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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Riccardo, Michele, Elisa, Paolo, Luca e Carlo in trasferta a Gallipoli
NEWS

Vittoria sì, ma che sofferenza. Baricentro basso e poche ripartenze: per fortuna c'è il Mosca

Meglio il risultato della prestazione: l'Arezzo ha segnato un gol bellissimo, ha sfiorato il raddoppio ma poi ha lasciato possesso e occasioni alla Pistoiese. Un atteggiamento così inerte quest'anno non si era mai visto: di sicuro hanno influito le assenze e i cerotti, anche se il periodo di flessione è sotto gli occhi di tutti. Di buono c'è che gli amaranto hanno difeso l'1-0 con cuore e determinazione. E che il capitano continua a decidere le partite con dei colpi da maestro



Bearzotti e Zanon a terra dopo un contrastoMeglio il risultato della prestazione. Su questo c'è poco da discutere. L'Arezzo ha fatto un buon quarto d'ora, ha trovato il gol (e che gol!) con una giocata mandata a memoria in settimana e ha rischiato di raddoppiare con un paio di ripartenze ficcanti, purtroppo vanificate dall'imprecisione in zona rossa di Corradi. 

Di lì in poi è stata sofferenza strenua e virile, con la classica medaglia a due facce che si presta a commenti di diverso tenore. Lo spirito di sacrificio della squadra è encomiabile e non va passato in sordina. In un momento di flessione come questo, non è così scontato che i giocatori in campo ci mettano attenzione e voglia di saltare l'ostacolo. Tante volte, anche dalle nostre parti, abbiamo assistito a rovesci clamorosi e partite da mani nei capelli.

L'Arezzo di quest'anno invece vince, pareggia e perde, però in quanto a dedizione e unità d'intenti, non ha mai sbracato. Ha toppato qualche volta, è vero, ma più sul piano mentale che su quello dell'atteggiamento. Ieri l'ha portata a casa perché è stato un po' fortunato (il gol divorato da Rovini a mezzo metro dalla porta è da urlo), ma anche perché ha resistito, si è attaccato al golletto di vantaggio con abnegazione e ci ha messo il cuore, che fa sempre la differenza.

 

 

Non ha giocato bene, questo no. Si possono fare anche partite difensive, ma rubare palla e contrattaccare dev'essere l'abc. Invece, scollinato il ventesimo, il baricentro si è fatto sempre più basso così come il possesso. Un Arezzo così inerte quest'anno non si era mai visto e forse non è un caso sia successo proprio ieri sera, non tanto per merito della Pistoiese (che comunque ha fatto una figura più che dignitosa, Gyasi è proprio bravo), quanto per i cerotti appiccicati un po' ovunque.

''Sapevamo che con Ferrario, al rientro dopo quattro mesi, non avremmo potuto tenere la linea alta'' ha detto Sottili. E non ha torto, tantopiù che in difesa è stato inserito Cenetti, uno che ci mette sempre tutta la benzina che ha, ma che ha accusato ovviamente delle difficoltà nel recitare uno spartito diverso. Però un conto è giocare più bassi e altra roba è rinunciare a qualsiasi sortita: un cliché che ha stupito perché non è nel dna della squadra. Né di Sottili.

Evidentemente è un periodo così. Le magagne ci sono e non si possono nascondere: da sette giornate segna solo Moscardelli, tutti gli altri sono al palo. Le bollicine di una manovra che si era caratterizzata per rapidità e vivacità, sono evaporate e si vedono solo a sprazzi. E il 3-5-2 non convince. Yamga e Bearzotti sono penalizzati dai nuovi compiti tattici e un centrale in più dietro, non fa lievitare comunque la pulizia del palleggio.

 

il fischio finale di Arezzo-PistoieseQuesta sarà una settimana molto importante. Lo sono tutte ma stavolta di più. Il Piacenza viene da sette vittorie di fila e servirà un Arezzo più pimpante per prendere punti in uno stadio che non porta granché fortuna. Servirà anche il Polidori dal piede caldo d'inizio 2017, che ieri Sottili ha tenuto in panca per pungolarne l'orgoglio. ''Rivoglio il giocatore arrabbiato di qualche settimana fa'' ha detto l'allenatore, svelando l'intento motivazionale di un'esclusione che ha fatto scalpore.

Sintetizzando banalmente, possiamo dire che quest'Arezzo vince ma non convince. Che la flessione c'è, si vede a occhio nudo e si sta allungando più del previsto. Che sul piano atletico la squadra corre come prima ma probabilmente corre peggio e l'esempio di Foglia è emblematico. Che le ultime tre partite dovevano essere tre pareggi e invece sono arrivate due vittorie e una sconfitta. Sei punti sono meglio di tre.

Tornare al vecchio modulo potrebbe servire. Di sicuro serve come il pane Moscardelli, che continua a segnare gol bellissimi e che sta tenendo l'Arezzo a galla in un periodo di magra. Il capitano sta facendo in pieno quello che gli si chiedeva da contratto: prendersi la squadra sulle spalle e far valere il carisma oltre alle qualità. Dopo anni possiamo finalmente goderci vittorie decise dalla giocata del singolo: era una vita che non succedeva e il sapore è buonissimo.

 

scritto da: Andrea Avato, 28/03/2017





Arezzo-Pistoiese 1-0, intervista a Stefano Sottili

Arezzo-Pistoiese 1-0
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