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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessandro alla porta di Brandeburgo - Germania
NEWS

Conto alla rovescia per i play-off. Tre partite da giocare e il meglio che deve ancora venire

E' cominciata la marcia di avvicinamento agli spareggi. L'obiettivo dell'Arezzo è conservare la terza posizione in classifica, che offre vantaggi nei primi due turni. L'obiettivo della tifoseria dev'essere quello di compattarsi e remare unita, lasciando da parte (per il momento) rimpianti e contrapposizioni. Il salto di categoria sarebbe una gioia grandissima per la gente e un salto di qualità decisivo sul piano economico: due buoni motivi per spingere forte dalla stessa parte



per gli amaranto comincia il conto alla rovescia verso i play-offInizia il conto alla rovescia. Mancano 26 giorni all’inizio della lotteria che non “ha ricchi premi e cotillons” ma un unico e solo posto per il paradiso. Tutto il resto sarà rimpianto e stridor di denti per chi ci arriverà vicino e mancherà l’assalto finale. Ci sono intanto tre partite ancora da giocare per comporre la griglia di partenza, che offre piccoli vantaggi almeno ai primi due turni e un compito da svolgere che dovremmo cercare di non mancare: mantenere il terzo posto a tutti i costi. Il calendario non è impossibile ma nemmeno in discesa come sembrerebbe a leggere la classifica. L’Arezzo di quest’anno soffre podismo e cattiveria e c’è da scommetterci che Prato e Olbia abbonderanno in questi ingredienti per cercare punti salvezza; ma noi non possiamo concederci distrazioni e la qualità degli interpreti, che pende tutta dalla nostra parte, dovrà fare la differenza. Di nostro, come tifosi, dobbiamo metterci se possibile anche di più di quel parecchio che abbiamo dato fino ad oggi. Da subito e fino alla fine della stagione.

 

Nelle ultime settimane sono fioriti i rimpianti anticipati e si sono amplificati i dibattiti pro e contro l’allenatore, pro e contro qualche giocatore, pro e contro la società. Tutto legittimo, anche l’apriorismo che personalmente non condivido né da un lato né dall’altro della barricata, ma che dà colore e sapore ad un genuino dibattito tra appassionati che condividono tutti, comunque, un unico amore ed un unico sogno. Ecco, proprio in nome di questo amore e di questo sogno mi piacerebbe esortare ad una tregua, a concentrare tutte le nostre energie mentali e fisiche nel sostegno alla squadra e a chi la dirige in campo e fuori. Siamo ben consapevoli che non basterà solo questo, che non basterà nemmeno arrivare ai play-off in buona condizione e con la giusta concentrazione, perché in una specie di nuovo campionato dove ogni piccolo errore potrà costare carissimo, non si potrà fare niente se anche la dea bendata non ti prende sottobraccio (e noi con la signora in questione vanteremmo crediti illimitati...), ma siccome le potenzialità per giocarsela contro tutto e contro tutti ci sono, non dobbiamo e non possiamo lasciare niente di intentato.

 

il presidente Mauro Ferretti, in carica dal gennaio 2013E’ vero che alzare l’asticella così tanto potrebbe far venire qualche malessere d’altura, ma proprio ad evitare questi mancamenti dovremmo esserci noi. Basterebbe invero una semplice analisi costi/benefici di un passaggio alla categoria superiore (la lettera ditela voi, per scaramanzia la travesto con altre parole) è talmente evidente che non dovrebbe essere difficile da cogliere per chi fa impresa: diritti tv, maggior visibilità e quindi possibilità di agganciare sponsorizzazioni significative, vetrina privilegiata per i giovani che interessano club di prima fascia (e di primo portafoglio). Insomma, se per noi appassionati sarebbe una gioia grande per il cuore, anche per chi sta nelle stanze dei bottoni dovrebbe essere uno stimolo forte quello di cercare di alzare il livello dei ricavi (anche i costi, ma nella proporzione tra le due categorie non c’è paragone) senza ricorrere alle patetiche alchimie di Gravina (che sembrano più distruggere interesse e senso di un torneo che rivitalizzarlo).

 

Tutto questo ad oggi è solo un sogno che abbiamo qualche remora anche a sognare. Ma dobbiamo e vogliamo provarci. E con noi deve provarci anche la squadra, chiamata a tirar fuori quegli attributi che ha dimostrato sin qui di avere a corrente alternata. C’è bisogno di Polidori e dei suoi gol, c’è bisogno della classe e dell’esempio del capitano, di ritrovare le accellerazioni di Yamga e Arcidiacono, della grinta di Cenetti, di un De Feudis determinato e ordinato, della lucidità e della gamba di Foglia e Corradi e di un po’ di sana cattiveria dietro (si guardino i nostri anche solo gli highlights di Pontedera-Livorno per vedere “il trattamento” che i labronici hanno riservato a quel Santini che da noi fece il diavolo a quattro). Non si tratta qui di ammassare i cervelli, nessuno deve perdere il proprio arbitrio, si tratta piuttosto di spingere forte, tutti, dalla stessa parte. Alla fine si tireranno le somme, si faranno i consuntivi, si esprimeranno i pareri e si tornerà a scontrarsi dialetticamente nel nome dell’Arezzo; ma da ora si fa terribilmente sul serio. Crediamoci ancora a quello striscione che precedette il bel successo sull’Alessandria. Facciamo che il meglio deve ancora venire.

 

scritto da: Paolo Galletti, 20/04/2017





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