SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Per l'Olbia o la va o la spacca. Girone di ritorno pessimo, ma c'è ancora una speranza
I sardi a metà campionato si trovavano addirittura in zona play-off, poi sono andati in crisi e la classifica è peggiorata incredibilmente. Tre gli allenatori avvicendati in panchina: Mignani, Tiribocchi e adesso Mereu che con una vittoria ad Arezzo potrebbe evitare i play-out. Al Comunale la squadra giocherà con il 4-3-1-2: in campo l'ex Feola e il trequartista Cossu. Il confronto diretto torna a distanza di quarant'anni dall'ultima volta
TweetUltima partita della stagione regolare per gli amaranto, impegnati domani al Comunale contro l’Olbia. I sardi, 39 punti, sono in lotta con Prato, Carrarese e Tuttocuoio per l’ultimo posto che garantisce la salvezza diretta.
Storia e Società. Nell’estate 2010 la società, causa fallimento, fu esclusa dalla Lega Pro Seconda Divisione. Per merito di un gruppo di ex giocatori dell’Olbia, capeggiati da Pino Scanu, il club riuscì a ripartire dall’Eccellenza. Nel 2013 è stato festeggiato il ritorno in D, mentre la scorsa stagione si è chiusa con un 5° posto in campionato. La vittoria dei play-off del proprio girone (successi su Grosseto e Torres) ha fatto sì che la squadra si trovasse in buona posizione per un eventuale ripescaggio. Infatti così è stato: il 4 agosto è arrivata l’ufficialità che l’Olbia, grazie all’allargamento a 60 squadre, avrebbe disputato la Lega Pro. I sardi mancavano dalla terza serie da ben 38 anni. Dal dicembre 2015 il club è passato nelle mani dell’imprenditore abruzzese Alessandro Marino, vicepresidente della Fluorsid group, società presieduta dal patron del Cagliari Tommaso Giulini, che opera nel settore delle estrazioni a Macchiareddu, centro vicino ad Assemini. Marino, laureato alla Wharton, docente di strategia alla Luiss University, fino al 2014 era nel Cda del Cagliari Calcio.
Allenatore. In panchina siede il terzo allenatore stagionale: Bernardo Mereu. Il mister, originario di Alghero, è succeduto a Mignani (esonerato a marzo dopo ben sei sconfitte consecutive) e al “Tir” Tiribocchi (che promosso dalla formazioni allievi, è stato esonerato dopo sei partite senza vittorie e la sconfitta contro il Racing Roma). Mereu nella sua carriera ha sempre allenato in Sardegna (Torres, Villacidrese, Sant’Elia, Nuorese) ed è reduce dall’esperienza alla Castiadas, serie D, conclusasi con una amara retrocessione in Eccellenza a fine stagione.
Rosa. Nel mercato di gennaio erano arrivati i rinforzi per puntare ai play-off, allora a portata di mano dei galluresi. Tra i pali è stato ingaggiato Ricci (arrivato dai portoghesi dell’Olhanense), in difesa Iotti (Ascoli), per la mediana Benedicic (Leyton Orient, League Two inglese) e in attacco Ogunseye (Prato) e Arras (Cagliari). Hanno lasciato la Sardegna Miceli (Viterbese), Russu (Melfi), Auriemma (Nuorese), Carboni (Lumezzane) e Montaperto (SüdTirol).
Formazione. Mister Mereu per la sfida di domani dovrebbe avere l’intera rosa a disposizione, eccezion fatta per il lungo degente Tetteh, bloccato da alcune settimane da noie muscolari. I bianchi dovrebbero essere schierati con il consueto 4-3-1-2.
In porta il giovane olandese Van der Want, estremo difensore dotato a livello fisico.
In difesa a destra Pinna (’97), sull’out opposto il coetaneo Cotali, bravo in proiezione offensiva. Coppia centrale formata da Iotti (forte nel gioco aereo) e Dametto.
A centrocampo l’ex Feola, Piredda (5 reti in campionato, bravo negli inserimenti, pericoloso da fuori) e Muroni (inesauribile motorino della mediana dei sardi).
Tra le linee agirà capitan Cossu, 37 primavere, 2 presenze in nazionale maggiore. Giocatore faro della squadra, capacità tecniche sopra la media, in stagione tormentato da molte noie muscolari.
In avanti Ragatzu, 7 marcature, attaccante di movimento, bravo nel dribbling e Kouko. L’ex Montevarchi, 8 reti all’attivo, è giocatore che ama svariare sull’intero fronte offensivo, veloce e combattivo.
Le alternative sono rappresentate da Pisano e Quaranta in difesa, Geroni, Benedicic e Murgia in mediana, dal talentino Capello (8 reti), Ogunseye (match-winner sabato scorso) e Senesi in avanti.
Pregi e Difetti. La squadra è per lo più formata da giocatori nati in Sardegna. La maggior parte di loro sono giovani, con i più esperti Pisano, Cossu e Ragatzu, che avevano il compito di guidare questi ragazzi per farli maturare e crescere. Al giro di boa, dopo un girone d’andata su buoni livelli, la squadra navigava in acque tranquille, cullando anche il sogno play-off. Invece il 2017 si sta rivelando quasi un incubo.
Il nuovo anno ha portato risultati disastrosi: tra gennaio e metà aprile la squadra ha raccolto la miseria di 5 punti in 14 partite. I galluresi sono sprofondati in classifica, fino a finire nella palude dei play-out. La società ha cercato di porre rimedio cambiando per due volte allenatore e parrebbe con Mereu aver ritrovato risultati (7 punti in 3 partite) e la voglia di lottare per evitare gli spareggi per non retrocedere. La situazione in graduatoria in parte è stata risollevata dalle due vittorie consecutive ottenute con Pistoiese e Siena, che permettono ai bianchi di potersi giocare la salvezza diretta fino all’ultima giornata. I motivi della crisi sono riconducibili in parte all’età media bassa della rosa, al calo di prestazioni totali della squadra e soprattutto al periodo di appannamento di Alessandro Capello.
Il giovane classe ’95 di proprietà del Cagliari, aveva trascinato i suoi ad inizio stagione a suon di gol (7 al giro di boa), assist ed ottime prestazioni. L’Olbia comunque nelle ultime uscite è apparsa abbastanza brillante fisicamente anche se contratta a livello di manovra. La difesa durante la stagione è stata il reparto più in difficoltà, soffrendo in particolar modo se viene presa in campo aperto e con 59 reti al passivo è dopo quella del Racing, la più battuta del girone.
La mediana è reparto tosto, di discreta qualità e quantità, che si affida molto a Geroni, leader del reparto per carisma ed agonismo. L’attacco è il reparto che ha dato le risposte migliori, al quale Mereu chiede i gol decisivi in questo finale di stagione.
In trasferta il cammino non è stato proprio esaltante: 3 vittorie (Viterbese, Siena e Pistoiese), 3 pareggi (l’ultimo a Lucca il 29 dicembre) e ben 12 sconfitte. Lo score vede 16 reti realizzate e 31 subite.
Ultimo precedente. Risale al 23 ottobre 1977, quando l’Arezzo s’impose con un netto 6-0. Reti amaranto, allora guidati da Dino Ballacci, firmate da Marini, Sanna, Zampolini e dalla tripletta di Colusso. Nota a margine: l’Olbia chiuse quel campionato, che sarebbe stato l’ultimo in terza serie fino a quest’anno, desolatamente all’ultimo posto. All'andata finì 2-0 per i padroni di casa: gol di Capello su rigore e Ragatzu.
scritto da: Mauro Guerri, 05/05/2017
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