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Riccioli che si smarca e frattura con i tifosi. L'Arezzo di Ferretti al punto di non ritorno

''La società è in vendita a zero euro'': la dichiarazione di ieri del direttore generale ha il significato di una resa. O di una presa d'atto. Comunque, di una svolta. Serve al più presto una nuova proprietà e le ultime parole spese dal presidente su Facebook lo confermano: ''Me ne vado, così tutti ritroveranno serenità e pace. Il problema sono io e l'ho capito tardivamente''. Chi vuole fare calcio in una piazza complessa, ma dove si può lavorare con tranquillità e dove molti scelgono di vivere il resto della vita, si faccia avanti. Ammesso che ci sia



Siamo arrivati al punto di non ritorno. Si temeva, si avvertiva nell'aria, adesso si sa. L'Arezzo in vendita a zero euro non è nemmeno una novità, è già successo in passato, ma dopo tutto quello che abbiamo visto e sentito nei mesi scorsi, da Nuccilli in avanti, la dichiarazione di ieri di Andrea Riccioli ha il significato di una resa. O di una presa d'atto, dipende dalle interpretazioni. Comunque, di una svolta. 

Siccome il tema è caldo e i nervi sono scoperti, va precisato (anche se non ce ne sarebbe bisogno) che a Mauro Ferretti è giusto riservare il rispetto necessario per la persona, per la carica che ricopre e per la società che rappresenta, dentro cui stanno i suoi soldi e le nostre passioni. E' in sella dal 2013 e per raccontare ai nipoti la storia dell'Arezzo, non potremo prescindere da questo quinquennio. Va precisato altresì che il rispetto, almeno da queste colonne, non è mai mancato. I punti di vista poi sono altra cosa.

 

Ciò detto, è evidente che la situazione si è evoluta in un modo tale che occorre ripensare il futuro del club. Perché Ferretti magari terrà fede a tutte le prossime scadenze amministrative, da quella del 16 ottobre in avanti, e i giocatori è bene che comincino a produrre risultati a prescindere dal contorno, ma è dura pensare a un presidente che continua a investire/spendere in una società con cui il legame si è fatto così sottile da potersi spezzare da un momento all'altro. 

La conferenza stampa di Riccioli, che ricopre le cariche di vicepresidente e direttore generale, è servita da spartiacque. Quel che è successo fino ad oggi, è il passato. Ora l'Arezzo ha bisogno di una svolta al vertice, di una nuova guida e le condizioni per un passaggio di proprietà, in virtù del clima che si è creato, sono particolari: per comprare il 99% di Programma Mutuo servono solo i denari del valore nominale delle quote. Stop.

 

il presidente Ferretti alla presentazione della squadraRiccioli ieri ha ammesso alcuni errori di gestione compiuti negli ultimi mesi, ha lanciato un appello alla compattezza e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, specie in riferimento alle chiacchiere che circolano da mesi su cordate e potenziali acquirenti. Comprensibile, anche se le voci girano quando all'esterno arriva un'immagine tutt'altro che solida della società, che in effetti negli ultimi mesi è stata messa sul mercato più volte.

Semmai va sottolineato lo smarcamento di Riccioli dalle ultime esternazioni via social di Ferretti, che ha accelerato i tempi di una crisi precipitata in pochi giorni. Il dg ha dovuto fare l'equilibrista, e nella sua posizione non poteva essere altrimenti. Ha premesso che non sta a lui difendere i tifosi o il presidente ma, a domanda sulla contestazione di lunedì, ha detto testualmente: ''se la curva ha pensato che fosse quella la cosa giusta, ha fatto bene''.

 

Rimarrà un mistero il perché Ferretti, in un periodo di difficoltà per l'Arezzo dal punto di vista economico, gestionale, tecnico e d'immagine, si sia messo a battibeccare su internet, sferzando il pubblico su temi molto scivolosi e probabilmente andando anche al di là di quelle che erano le sue reali intenzioni. Gli effetti però sono stati tragici e hanno segnato una frattura profondissima, quasi insanabile, con la piazza. Una condotta incomprensibile non solo per l'avventatezza dei commenti ma anche perché il presidente, non nuovo a certe sortite via web, era stato più volte messo in guardia dai suoi collaboratori, pure nel recente passato.

L'ultimo post lasciato ieri sera suona come un addio: ''ormai è tardi, Ferretti se ne va, così tutti ritroveranno serenità e pace. Il problema sono io e l'ho capito tardivamente. Non ho rancori con nessuno, anzi ringrazio tutti coloro che mi sono stati e mi stanno vicino''.

Per le analisi di questi cinque anni di Ferretti e dell'ultimissimo periodo, ci sarà tempo. La realtà è che l'Arezzo è in vendita. Chi vuole fare calcio in una piazza complessa, ma dove si può lavorare con tranquillità e dove molti scelgono di vivere il resto della vita, si faccia avanti. Ammesso che ci sia.

 

scritto da: Andrea Avato, 29/09/2017





Il dg Riccioli: ''Arezzo in vendita a zero euro''

Il dg Riccioli: ''Arezzo in vendita a zero euro''
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