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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Simone, Marco e Riccardo sulla Mole Antonelliana - Torino
NEWS

L'Arezzo sfoglia la margherita. Ma più dei nomi contano carisma e alchimia. Gemmi lo sa

Sono i giorni del toto allenatore, quelli delle ipotesi e dei dubbi, delle speranze e delle illusioni. Mentre la società sta dando forma a un progetto finalmente credibile e incoraggiante (i lavori a Le Caselle e l'arrivo di Gambadori al settore giovanile vanno in questa direzione), il direttore tecnico è impegnato nel trovare il sostituto di Sottili. Il calcio in generale, e le ultime settimane in particolare, ci dicono che il curriculum conta ma più ancora è decisivo il feeling che si crea tra mister, squadra, società e ambiente. Benevento e Crotone ne sono esempi lampanti



il dt Roberto Gemmi in cerca del nuovo allenatoreQuanti petali aveva la margherita di Gemmi? La domanda rimarrà probabilmente senza risposta ma quel che è certo è che ormai il nostro direttore tecnico ha sfogliato e quasi deciso. Nell’attesa del nome che l’anno prossimo siederà sulla panchina dell’Arezzo con il compito di migliorare il quarto posto, è naturalmente fiorito il dibattito sui candidati e sulle prospettive. Niente di nuovo, del resto maggio e giugno sono i mesi delle ipotesi e dei dubbi, delle speranze e delle illusioni, il tutto sospeso sull’impalpabilità di qualcosa che ancora non si sa che forma avrà. Ad aumentare l’incertezza ci si mettono immancabilmente anche i “pensatori” che occupano le più prestigiose poltrone federali che non sciolgono dubbi su composizioni dei campionati, numero di under e di over, composizione dei gironi, formule per i play off (per queste, probabile che attendano la consulenza esterna di Mago Merlino...).

 

Per tornare alle vicende di casa nostra, vale registrare quanto di significativamente positivo si sta muovendo sul fronte societario: l’inizio dei lavori a Le Caselle e il probabile prossimo arrivo del “Gamba” come responsabile del settore giovanile. Si tratta in entrambi i casi (logistica e giovani) del mantenimento di promesse fatte nel tempo da Ferretti e dai suoi e non appare banale constatare che da un po’ di tempo alle parole seguono i fatti. La società amaranto si sta strutturando e adeguando alle esigenze del calcio moderno che non può prescindere da organizzazione, professionalità, strutture. Da qui si parte per coltivare ambizioni che non siano brevi sogni dalle conseguenze magari catastrofiche ma che formino invece una solida base per costruire e crescere ancora. Ogni processo di crescita poi comporta quasi necessariamente errori, che ci sono stati e ci saranno, ma se appena ripensiamo a quattro anni fa e alle condizioni di squadra e società, direi che i passi avanti ci sono e sono stati importanti. Tra questi forse il principale è stata la presa di consapevolezza (mi pare e spero di non essere smentito, ma lo sguardo nel corso dell’ultima conferenza stampa, più ancora che le parole mi confortano) da parte del presidente sul valore, l’importanza, la storia di questa maglia e di questa bandiera. Questo è un aspetto decisivo ed è forse l’ingrediente che più ci è mancato nella stagione appena conclusa. Proprio per questo vorremmo che questa consapevolezza fosse il criterio di scelta per l’allenatore. Si viene ad Arezzo per vincere, convinti di poterlo fare a prescindere dalla rosa che sia avrà a disposizione.

 

lavori in corso a Le CaselleE’ poi del tutto ovvio che per nutrire fondate speranze si debba approntare un organico di livello, ma questo da solo non basta e non è mai bastato a nessuna latitudine e per nessuna squadra. L’applicazione mentale, la determinazione, la compattezza in campo e nello spogliatoio possono consentire di moltiplicare i valori e le forze anche molto oltre il livello tecnico oggettivo. A memoria ricordo solo una squadra, la Lazio di Chinaglia, che ha vinto senza essere unita fuori campo; ma quel gruppo era guidato da un grandissimo tecnico, un fine conoscitore di uomini come Tommaso Maestrelli che di quelle divisioni seppe fare una forza da scatenare sul campo contro l’avversario. Per il resto, da Somma fino al Conte di quest’anno, passando per il Carpi di Castori e mille altre storie, molte volte il risultato va oltre il valore intrinseco della squadra per effetto di una alchimia positiva che si crea tra società, allenatore, giocatori, ambiente.

 

In tale contesto la figura dell’uomo che va in panchina è estremamente importante. Conta il curriculum, perché no?, ma più ancora conta il carisma, la capacità di coinvolgere e condividere, la convinzione in sé e negli altri, la voglia di arrivare. Sono concetti che Roberto Gemmi ha mostrato di avere ben chiari in mente quando ha parlato a fine campionato e dopo la cocente eliminazione play-off. Ora c’è da tradurre il tutto in una scelta (con) vincente. Questi pochi giorni che pare ci separino dall’annuncio devono servire a valutare più ancora che l’aspetto economico quello motivazionale. Un criterio che poi andrà applicato anche ai giocatori a prescindere dal contratto che vale solo se hai voglia di combattere per questa maglia. Chi intendesse passeggiare o chi resterebbe ma con la testa girata verso l’occasione che non colsi può accomodarsi. Qui vogliamo solo chi ci crederà insieme a noi.

 

Ps Anche se a vederli lassù a noi sale il groppo in gola, un applauso grande a Crotone e Benevento (doppio per chi hanno fatto fuori in semifinale): in entrambi i casi l’ennesima prova di dove può condurre la volontà.

 

scritto da: Paolo Galletti, 01/06/2017





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