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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Paolo a Capo Nord - Norvegia
NEWS

Guai a mollare, il campionato non è chiuso. Arezzo, ora la pausa e poi quattro scontri diretti

Tre settimane senza calcio giocato e con la campagna trasferimenti aperta: è il periodo più intenso per il ds Gemmi, al lavoro per migliorare la squadra. Gli amaranto hanno chiuso il 2016 al quarto posto ma di avversari imbattibili non ce ne sono, nemmeno la capolista. Le partite di gennaio e febbraio saranno decisive per definire gli obiettivi: al Comunale arriveranno una dopo l'altra Alessandria, Lucchese, Cremonese e Livorno. Ancora può succedere di tutto



gli amaranto torneranno in campo il 22 gennaio a SienaE’ iniziata questa lunga ed inabituale attraversata del deserto. 23 giorni senza calcio giocato, una pensata genialoide dei vertici calcistici nazionali che coinvolge la serie B e la Lega Pro e che ci costringerà ad elucubrare e fantasticare come negli ozi estivi ma senza il conforto della auspice calura. Quel che va detto è che ai soloni nostrani non manca la fantasia; due anni fa ci hanno spedito a giocare il giorno dell’Epifania a Bolzano alle ore 11 (finì con una partita di hockey su “ghiaccio fangoso”), ora col pretesto dell’inverno e dei suoi rigori ci si ferma, salvo poi trascinare una sconcertante versione extralarge dei play-off fino alla metà di giugno. Ma non sarà finita qua. Aspettiamo con ansia la “meditata” scelta della sede (neutra, per favorire l’accesso di pubblico...) di semifinali e finali che, stando ai programmi, dovrebbe avvenire in primavera, senza cioè conoscere la collocazione geografica delle partecipanti.

 

Va beh, andiamo avanti e torniamo alle cose di casa nostra. E’ il mese di Gemmi, che avrà il suo da fare per trovare la giusta quadratura e dare sostanza all’enunciata volontà di migliorare il gruppo e, per logica conseguenza, le ambizioni. Ma Gemmi è uomo d’onore e quindi rinnoviamo la fiducia (mai cieca, però). Per ingannare il tempo andiamo a rivederci un po’ di numeri fino ad oggi. L’Arezzo è partito bene ed ha concluso bene queste 21 partite, mentre nel mezzo c’è stata una flessione che avevamo certo visto anche senza l’ausilio delle matematica, ma che i dati ci confermano. Dividendo a metà il campionato si trovano esattamente 18 punti nelle prime 10 partite e 18 nelle seconde 10 (con in più i tre punti della partita con la Carrarese, ventunesima in stagione); una situazione di equilibrio, se non fosse che 20 di questi 36 punti sono stati fatti nelle prime 5 e nelle ultime 5 partite. Si direbbe, rivedendo il film del girone di andata, che il trauma di Cremona si sia risolto nella inguardabile partita di Pontedera. Un blocco psicologico che si è sciolto dopo una brutta partita.

Forse finalmente qualcuno s’è fatto sentire, fatto è che da lì c’è stata una reazione di carattere e di gioco (con la parentesi di Olbia, evidentemente) che ci ha consentito di mantenerci in scia con le prime, cosa non facile perché nel nostro girone si corre molto e con gli stessi punti negli altri due saremmo largamente in bazzica anche per la prima piazza. Da noi la lepre Alessandria ha tenuto un ritmo scatenato e la classifica è giocoforza più lunga.

 

il ds Gemmi e il dg Riccioli, c'è il mercato da gestirePerò, attenzione. Già che siamo a “palle ferme” mi soffermo un momento sulla questione degli obiettivi e del perché, secondo una opinione del tutto personale, non si possa e non si debba per nessuna ragione considerare il campionato già assegnato né definita la scala di valori di qui al 7 maggio. Intanto la invincibile armada di Braglia è naufragata sugli scogli della Meloria, abdicando all’imbattibilità e dimostrando che sono umani anche quelli con la maglia color nebbia. In più il girone di ritorno di Gonzalez e compagni non è esattamente una passeggiata, dato che dovranno giocare in trasferta su campi non agevoli come il nostro, Como, Cremona, Pistoia, Siena e Viterbo. Non sta meglio la Cremonese che dovrà viaggiare contro Giana, Piacenza, Arezzo, Pistoiese, Siena e Livorno. Fermo restando che, come ormai si sente ripetere da agosto, queste sono le due squadre che hanno al momento gli organici più completi e più forti, i giochi non sono per niente fatti. Il Livorno per esempio sta meglio messo in quanto a calendario (Cremonese, Como Viterbese in casa, fuori a Lucca e da noi in rapida sequenza, poi poco altro) ed è squadra ben costruita, scaltra e cinica al punto giusto.

 

Per l’Arezzo sarà decisivo il periodo che dal 22 gennaio ci porterà ad affrontare una dopo l’altra e sul terreno di casa Alessandria, Lucchese, Cremonese e Livorno. Ecco, dobbiamo (dovremmo) giocare a mille almeno fino al 12 marzo. Poi a quel punto vediamo come stanno le cose. Oggettivamente, salvo colpi di bacchetta magica (sempre graditi se ci fossero) da parte del citato direttore Gemmi con la benedizione del presidente Ferretti, la squadra presenta qualche lacuna rispetto alle principali concorrenti per il salto di categoria, ma non sarebbe la prima volta che i limiti diventano una leva a favore stimolando orgoglio e voglia. Il campo ha dimostrato che quando ci siamo con la testa ce la possiamo giocare con tutti e la storia insegna che le occasioni vanno colte quando si presentano. Se le fallisci non è detto che la sorte sia propizia e benevolmente disposta ad assecondare la razionalità di una programmazione (peraltro benvenuta e sacrosanta). Dunque che nulla resti di intentato. Fino alla fine, con tutto il cuore: proviamo ancora a crederci insieme.

 

scritto da: Paolo Galletti, 05/01/2017





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