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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Rita e Simone sposi amaranto
NEWS

Volevamo risposte, in parte le abbiamo avute. Avanti Arezzo, senza indugi né pessimismo!

Dopo Pontedera, avevamo chiesto una reazione. A Gorgonzola c'è stata, anche se con un pizzico di coraggio in più la squadra avrebbe potuto vincere. Ma la prudenza in quel caso era giustificata e la buona prestazione può soddisfare. Ora però è il momento di crescere in autostima e convinzione, di fare risultato e assecondare i desideri di una tifoseria passionale, attaccata alla squadra, forse polemica, ma non negativa. E quindi al direttore Gemmi diamo una rassicurazione: applausi e mugugni nascono solo dall'amore per questi colori



mister Sottili in allenamento dà indicazioni ai giocatoriAvevamo chiesto una reazione e delle risposte. Ne abbiamo avute molte (anche se non tutte) dall’anticipo di venerdi e questo ci rinfranca in vista del rush finale che porterà alla pausa di gennaio. La squadra ha mostrato finalmente il carattere che ci attendiamo, ha combattuto contro un avversario ostico su un campo difficile anche per le condizioni del terreno e forse con un pizzico di coraggio in più sulla tolda ci poteva stare anche di fare il colpaccio. Ma stavolta davvero non potevamo permetterci una beffa nel finale e una nuova sconfitta, quindi va bene la prudenza e portiamo a casa soprattutto quel che si è visto di buono sul campo di Gorgonzola.

 

Adesso dobbiamo dare seguito e continuità. E’ il momento che i giocatori si convincano delle proprie capacità e della propria forza, qualità che ci sono e che possono consentirci di chiudere al meglio questo mese di dicembre che va ad iniziare. Poi ci si ferma (anche se è veramente assurdo lo stop fino al 22 gennaio), c’è il mercato, e quando si riparte vedremo che Arezzo sarà. L’importante è che il concetto espresso dal direttore Gemmi lunedì sera a Block Notes entri bene nella testa della squadra: ''l’Arezzo deve sempre dare il massimo di quello che ha''.

Ecco, è esattamente questo che noi tifosi chiediamo e poi, come ben dimostra il passato, il risultato conta ma non in maniera così determinante. Se chi va in campo lotta, aggredisce l’avversario, sta con la testa in partita e onora la maglia per noi è già quasi tutto. Ovvio che se si vince è meglio, ma vedere gente che non arriva sempre seconda sulla palla, che non caracolla con fare indolente per il campo o sbaglia per supponenza o paura è per noi ragione sufficiente per applaudire e sostenere. Questo e solo questo è anche il motivo dell’arrabbiatura post-Pontedera quando, facendo seguito a qualche prestazione non proprio brillante, questi concetti sono stati ulteriormente bestemmiati per 90 minuti. I mestatori o i malpensanti possono rimettere nel cassetto l’idea di trame occulte, ché non ce ne sono e non possono esserci, giacché l’unica cosa che ispira e detta constatazioni e riflessioni altro non è che il pluriennale (per molti, come me, parecchio pluriennale…) sentimento verso i nostri colori.

 

Polidori e Arcidiacono in azione a GorgonzolaIn questo senso mi permetto di rassicurare il direttore Gemmi, che lunedì ha parlato di “pessimismo cosmico” intorno all’Arezzo; il record di presenze in trasferta, la buona media in casa (sempre inferiore ai nostri stessi desideri, mi creda, ma bisogna misurarsi con una piazza che ha certe caratteristiche storiche), un unanime riconoscimento delle qualità della squadra sono tutti segnali che vanno in direzione opposta a quella del pessimismo. Poi si critica anche, è vero. Tutti, direttore: i giornalisti ed i tifosi. Ad onor del vero non mi pare che la stampa non sia mai andata oltre qualche legittimo appunto senza il quale verrebbe meno il senso stesso del mestiere di cronisti. Quanto ai tifosi (come me), si tenga sempre conto che a parlare è l’amore per l’Arezzo (e per Arezzo) ma che per tradizione, intelligenza, rifiuto di massificazione cerebrale, caratteristiche genetiche il nostro non è un tifo ottuso e cieco. Durante la partita l’incitamento non manca e non mancherà mai; ma abbiamo testa per pensare ed occhi per vedere e al fischio finale si applaude o si mugugna per quel che s’è visto E non sempre quest’anno s’è visto quel che questo gruppo dà la sensazione di poter dare.

 

Probabile che, come lei dice, ci voglia più tempo. Su questo ammetto che i tanti anni di calcio mediocre alimentano una certa impazienza, ma è innegabile che a fronte di momenti di ottimo calcio ci siano state pause ed errori a volte banali che ci sono costati punti preziosi. La stessa rosa della squadra andrebbe risistemata, ma questo il direttore lo sa certamente meglio e da prima di noi. La disponibilità enunciata verbalmente ad intervenire dove necessario e compatibilmente con le difficoltà del mercato, ci rassicura.

Intanto preoccupiamoci di affrontare e battere la Lupa Roma, fresca reduce dall’impresa ai danni della Cremonese. Non sarà una passeggiata ma non è una novità. Noi sappiamo bene che in questa categoria partite facili non ci sono mai. Se lo capisce anche chi va in campo e ci mette quel che sa e che può, ci possiamo divertire. Domenica pomeriggio e fino a maggio; poi da lì in avanti (nella lotteria stupida e cervellotica che hanno messo in piedi ed alla quale ovviamente dobbiamo partecipare) vedremo. Ma se ci siamo con la testa potrebbero anche vedere gli altri e stupire. Una cosa per volta comunque. Ora la Lupa Roma; sinistri ricordi di oltraggiosi atteggiamenti di uomini indegni echeggiano nel nostro cuore. Cancelliamoli. 

 

scritto da: Paolo Galletti, 01/12/2016





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