha visto gli arrivi di Titone (Sambenedettese), Cesana (Caratese), Debeljuh (Torino) e Razzitti (Catanzaro).
Formazione. Eccezion fatta per Silva, che sconta la seconda giornata di squalifica, Franzini dovrebbe disporre della rosa al completo. Schiererà i suoi con il consueto 4-3-3 che in fase di non possesso si trasforma in un più prudente 4-5-1.
In porta ci sarà Miori, estremo strutturato fisicamente ma reattivo tra i pali.
In difesa, a destra ballottaggio tra Di Cecco (terzino arcigno con buona gamba) e Sciacca (intraprendente e più bravo in fase offensiva), mentre a sinistra agirà Agostinone (ottima carica agonistica e discreto piede). Coppia centrale formata da Abbate (esperto, buono in anticipo ma non estremamente veloce) e Pergreffi (mancino, forte nel gioco aereo).
La manovra piacentina passerà per i piedi del play Taugourdeau, fisico alla Matteo Serafini, discreto tecnicamente, bravo sui piazzati, pericoloso al tiro e in zona gol, già 4 per lui in campionato. Ai suoi fianchi in tre per due maglie: Barba (ordinato in fase d’impostazione e vispo negli inserimenti), Cazzamalli (sostanza e centimetri) e Hraiech (dinamica mezzala italo-tunisina, che abbina alla quantità una discreta tecnica).
Sugli esterni agiranno a destra Matteassi (3 reti in stagione, leader e anima della squadra, grande carica agonistica e ottimo spirito di sacrificio) e a sinistra Franchi (sgusciante attaccante esterno, bravo anche in fase di rifinitura). Il terminale offensivo sarà Razzitti, 5 gol in campionato, una doppietta nel posticipo di lunedì scorso contro il Como, furbo ed esperto, incisivo sotto porta.
Le alternative sono rappresentate da Castellana e Colombini in difesa, La Vigna e Segre in mediana e Titone e Debeljuh in avanti.
Pregi e Difetti. Dopo quasi un terzo di campionato è da considerarsi senza dubbio la più lieta sorpresa del torneo. Squadra neopromossa, ha inanellato una serie di buone prestazioni ed egregi risultati (su tutte la vittoria nel derby del Po contro la Cremonese), che hanno portato la squadra, partita per salvarsi, al terzo posto. Franzini ha forgiato un discreto collettivo, riconfermando i migliori della scorsa stagione, che non hanno sofferto più di tanto il salto di categoria, inserendo giocatori funzionali al suo sistema di gioco.
L’ambiente si è compattato attorno alla squadra ed al suo allenatore, grazie agli ottimi e in parte insperati risultati, ma soprattutto perché la tifoseria attendeva con ansia il ritorno nel calcio professionistico.
Il Piacenza gioca un calcio piacevole, cerca le giocate in ampiezza e lo sfruttamento delle corsie esterne, dove il centrocampo si sta distinguendo rispetto agli altri reparti per quantità e qualità, con un Taugourdeau sempre sopra la media. L’attacco diventa pericoloso se Matteassi e Franchi riescono ad avere campo e se possono rifornire con continuità Razzitti. Di contro la difesa, soprattutto lunedì, senza il suo leader Silva, è apparsa vulnerabile soprattutto centralmente, dove Abbate e Pergreffi soffrono se presi in velocità e se attaccati alle spalle.
Gli emiliani, reduci dal 3-1 rifilato al Como, hanno un identico cammino sia in casa che in trasferta con 3 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta. Lontano dal Garilli il Piacenza ha vinto a Cremona, Pistoia e Siena e l’unico ko, a Carrara per 1-0, è arrivato nell’ultima trasferta affrontata. Lo score esterno vede 9 reti realizzate e 7 subite. È formazione esperta, a cui piace fare la partita, giocando senza timori reverenziali, a viso aperto con gli avversari, ma nelle ultime gare si è avuta la sensazione, nonostante i risultati, che la squadra sia un po’ con il fiato corto.
Ultimo precedente. Risale al 28 aprile 2007, 36a giornata del campionato di serie B, quando gli amaranto guidati da Antonio Conte, si imposero sul Piacenza, allora allenato da Giuseppe Iachini, per 1-0 con goal di Daniele Croce. Nota a margine: gli ultimi 3 precedenti, tutti in B, vedono altrettante vittorie dell’Arezzo.
scritto da: Mauro Guerri, 11/11/2016
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