SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Arezzo, chiudiamo con i botti. Cala il sipario su un anno che sembra durato un secolo
Il 2016 è agli sgoccioli, ma manca l'ultima partita. E i tifosi si aspettano tre punti per allungare gli effetti positivi dell'impresa di Como. Poi si volterà pagina. Sono stati dodici mesi lunghi per i colori amaranto: dalle magie di Tremolada all'esonero di Capuano, dalla parentesi Bucaro al mercato scintillante, dall'arrivo di Moscardelli alla gestione Sottili. Prima del brindisi di San Silvestro, serve un altro successo
TweetIl 2016 è agli sgoccioli, ma il campionato di Lega Pro non si ferma e ci regalerà un'ultima partita prima della mezzanotte di domani. Da lì in poi, sarà già anno nuovo. Se ci sia da augurarsi anche vita nuova non saprei: all'Arezzo in realtà non servirebbe cambiare molto per rispettare l'obiettivo stagionale di entrare ai playoff da una posizione favorevole. Magari qualche acquisto mirato per puntellare la rosa laddove risulta lacunosa, oltre a limare certe sbandate in determinati momenti del match. Ma di questo ne potremo ampiamente parlare dopo la partita di oggi, dato che fino al 22 di gennaio in quel di Siena non potremo rivedere il nostro Arezzo all'opera e allora l'attesa dovrà essere ammazzata in qualche modo.
Per passare queste ore prima di Arezzo-Carrarese, invece, mi piacerebbe riavvolgere il nastro di questo 2016, che da queste parti, calcisticamente parlando, sembra durato un secolo. Tra gennaio e febbraio abbiamo assistito al miglior momento di forma degli amaranto dell'ultimo Capuano, complice un Tremolada che deliziava con giocate superlative e una squadra che sembrava addirittura aver puntato il mirino sulla zona playoff. Invece, quasi sul più bello, il cavallino va alla deriva, i giocatori iniziano a tirare i remi in barca e si ammutinano per far affondare il capitano della ciurma, quell'Eziolino ormai naufrago che pareva dovesse rimanere a lungo nell'aretino e che invece è rimpiazzato dal traghettatore Bucaro, il quale porta la nave in lidi sicuri e zitto zitto se ne va, quasi senza lasciare traccia. Già la fine del campionato scorso, insomma, era stata a due facce, quasi fossero due tornei diversi di annate lontane e agli antipodi. Ad agitare ancor di più la camaleontica annata amaranto c'è stato pure il mercato estivo, scintillante come non lo era da anni grazie agli arrivi di Moscardelli su tutti, ma anche di due come Grossi e Arcidiacono, per non parlare dei graditi ritorni di Benassi ed Erpen.
Insomma, l'Arezzo versione 2016/17 c'è, pare molto competitivo, sembra ambire a posizioni importanti anche dalle dichiarazioni della dirigenza e dunque l'entusiasmo si tocca con mano.
Siamo già arrivati alla fine, tra buone vittorie, tanti punti in saccoccia, un gioco a tratti spumeggiante e una posizione di classifica in linea grosso modo con gli obiettivi e col valore del campionato. In mezzo, purtroppo, anche qualche passo falso doloroso, blackout mentali o di carica agonistica difficilmente giustificabili e una manciata di punti buttati alle ortiche nei minuti finali. Più alti che bassi, tutto sommato, ma una tendenza sinusoidale che sembra ormai un nostro biglietto da visita e che speriamo non ci resti in eredità anche nel prossimo anno solare.
Questo che invece volge al termine ormai non ci resta che concluderlo in bellezza. È andato in crescendo e così va terminato, con una vittoria per chiudere il cerchio e finire così come avevamo iniziato: la prima del 2016, infatti, l'Arezzo la vinse per 2-0 in casa contro il Rimini. Era il 9 gennaio, l'anno era appena cominciato e si portava con sé tanti buoni propositi, gli stessi che ci facciamo ora per il 2017 e che per essere difesi e alimentati, hanno bisogno di altri tre punti in più. I tifosi faranno la loro parte, anche se l'orario non aiuta le presenze e fa storcere il naso a molti. Chi ci sarà chiederà un ultimo sforzo alle proprie corde vocali per spingere gli amaranto a un successo che sarebbe fondamentale per dare il giusto valore alla convincente vittoria di Como e avere un motivo in più per brindare all'indomani col sorriso in faccia. Vogliamo vincere perché è vero che stiamo andando bene, ma non ci basta! Il tifoso non si accontenta mai, per natura: vuole vedere la sua squadra lassù in cima, vuole vederla primeggiare comunque, anche contro pronostico e contro ragione. Il quarto posto dev'essere solo un punto di partenza e per l'anno che viene ci aspettiamo una caccia alle prime, finché ce n'è! La rampa di lancio è la partita di oggi pomeriggio, a poco più di 24 ore dal conto alla rovescia, dallo spumante e dai fuochi d'artificio. Quelli più alti, fragorosi, belli, luminosi li vogliamo vedere alle 16.30 al Città di Arezzo, in tinta amaranto! Alò!
scritto da: Luca Amorosi, 30/12/2016
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