SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Come corre la Giana Erminio di Albè. Sei partite senza sconfitte e l'obiettivo play-off
Un antroponimo come denominazione, un presidente in carica da trent'anni e un allenatore in panchina da più di venti: la società di Gorgonzola, hinterland milanese, è molto particolare. Salita nei professionisti nel 2011, sta disputando un ottimo campionato, facendo leva sull'esperienza e sui gol di Pinardi e Bruno oltre che su uno zoccolo duro che è lo stesso da diverse stagioni. Contro gli amaranto probabile 3-5-2 dinamico e aggressivo
TweetDopo la brutta prova di Pontedera, gli amaranto cercano il riscatto in casa della Giana Erminio nell’insolito anticipo del venerdi, stabilito per evitare la concomitanza con la fiera di Santa Caterina del fine settimana. I lombardi, con 21 punti in classifica, occupano la settima posizione in classifica, a quattro punti di distanza dall’Arezzo.
Storia e Società. La Giana Erminio è società calcistica della cittadina di Gorgonzola, in provincia di Milano, sicuramente più famosa per il celebre formaggio che per il calcio. Ad oggi è l’unica società professionistica ad avere come denominazione un antroponimo, cioè un nome di persona. Erminio Giana, diciannovenne gorgonzolese, sottotenente del 4º Reggimento del Battaglione alpino "Aosta", cadde sul Monte Zugna nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, e fu insignito della medaglia d'argento al valor militare. Alla guida del club c’è Oreste Bamonte, proprietario di un'azienda leader nel settore caseario, il Caseificio Salernitano, che è anche sponsor della squadra. Al timone dal lontano 1985, quando la squadra militava addirittura in Prima categoria, Bamonte è al momento il presidente più longevo in Italia. Al suo fianco Angelo Colombo, oggi responsabile della gestione, nei 15 anni precedenti direttore generale e prima ancora segretario e giocatore, per un totale di circa 40 anni in biancoazzurro. La società in pochi anni è salita nei professionisti: nel 2011 si trovava ancora Promozione.
Allenatore. In panchina siede Cesare Albè, una sorta di Ferguson in salsa italiana, perché da oltre vent’anni (stagione 1993/94, con la squadra nel campionato di Promozione) allena ininterrottamente il Giana. Classe 1950, originario di Cassano d’Adda, è mister risoluto, dal carattere focoso. Nel marzo scorso si è guadagnato qualche giorno di popolarità dopo il pareggio contro il Mantova. L'allenatore si era presentato in conferenza stampa dando vita ad un vero e proprio show, non limitandosi a sfogarsi contro i propri giocatori, ma tirando in ballo anche Mario Balotelli e, senza nominarlo, Sinisa Mihajlovic.
Rosa. La squadra basa le proprie fortune sullo zoccolo duro che ormai da anni veste il biancoazzurro: Perico, Solerio, Montesano, Marotta, Augello, Perna, Bonalumi ma soprattutto Biraghi, da ben otto stagioni in biancazzurro. La società ha puntellato la rosa con gli acquisti del portiere Viotti (Martina), del difensore Rocchi (Bellinzago), dell’esterno Iovine (Renate) e del regista Alex Pinardi (FeralpiSalò). Per il reparto offensivo invece si è deciso di pescare in serie D e non solo e per questo sono arrivati Gullit (Grumellese), Chiarello (Arzignano), Lella (Ponte San Pietro) e Aldo Ferrari dallo Zaconti, Promozione lombarda. Il ragazzo, 29 reti nella scorsa stagione, si è guadagnato l’appellativo di “attaccante operaio” e alcuni articoli sui quotidiani sportivi nazionali, perché nonostante un contratto da professionista in tasca, non ha abbandonato il vecchio lavoro da metalmeccanico nell’azienda del padre.
Formazione. La Giana si schiererà con il consueto 3-5-2 che in fase di possesso palla si trasforma in un più offensivo 3-4-1-2, con Chiarello che va a giocare tra le linee.
In porta ci sarà Viotti, estremo reattivo.
Linea difensiva composta da Perico (dinamico, pericoloso quando sale in chiave offensiva), Montesano (tempista nelle letture difensive) e Solerio (bravo in anticipo e applicato in marcatura).
Le chiavi del gioco saranno affidate ad Alex Pinardi, deus ex machina della manovra biancazzurra, ottima tecnica e gran piede. Ai suoi fianchi agiranno Matteo Marotta (avrà il compito di pressare sul portatore di palla avversario) e Chiarello (che farà il guastatore tra le linee).
Sugli esterni agiranno a destra Iovine (più a suo agio quando spinge) e a sinistra Augello (ottima gamba, pericoloso al cross).
In avanti certo del posto Sasà Bruno, 37 anni da poco compiuti, 7 reti in campionato, attaccante forte fisicamente, bravo di testa e cattivo agonisticamente. Il suo partner sarà uno tra Lella (attaccante che gioca a servizio della squadra, lavoro sporco di sponda e pressing) e Okyere Gullit (ghanese, fortee negli spazi).
Le alternative sono rappresentate da Bonalumi, Rocchi e Sosio in difesa, Biraghi (il capitano che sta trovando meno spazi in questa stagione) e Pinto in mediana, Perna e Ferrari in attacco.
Pregi e Difetti. La squadra di Albè si trova nel suo momento di forma migliore. È in serie positiva da ben 6 gare, nelle quali ha totalizzato 2 vittorie e 4 pareggi, stabilizzandosi in piena zona play-off. Nelle due ultime partite è stata capace di fermare in casa la capolista Alessandria (1-1) e di battere a domicilio il Piacenza (1-0, rete di Perico). Tra le mura amiche del Città di Gorgonzola (stadio dal sapore anglosassone, recentemente ristrutturato) ha raccolto 10 punti, frutto di 2 vittorie (Carrarese e Racing), 4 pareggi e una sola sconfitta, datata 11 settembre, ad opera del Como. Lo score vede 10 reti realizzate (3 delle quali al Racing) e 8 subite.
La Giana è compagine esperta, preparata tatticamente, che in stagione ha spesso e volentieri convinto per determinazione e grinta. Gioca un calcio semplice, lineare, che fa passare la maggior parte dei palloni dai piedi di Pinardi, l'elemento di maggior fosforo. Il centrocampo è reparto propositivo, con il solo Marotta come interdittore, che se preso nel palleggio, potrebbe avere qualche difficoltà. La difesa, apparsa fino ad oggi affidabile, è composta da giocatori brevilinei e potrebbe soffrire la maggiore fisicità degli avanti amaranto. L’attacco si poggia sulla vena realizzativa di Bruno, che nonostante l’età è ancora un signor centravanti. Gli esterni diventano pericolosi se riescono a conquistare campo, ma, se attaccati, lasciano spazi alle spalle.
I lombardi sono formazione che rispetto allo scorso anno hanno cambiato poco, molti giocatori della rosa da anni vestono il biancoazzurro e questo ha avvantaggiato Albè nell’inserimento dei nuovi e nel cambio di modulo, passando dal 4-4-2 ad un più solido e concreto 3-5-2 di questa stagione.
Ultimo precedente. L’unico precedente tra le due squadre, giocato sul neutro di Monza, risale all’11 gennaio 2015 e vide una netta affermazione dell’Arezzo, allora guidata da Capuano, per 3-0. Le marcature amaranto furono realizzate da Pisani, Cucciniello ed Erpen su calcio di rigore.
scritto da: Mauro Guerri, 24/11/2016
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