SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Ripartenze micidiali e buona qualità: con la Viterbese un test importante in chiave play-off
I laziali sono ottavi in classifica e in casa hanno avuto un rendimento di livello, conquistando 36 dei 52 punti totali. Puccica, terzo allenatore stagionale dopo Cornacchini e Pagliari, affronterà gli amaranto con il 3-4-3: in difesa l'ex Dierna, in attacco la rapidità di Jefferson, Neglia e Falcone, con Sandomenico prima alternativa. Il club, fallito nel 2013, è rinato con Piero Camilli. L'anno scorso ha vinto la serie D con Federico Nofri in panchina, laureandosi campione d'Italia dilettanti
TweetUltima trasferta della stagione regolare per l’Arezzo, che cercherà di consolidare la terza posizione nella sfida contro la Viterbese. I laziali, 52 punti, occupano l’ottava posizione in classifica con un vantaggio di 4 punti sulla Pro Piacenza, al momento prima esclusa dalla post-season.
Storia e Società. Dopo il fallimento dell’estate 2013, la società è rinata grazie al vulcanico Piero Camilli. L’ex patron del Grosseto, allora presidente della Castrense, decise di portare a Viterbo il titolo sportivo della sua squadra creando l’A.D.C. Viterbese Castrense. Ripartita dall’Eccellenza, al primo colpo ottenuta subito la promozione in D e nella stagione scorsa, con Federico Nofri in panchina, ha riconquistato il professionismo, vincendo anche lo scudetto di categoria. Camilli è imprenditore nel settore dell'allevamento e della lavorazione delle carni ovine, proprietario dell'azienda ILCO, con sede ad Acquapendente e operativa a livello nazionale e internazionale. Da anni è impegnato anche in politica: prima consigliere al comune di Grotte di Castro, nel giugno 2009 ne diventa il sindaco in rappresentanza di una lista civica di centro-destra. Nel 2010 viene eletto pure consigliere alla Provincia di Viterbo. Oltre al Grosseto, in passato ha detenuto, dal 2009 al 2011, anche quote societarie del Pisa. Carattere forte, schietto, in Maremma ha sfiorato anche la serie A e si era guadagnato la fama di “mangia allenatori”.
Allenatore. Fama che sta confermando anche in questa stagione. Nofri è stato sollevato dall’incarico a poche ore dalla partenza del ritiro. Cornacchini, chiamato al suo posto, è stato esonerato prima della gara d’andata in favore di Dino Pagliari. L’ex tecnico di Pisa e Lecce ha mantenuto la panchina fino al 21 febbraio, quando, nonostante la vittoria sulla Lupa Roma (e un cammino tutto sommato buono) è stato esonerato per richiamare Cornacchini. La sua seconda avventura ha avuto comunque vita breve perché dopo 3 sconfitte consecutive è stato nuovamente sollevato dall’incarico per affidare la guida tecnica a Rosolino Puccica. Il mister classe ’61, viterbese doc, aveva già allenato i gialloblu in serie D tra il 2010 e il 2011. Reduce dall’esonero patito a Piancastagnaio, è allenatore a cui piace un calcio offensivo. Nuovo anche il direttore sportivo, Alessandro Luci, che succede a Minguzzi e Pastore (che aveva condotto il mercato invernale).
Rosa. E' stata rivoluzionata a gennaio con ben otto partenze. Hanno lasciato la Tuscia il difensore Mallus (L’Aquila), i centrocampisti Ansini (Massese), Mununga (rescissione), Mazzolli (Scandicci) e Marano (Melfi) e gli attaccanti Invernizzi (trasferitosi in Irlanda all’Athlone Town), Diop (Modena) e Bernardo (Sambenedettese). A rimpinguare le fila sono arrivati giocatori importanti, soprattutto nel reparto offensivo, come Falcone (Reggiana), Sandomenico (Juve Stabia), Jefferson (Teramo) e Jallow (Ascoli). Oltre a loro sono stati ingaggiati Miceli (Olbia), Doninelli (Siena), Tortolano (Sambenedettese) e Battista (Ternana).
Formazione. I laziali dovranno fare a meno del lungo degente Sforzini (out da mesi per un brutto infortunio alla tibia) e molto probabilmente di Iannarilli (rottura dello zigomo) e Cuffa (fratturato dell’ulna) oltre che a Fè, ma ci dovrebbe essere il rientro di Sandomenico, indisponibile a Siena. La Viterbese dovrebbe presentarsi con un offensivo 3-4-3.
In porta se Iannarilli non recupera, spazio nuovamente al giovane Pini (’97).
Terzetto difensivo formato da Celiento (tignoso in marcatura), Pacciardi (mancino con discreta fisicità) e dall’ex Dierna.
Linea mediana che dovrebbe essere composta da Cenciarelli (centrocampista tascabile, catalizzatore del gioco, grande agonista) Doninelli (interno di qualità), mentre sugli esterni a destra Pandolfi (rapido) e a sinistra Varutti.
Tridente con Jefferson (buona protezione palla), Neglia (13 gol all’attivo, generoso, rapido e sgusciante) e Falcone (facilità di corsa e buona capacità di giocare anche dentro al campo).
Le alternative sono rappresentate da Miceli e Paolelli in difesa, Cardore e Cruciani in mediana e Sandomenico, Jallow (in gol domenica), Tortolano e Battista in avanti.
Pregi e Difetti. La squadra ad inizio stagione aveva avuto un ottimo impatto con la nuova categoria: all’ottava giornata i gialloblù erano secondi in classifica, in scia alla capolista Alessandria, con appena una rete al passivo (record fino a quel momento in Italia ed in Europa). L’infortunio di Sforzini prima, quelli di Cuffa, Cenciarelli e Cruciani poi, cioè gli uomini di maggior carisma della squadra, hanno inciso non poco nel prosieguo della stagione.
I numerosi cambi in panchina hanno portato benefici soprattutto nel breve periodo, ma alla lunga non hanno fruttato la continuità che la società cercava. Infatti dopo l’arrivo di Puccica sono state ben tre le vittorie consecutive, seguite da due pareggi, tra cui quello che ha fatto perdere la testa della classifica all’Alessandria e la panchina a Braglia. La serie positiva è stata interrotta dalla pirotecnica (3-2) sconfitta di Siena patita nei minuti finali.
La Viterbese è apparsa in discreta forma, preparata a livello tattico, forte se riesce a ripartire in contropiede. Farà perno sulla mediana formata da giocatori esperti e tecnicamente validi, pronti a fribaltare il fronte del gioco per mettere in azione Neglia, Sandomenico o Falcone che in campo aperto sono temibili. Sarà una squadra da tenere d’occhio nella lotteria dei play-off (la sua qualificazione è quasi certa) perché dalla cintola in su ha un grosso potenziale, con giocatori scafatie inoltre dispone di uno dei migliori portieri (Iannarilli) dell’intera categoria.
Tra le mura amiche dall’Enrico Rocchi ha raccolto la maggior parte dei sui punti (36 su 52) con un più che discreto cammino: 11 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte (l’ultima il 4 marzo per mano della Pro Priacenza). Lo score vede 28 reti realizzate e 16 subite.
Ultimo precedente. Risale ai play-off di serie D, 19 maggio 2013, quando l’Arezzo di Nofri impattò per 1-1 contro la Viterbese guidata da Farris. Vantaggio dei padroni di casa con Vegnaduzzo, pareggio amaranto con Martinez dal dischetto a due minuti dalla fine. La sfida si allungò ai rigori e alla fine prevalsero i laziali: decisivi gli errori di Piccolo e Zuppardo. All’andata la partita si chiuse sullo 0-0, risultato condizionato dal rosso a Moscardelli per una presunta reazione su Pacciardi.
scritto da: Mauro Guerri, 28/04/2017
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