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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Serena, Laura, Mara e Bianca in tribuna
NEWS

Ferretti-tifosi, si riaprono vecchie ferite. Dalle polemiche social agli striscioni: c'è tensione

E' un momento delicatissimo per l'Arezzo, con la dirigenza che deve barcamenarsi tra le urgenze tecniche, che dipendono dall'ordine delle cose, e quelle ambientali, che si sarebbero potute evitare con i telefoni offline. Il presidente, dopo l'addio con De Martino, si era riconquistato credito grazie al lavoro suo, del dg e del ds, che pur con qualche errore avevano restituito credibilità alla società. Poi, nei giorni scorsi, le unghiate improvvise su Facebook che hanno riattizzato il fuoco sotto la cenere. La domanda è: perché?



uno degli striscioni esposti ieri a Piacenza dai tifosi amaranto1. L'Arezzo non meritava di perdere. L'Arezzo ha perso. I due fattori sommati insieme sono i più preoccupanti che possano accadere.

2. La squadra ne ha sfarfallate quattro su cinque, il presidente è sotto contestazione, la dirigenza deve barcamenarsi tra le urgenze tecniche, che ci sono e dipendono dall'ordine delle cose, e quelle ambientali, che non ci sarebbero se Ferretti nei giorni passati fosse stato off line. Sarà una settimana calda.

3. Proviamo a darci un perché. Ferretti cambia verso, defenestra De Martino con tutte le ambiguità che si portava dietro e si affida a un dg e un ds che ridanno un volto presentabile, apprezzabile, invitante alla società. Con degli errori, come naturale, ma seguendo una logica. La gente approva, abbozza quando succedono fatti strani (caso Nuccilli), sopporta quando il mercato va in standby (vicenda CloudItalia), non passa mai il limite della civiltà, produce comunque 856 abbonati per una vera questione di cuore. E di punto in bianco si becca via social le unghiate del pres riguardo un azzardato paragone con Pisa, Livorno e perfino Siena (!), per poi leggere che cento tifosi in trasferta sono pochi (!) e che l'Arezzo meriterebbe di più. La domanda è: perché?

4. Ieri nel settore ospiti si sono sentiti i cori che riecheggiavano nell'estate del no al ripescaggio. Si sono visti gli striscioni che venivano branditi in quel periodo. Ferretti è stato riaccostato a Pinocchio e la cosa veramente incomprensibile è che il presidente se l'è andata a cercare. Come al punto 3: perché?

5. Questo rigurgito di antipatia nei confronti della proprietà riapre scenari che sembravano definitivamente chiusi. Il fatto che al momento non ci siano all'orizzonte alternative concrete alla gestione Ferretti, non è un buon motivo per passare sotto silenzio certe stonature e imporsi l'autocensura nei commenti e nelle analisi. Come tutti i presidenti, anche quello dell'Arezzo ha il dovere di costruire, alimentare e mantenere un buon rapporto con la piazza. Che, peraltro, negli ultimi mesi gli aveva concesso, sulla base dei fatti e non dell'aria fritta, un credito non indifferente.

6. Che poi sarebbe interessante avere un paio di webcam costantemente in funzione e scrutare le reazioni di Riccioli e Gemmi ogni volta che il presidente pubblica un post per scudisciare i tifosi, riattizzando il fuoco sotto la cenere. Altro che bip...

7. I social saranno la rovina del mondo. Il calcio, a tutti i livelli, l'hanno già messo in ginocchio.

8. Le reazioni contrariate, le espressioni colorite, i mal di pancia della gente sono l'effetto. Non la causa.

9. Si dice che per costruire una foresta servono cento anni. Per bruciarla tutta basta un minuto. Questo luogo comune mi ha ricordato la settimana scorsa dell'Arezzo.

10. Al domani bisogna guardare sempre con fiducia. Facile essere ottimisti quando va tutto per il verso del pelo, bisogna sforzarsi di vedere positivo in momenti come questo. E sperare che la ruota giri: il primo aprile l'Arezzo vinse a Piacenza con sette undicesimi di formazione uguali a ieri. In cinque mesi e mezzo non può essere cambiato il mondo.

 

scritto da: Andrea Avato, 18/09/2017





Piacenza-Arezzo 2-1
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