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Personaggio e antidivo. Il Mosca spopola a modo suo: toni bassi e gol da sballo

Seguitissimo sui social, con migliaia di followers su Facebook, Twitter e Instagram. Eppure anche a Block Notes, ieri sera, il bomber amaranto si è confermato uno che preferisce la sostanza alla forma. Qualche stravaganza ce l'ha, dai tatuaggi alla passione per le auto tamarre (anche se lui sostiene il contrario), fino alla barba che ormai è il suo tratto distintivo. Ma i tifosi lo apprezzano per quel che combina in campo, dove mette sempre il cuore ed esibisce un talento strappa applausi



Davide Moscardelli negli studi di Block Notes a Teletruria64.412 persone hanno messo il like alla sua pagina ufficiale su Facebook. 116.000 internauti leggono il suo account Twitter. 128.000 mila utenti sbirciano tra le foto del suo profilo Instagram. Davide Moscardelli è un tipo social, cliccatissimo e molto condiviso. Eppure, sembra che un seguito del genere se lo sia conquistato suo malgrado e che, in fondo in fondo, lui non faccia nulla di speciale per accattivarsi simpatie e followers. 

Ieri sera, ospite di Block Notes, il Mosca è venuto fuori per quello che è: personaggio sì ma per il fatto di essere una sorta di antipersonaggio. Toni bassi, parole misurate, concetti molto chiari e molto saggi: nel suo modo di porsi all'esterno non c'è divismo né compiacimento di un ruolo in vista. Il che sovverte quelle che sono le regole della comunicazione moderna: per essere popolare e guadagnare contatti, devi andare sopra le righe, estremizzare, tirare la corda, attirare le luci dei riflettori.

 

Moscardelli no. Moscardelli ti tiene incollato al video per l'immagine che da qualche anno offre di sé. Basta prendere qualche fotografia dei tempi addietro, quando aveva la faccia pulita, e rendersi conto che oggi sembra un'altra persona. Quasi irriconoscibile. Il baffo arricciato, la barba lunga che è diventata un antistress e un retroscena curioso: ''Non posso tagliarmela perché mio figlio più piccolo non mi ha mai visto senza. Temo che si prenderebbe uno spavento''

 

 

Qualche stravaganza, il Mosca ce l'ha. E' pieno di tatuaggi (compreso quello con la scritta ''born in Belgium , made in Italy''), pregusta una vacanza in camper nel nord Europa, ama le auto tamarre (anche se lui sostiene il contrario) e quando mette in moto la sua Golf, trema tutto il circondario. Sia perché chissà quale diavolo di motore ci ha messo sotto, sia perché è un cultore della musica a tutto volume, amplificata dalle decine di altoparlanti infilati nell'abitacolo.

 

Tutto ciò però è soprattutto forma. Carina, simpatica, fascinosa, trendy, ma nulla in confronto alla sostanza, a ciò che Moscardelli smuove nell'anima dei tifosi. Tutti quelli che l'hanno avuto nella propria squadra, l'hanno apprezzato: da Trieste a Rimini, da Cesena a Bologna, da Verona a Lecce. Arezzo non fa eccezione, prova ne sono le testimonianze d'affetto di questi mesi e i copiosi messaggi arrivati a Teletruria, accomunati da parole dolcissime.

C'è un dettaglio importante che anche ieri sera è balzato fuori: riguarda il talento di un attaccante capace di funambolismi incredibili, di fiammate di classe. Sempre con il cuore in mano. Il Mosca stimola quel senso d'appartenenza che si va perdendo nel calcio di oggi. Sembra un paradosso per uno che in carriera ha cambiato tante maglie, ma il bello è proprio qui, nell'apparente contraddizione di un calciatore che sarebbe il capitano ideale ovunque andasse.

 

scritto da: Andrea Avato, 03/10/2017





Davide Moscardelli, intervista a Block Notes

La prima puntata di BN 2017/18 con Davide Moscardelli
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