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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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NEWS

Tre mesi per rovinare tutto. Dal gioco frizzante alla bocciatura. Adesso l'Arezzo volta pagina

E' finita nel peggiore dei modi: la squadra è arrivata scarica ai play-off e non è bastata una settimana per riaccendere l'interruttore. Eppure di campanelli d'allarme ce n'erano stati in abbondanza. L'eliminazione al primo turno contro la Lucchese pesa moltissimo sul giudizio complessivo della stagione e mette sul banco degli accusati soprattutto Sottili: in poco tempo si è passati dal miglior calcio del girone a una striscia di prestazioni incolori. Né società né giocatori hanno saputo rimediare e ora si va verso un altro cambio in panchina



delusione amaranto e gioia rossoneraE’ finita nel peggiore dei modi. E’ finita come in molti temevano. Perché nel calcio non si inventa nulla e niente accade per caso. Perché i playoff sono un’altra storia sì, ma fino ad un certo punto. E se sei in netta flessione, scarico di testa e con numeri impietosi negli ultimi tre mesi di campionato, una settimana non basta per riaccendere l’interruttore.

L’Arezzo si era presentato agli spareggi per la B con molte incognite e poche certezze. Solo 4 vittorie e appena 17 punti raccolti nelle ultime 14 partite di campionato suonavano come un campanello d’allarme che evidentemente è stato sottovalutato.

 

E così contro la Lucchese è arrivata la terza sconfitta consecutiva in casa, considerando anche le ultime due di stagione regolare con Prato e Olbia. Non è bastato nemmeno il vantaggio di Moscardelli, salito alla quota record di 17 gol, nonostante la schiena a pezzi e unico a salvarsi dalla contestazione dei tifosi a fine partita. Nella ripresa è stato il solito Arezzo, incapace di gestire il risultato e che va in bambola alla prima difficoltà, subendo l’ennesima rimonta della sua stagione, senza dubbio la più sanguinosa.

Un’eliminazione così prematura che pesa sul giudizio complessivo sulla stagione degli amaranto. Se l’obiettivo era alzare l’asticella rispetto ai due anni precedenti, questo è stato raggiunto anche se il campionato è stato lastricato di rimpianti. Uscire così mestamente, contro un avversario inferiore, trasforma i playoff in un fallimento e il voto complessivo in una sostanziale bocciatura.

 

Sul banco degli imputati ci finiscono tutti, ma un po’ di più Stefano Sottili. Lui è il responsabile tecnico e come tale responsabile principale dell’involuzione della squadra. Per larghi tratti del campionato l’Arezzo ha giocato il miglior calcio del girone, ma da un certo punto in avanti la macchina si è inceppata: continui cambi di modulo, giocatori fuori ruolo e il credito di fiducia con la piazza che sia è via via assottigliato.

Colpe dalle quali non è esente nemmeno la società che ha assistito inerte al susseguirsi degli eventi, non intervenendo quando forse ancora la situazione si poteva raddrizzare. E poi ci sono i giocatori, troppo spesso molli e con scarsa personalità nei momenti topici delle gare.

 

Adesso bisogna voltare pagina. Le strade di Sottili e dell’Arezzo si divideranno, la rosa sarà in parte rivoluzionata anche se la base e qualche punto fermo da cui ripartire c’è. Ora prevale l’amarezza per l’ennesima cocente delusione ai playoff della storia recente del cavallino. Era cominciata con l’entusiasmo ritrovato della gente in Casentino durante il ritiro estivo, ed è finita con giocatori e allenatori che escono dalla stadio scortati dalla polizia. In una notte di metà maggio da dimenticare in fretta.

 

scritto da: Andrea Lorentini, 15/05/2017





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