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AMARANTO TV

SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Simone, Marco e Riccardo sulla Mole Antonelliana - Torino
NEWS

Pregi e difetti di Ferretti, politici zero, voglia di calcio. Un amore (amaranto) per cuori forti

Dopo le ultime notizie, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Non tutto è risolto ma adesso sembra tutto risolvibile. La passione della gente è stata messa a dura prova e però non cesserà: i tifosi al presidente chiedono soltanto più trasparenza e meno dellavallismi immotivati. Poi è giusto anche dare a Mauro quel che è di Mauro e constatare la solita latitanza dell'imprenditoria nostrana, oltre che il silenzio assordante di amministratori e consiglieri comunali (di maggioranza e di opposizione). Speriamo in Gemmi: abbiamo bisogno di parlare di pallone



Un amore per cuori forti. Eh si, la passione per l’amaranto richiede coronarie a prova di bomba sia quando si va sugli spalti a sostenere la squadra (pareggi subiti all’ultimo secondo, partite vinte che poi finisci col perdere, rimonte rocambolesche e mica solo quest’anno) che durante l’estate, quando puntuali come la maledetta canicola (e ad accentuarne il fastidio) giungono le fibrillazioni sulle sorti future della società e della squadra. Dopo le ultime notizie tiriamo un respiro di sollievo e guardiamo avanti. Vogliamo guardare avanti. Non tutto è risolto ma a questo punto possiamo credere che tutto sia risolvibile. Resta la settimana escrementizia vissuta da tutti noi, culminata con la comunicazione di Orgoglio Amaranto di sabato mattina cui ha fatto seguito l’appello al referendum del presidente Ferretti. Il tutto è stato benzina sul fuoco di una tensione che già serpeggiava ed ha aumentato qui lo scoramento e lì la rabbia. Adesso che tutto pare avviato a soluzione vorrei provare a riflettere su alcuni punti.

 

1) Da queste colonne e dal blog dei commenti da mesi chiediamo trasparenza e verità. Noi siamo i primi ad essere interessati alle sorti dell’Arezzo calcio non perché ci spinge a questo un calcolo economico, né la carriera o la voglia di occupare posti che offrano maggiore o minore visibilità. A noi (tifosi ormai irrimediabilmente colpiti dalla sindrome amaranto) interessano le sorti dell’Arezzo calcio perché ci guida una passione infinita coltivata da decenni per i più “maturi” e da anni per i più giovani. Noi l’Arezzo lo abbiamo sostenuto e lo sosterremo sempre, che ci sia da salvarsi o che ci sia da vincere un campionato (ovvio che si prediliga la seconda opzione, il contrario sarebbe puro ed insensato masochismo); basta però con le novelle. Abbiamo il diritto di sapere la verità. Sempre. Anche quando può essere spiacevole, anche quando ci chiede di sacrificare le nostre legittime ambizioni sull’altare del realismo. Lo faremo se siamo coinvolti nel progetto e se, come dicono ai corsi motivazionali, anche noi saremo portati a bordo. Remare per sospingere le vele amaranto è quello che facciamo da sempre e che amiamo e vogliamo fare. Ma se navigate a mille miglia da noi, se ci raccontate cose che non trovano riscontro nei fatti, se ad ogni venticello si sfoderano “dellavallismi” immotivati, allora no. Allora si rischia che il dubbio diventi sospetto e il timore sfiducia.

 

Mauro Ferretti, presidente da gennaio 20132) Si è letto di tutto in questi giorni. Credo sia doveroso ed obiettivo riconoscere “a Mauro quel che è di Mauro”. Senza il presidente Ferretti ed i suoi soldi non saremmo qui. Poi si possono discutere tante cose, dalle modalità comunicative ad una permalosità eccessiva. Si può rivangare qualche antipatico episodio passato o esaltare i buoni risultati oggettivamente raggiunti nella stagione appena conclusa. Si può sottolineare che gestire una società di calcio è altro (vero) che gestire una normale società commerciale o industriale, perché coinvolge l’anima ed i sentimenti della gente che se ne sente parte. Resta il fatto che per una ragione o per un’altra la classe imprenditoriale nostrana continua in una latitanza che avrebbe fatto invidia al bandito Masina. E quindi con poco o tanto denaro è bene che ci sia Ferretti, per ora.

3) Priorità su priorità, per usare il gergo del dispaccio militare: questione tecnica. Serviva subito un allenatore motivato e speriamo che Claudio Bellucci abbia questi requisiti. Serve comporre una squadra che abbia le palle e la voglia di onorare la nostra maglia. Tra poco parlerà Gemmi. A lui chiediamo ancora e più che mai fatti e non parole.

 

4) Infine un sentito ringraziamento per la intensa partecipazione emotiva e fattuale a tutti i rappresentanti istituzionali cittadini, dal sindaco agli assessori, dalla maggioranza alla minoranza, dai consiglieri regionali a quelli che bazzicano gli scranni romani. Oh, dico uno, ma uno che avesse speso in questi giorni mezza parola seppur formale, nel politichese inutile e insulso, sulla vicenda della società di viale Gramsci. Non foss’altro che per dire “abbiamo seguito la vicenda e abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni” che di per sé significa niente ma che almeno vuol dire che hai alzato il telefono per informarti. Zero, tabula rasa, encefalogramma piatto. Niente di nuovo e un’amarezza infinita. Ora basta. Voltiamo pagina. Ci aspetta un nuovo campionato e abbiamo voglia di tornare a parlare di pallone. Aspettiamo Roberto Gemmi, che ci dia ragioni per crederci. Non chiediamo di meglio.

 

scritto da: Paolo Galletti, 06/07/2017





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