SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Nodo campi d'allenamento, gol da favola, progetto solido. L'eredità che ci lascia il 2016
Le speranze per un 2017 produttivo ci sono e sono fondate: la situazione ambientale è invidiabile, grazie a una tifoseria che può vantare passione, attaccamento e arguzia. Dopo la crisi di primavera e l'implosione della gestione Capuano, l'anno vecchio ha segnato una risalita lenta ma costante, come ha testimoniato il mercato estivo. E l'humus è quello giusto su cui fondare i programmi tecnici del futuro. Resta aperto il problema della logistica, anche se si intravedono spiragli sull'Ut Chimera. Tremolada e Moscardelli i calciatori simbolo dei dodici mesi consegnati agli archivi
TweetIl 2016 è finito, il 2017 non è ancora cominciato veramente. Le speranze di un anno buono e produttivo comunque ci sono e sono pure fondate: veniamo da 366 giorni altalenanti ma fertili, un humus giusto su cui costruire un avvenire al passo con le ambizioni.
Dai dodici mesi precedenti raccogliamo in eredità una situazione ambientale invidiabile. Il pubblico amaranto è tra i più assidui della categoria: passione e attaccamento non mancano, fantasia e arguzia nemmeno. In giro per l'Italia si trovano poche tifoserie come la nostra, inclini alla polemica (ma tutto il mondo è paese in questo senso) e al tempo stesso capaci di grandi slanci emotivi, con la consapevolezza che l'unità d'intenti è un valore nobile da salvaguardare (vedi il volantino distribuito prima della partita con la Lupa Roma).
Dal punto di vista tecnico il 2016 era cominciato al di là delle aspettative (vittorie, bei gol, prestazioni convincenti), poi si è avvitato su se stesso e ha portato al collasso della gestione Capuano, in mezzo a un mare magnum di polemiche e veleni. Da lì, punto più basso toccato dall'Arezzo sul piano calcistico e d'immagine, la risalita è stata lenta ma costante.
Oggi il team che lavora sul campo e sul marketing è più efficiente di quanto non lo sia mai stata nell'ultimo lustro. A un organigramma razionale, con tutti i benefici che ne derivano, la società è arrivata con colpevole ritardo, ma questo nuovo corso consente di avere le spalle coperte in caso di permanenza in Lega Pro, con la ragionevole certezza che il progetto potrebbe proseguire e consolidarsi. Le prime indicazioni di mercato vanno in questa direzione e non è poco.
E' pur vero che uno dei nodi irrisolti resta quello delle strutture. L'Arezzo ha lo stadio in concessione fino al 2022 ma non ha campi d'allenamento e il tour itinerante per gli impianti della zona rischia di proseguire per chissà quanto tempo, anche se la querelle legata al centro sportivo a Le Caselle pare aver trovato una possibile soluzione.
Esisterebbe una scappatoia per inserire quello che una volta era l'Ut Chimera dentro la concessione comunale dello stadio, in modo da bypassare vincoli e impedimenti legislativi di qualsiasi genere. Sul punto, però, è bene andarci cauti, anche ripensando a tutte le volte in cui l'ottimismo è naufragato di fronte alla burocrazia.
Volendo dividere in dodici parti il 2016, gennaio sarebbe di sicuro il mese di Tremolada (classe e gol da applausi), febbraio quello del ds Gemmi (insediatosi non senza difficoltà), marzo quello della crisi e aprile quello di Capuano, messo alla porta dopo quasi due anni di conduzione. A maggio fu Bucaro a traghettare l'Arezzo fino alla salvezza, mentre Sottili venne presentato con grandi speranze a giugno.
Il dg Riccioli a luglio mise le basi della nuova stagione, salutata con partecipazione dai tifosi in una calda serata d'agosto. Erpen (doppietta al Siena) ha impresso il marchio su settembre, la sconfitta di Cremona su ottobre, lasciando scorie venefiche che non si sono ancora del tutto diradate. E se a novembre sono tornati d'attualità i problemi logistici, Moscardelli ha firmato il mese di dicembre: a Prato il gol più bello del 2016, alla Carrarese una doppietta che è stata il miglior augurio possibile per il nuovo anno e per la partita di Siena, ormai dietro l'angolo.
scritto da: Andrea Avato, 15/01/2017
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