SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
L'Arezzo gioca bene. Qualità di manovra, gol e vittorie: come corre questa squadra!
Pontedera due, la vendetta. Settantasette giorni dopo la prestazione peggiore dell'intera stagione, gli amaranto si sono riscattati, quasi per nemesi, con la prova più convincente dell'anno. E quella con il Tuttocuoio è una partita che si può considerare facile solo dopo averla vinta. La quadratura tattica ottenuta da Sottili, i bioritmi altissimi dei singoli e un pubblico entusiasta autorizzano a essere ottimisti: l'Alessandria è lontana ma non irraggiungibile. E domenica sarà un'altra finale!
TweetPontedera due, la vendetta. Settantasette giorni dopo la prestazione peggiore dell’intera stagione l’Arezzo va a riscattarsi su quel sintetico zuppo di pioggia e lo fa, quasi per nemesi, con la prestazione più convincente per gioco oltre che per risultato. Eh si, perché quella col Tuttocuoio appartiene alla serie delle gare che sono facili solo dopo che l’hai vinte e invece prima e durante sono ricche di insidie, come giustamente evidenziato dal nostro allenatore nei giorni precedenti la partita (bravo lui a tenere tutti sulla corda e carichi). La squadra ha dimostrato di attraversare un periodo di bioritmi altissimi, sia psicologici che fisici. Concentrati da subito, veloci ed aggressivi, con automatismi (sovrapposizioni, coperture, scambi ravvicinati) che settimana dopo settimana stanno entrando nel dna dei giocatori. L’apporto di Barison e Cenetti si sta dimostrando fondamentale, con il primo che spalleggia un Solini sempre più autorevole ed il secondo che garantisce quantità, qualità ed equilibrio a supporto di Corradi e Foglia. Borra tra i pali gioca con spavalda sicurezza.
La quadratura del cerchio ottenuta da Sottili appare ad oggi ottima e abbondante, la serie di successi si allunga e se è vero che l’appetito vien mangiando, anche il riferimento a profumi incipienti e agognati fatto dal presidente via social nell’immediato post partita non può far che piacere. Noi tifosi, per altro, la fame ce l’abbiamo (ed irrisolta) da parecchio tempo e lo dimostra il massiccio seguito che la squadra si porta appresso qua e là per i campi della LegaPro. Striscioni amaranto ovunque e spesso invasioni che trasformano in campo amico anche il terreno altrui. Se adesso ci lustriamo gli occhi ed il cuore e la settimana è tornata ad essere una lunga attesa della sfida domenicale, è anche vero che sotto sotto viviamo tutti l’incubo felice legato alla legge dei grandi numeri. Si sa che le serie positive prima o dopo sono destinate a finire epperò non abbiamo nessuna voglia che questo accada.
Ci conforta e ci fa sperare l’atteggiamento del gruppo e le dichiarazioni sia dell’allenatore che degli atleti. Traspare consapevolezza ma anche ambizione, giusta considerazione dell’avversario di turno ma anche voglia di continuare a vincere. L’obiettivo “grosso” è lontano, non irraggiungibile; dipenderà solo da noi. Occorrerà giocare ogni partita come se non ci fosse un domani, come se fosse quella la partita decisiva della stagione, come se da quella vittoria dipendesse tutto. Poi appena finita si volta pagina e si pensa alla successiva, sempre con lo stessa feroce voglia, sempre con la sana rabbia agonistica, senza guardare la classifica perché la classifica non c’è; ci sono solo tante finali da qui a maggio. E’ difficile, lo so, mantenere concentrazione e condizione per così tanto tempo ma questa squadra ha valori morali oltre che strettamente tecnici che possono consentirci di provare a fare l’impresa.
L’approccio pacato ma convinto di Sottili, la determinazione di Gemmi, la compattezza del management, il sostegno assoluto e caldissimo del pubblico possono contribuire a sostenere lo sforzo. Già domenica sera sarà una partita difficilissima. Giocheremo sapendo i risultati delle altre e questo se da un lato potrà dare carica, dall’altro rischia di sovraccaricare ulteriormente di pressione, una cosa che va gestita e trasformata in propulsione positiva. La Lucchese ha perso pezzi da novanta, ma l’ambiente ha fatto quadrato, riuscendo fino ad oggi ad arginare gli effetti di una crisi societaria pesante legata alle disavventure del presidente Bacci, passato dai Cda in quota Renzi alle accuse di bancarotta fraudolenta (ma dove si compattano imprenditoria, tifosi e amministrazione pubblica si può fare, da noi è solo utopia). Quella rossonera resta squadra scorbutica, guidata da un allenatore bravo che avrà voglia di far bene davanti a quello che è stato anni fa anche il suo pubblico. Ma noi non possiamo fermarci, non vogliamo fermarci, abbiamo anni di fame da saziare ed un sogno che vuol crescere ancora, domenica dopo domenica.
scritto da: Paolo Galletti, 09/02/2017
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