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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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La partita perfetta di Sottili. Squadra in pugno e progressi costanti: l'Arezzo punta in alto

Domenica scorsa aspettative e risultato hanno coinciso. E non era affatto scontato che accadesse. L'allenatore ha preparato molto bene l'assalto alla capolista, ricevendo risposte esemplari dai giocatori in campo: la vittoria sull'Alessandria è il picco massimo di una gestione tecnica che all'inizio ha prestato il fianco a più di una perplessità ma che con il tempo sta dissipando molti dubbi. Adesso la trasferta di Pontedera con il Tuttocuoio: e tutti sanno che è la gara più difficile!



Stefano Sottili, 9 vittorie e 2 pareggi in 11 partite casalingheCi voleva la partita perfetta. Abbiamo fatto la partita perfetta. Ci siamo regalati in questo modo un’altra grande gioia e mantenuto acceso un sogno grande così. Attenzione: il fatto di essere riusciti nell’impresa di far coincidere aspettativa e risultato non è affatto banale perché l’attesa, la pressione, il valore dell’avversario potevano mandare in cortocircuito muscoli e cervello ed invece tutto ha risposto al meglio, complice anche una disposizione tattica esemplare che nel primo tempo ha messo in scacco l’Alessandria e nel secondo l’ha contenuta, costruendo alla fine molto di più di quanto non abbiano fatto i grigi di Braglia. Da applausi tutti i giocatori in campo (peccato che Grossi, ahimè, continui a giocare maledettamente sotto ritmo, concedendosi pericolose leziosità che non appartengono alla categoria). Cenetti, il Mosca e Sabatino hanno brillato per combattività e cuore. Ancora fluidi e volitivi Foglia e Corradi, freddo e lucido Borra, implacabili Solini e Barison che hanno imbavagliato il super attacco piemontese.

 

Questa volta però l’applauso più convinto va soprattutto all’allenatore. Sottili ha preparato la partita molto bene e la squadra ha risposto alle sollecitazioni e alle indicazioni del tecnico in maniera esemplare. Ci sono voluti 5 mesi ma adesso pare che finalmente il feeling tra chi lo dirige dalla panchina ed il gruppo sia finalmente completo. L’Arezzo ha alternato prestazioni convincenti a pause che ci hanno sconcertato; l’assetto tattico ad un certo punto pareva diventato un rebus di difficile soluzione, forse anche per la difficoltà di allineare ad un progetto comune le molte forti personalità presenti in gruppo. La sensazione era che le potenzialità ci fossero ma che mancasse la convinzione, la consapevolezza e la forza per tradurre questo in prestazioni. Poi, complici anche alcuni infortuni e squalifiche (se Napoleone preferiva i generali fortunati a quelli bravi ci sarà una ragione…) ed il trascorrere del tempo che ha certo agevolato la reciproca conoscenza, la quadratura del cerchio è riuscita.

 

abbracci amaranto dopo la vittoria sull'AlessandriaSottili è stato coraggioso e bravo a puntare sul giovane Bearzotti che si sta rivelando un elemento chiave per l’equilibrio del centrocampo, ha lanciato Solini a dispetto dei molti dubbi estivi e ne è stato ripagato da prestazioni eccellenti mettendo in panchina chi rendeva solo da curriculum e non sul campo (Sirri e a volte anche Milesi), ha suggerito l’acquisto di due giocatori che conosceva bene come Barison e Cenetti che sono andati a coprire due punti deboli (in difesa mancava un centrale con gli attributi e in mezzo la “garra” dell’ex Bassano è preziosa). La maggior conoscenza del gruppo e l’interiorizzazione di certi meccanismi di gioco da parte degli atleti consente di gestire meglio anche le sostituzioni (a lungo oggettivamente un punto debole, con avvicendamenti che lasciavano sovente perplessi). Brava anche la società a far quadrato nei momenti più difficili dando segnali chiari alla squadra e all’ambiente. Bravo Gemmi ad assecondare il tecnico e concludere la campagna di gennaio senza perdere elementi determinanti come Polidori, Luciani e Foglia per i quali le richieste erano numerose ed anche allettanti.

 

Dopo quattro vittorie di fila il quadro è naturalmente molto roseo, ma dobbiamo avere tutti ben chiaro che siamo ancora a metà dell’opera (o che il meglio deve ancora venire, per stare allo striscione issato sulla Minghelli da brividi di domenica pomeriggio). Non si può mollare di un centimetro, non si deve calare la tensione e l’entusiasmo deve tradursi in benzina e fiducia ma mai in supponenza. Per questo bene ha fatto l’allenatore, già pochi minuti dopo una vittoria che resterà una perla assoluta nella stagione, a parlare dell’importanza della prossima trasferta di Pontedera con il Tuttocuoio, sottolineando come sia facile trovare concentrazione e motivazioni contro la prima della classe e meno mantenere lo stesso atteggiamento contro squadre considerate di livello più modesto. Eppure sarà proprio da queste partite che potrà venire la svolta vera. Se giochiamo con l’attenzione e la voglia mostrate contro Como, Siena e Alessandria non ce n’è per nessuno. A prescindere da come evolve e si muove la classifica, l’Arezzo ha il dovere di giocare così, per vincere sempre. La vecchia cultura contadina ammoniva che “le pecore si contano a maggio”, quindi fino ad allora... Arriba Cavallino! Hasta la victoria, siempre!


scritto da: Paolo Galletti, 02/02/2017





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