SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Dall'involuzione di inizio campionato alla scossa positiva. L'Arezzo guarda avanti
Le difficoltà della gestione Bellucci erano evidenti e perfino inattese nella loro profondità: la squadra sembrava avesse disimparato a giocare e i risultati erano una conseguenza. Ora la situazione è tornata a una rassicurante normalità. Ci sono alcune cose da aggiustare dentro la rosa, specie se il modulo base di Pavanel resterà ancora il 3-5-2, ma il punto di ripartenza è buono. Sperando che notizie positive arrivino anche dal contesto fuori dal campo
TweetSe è vero - come dice un noto adagio - che tre indizi fanno una prova, allora a questo punto possiamo dire di avere la prova che mister Claudio Bellucci non aveva esattamente legato con lo spogliatoio amaranto, ahilui. A volte non è neanche una vera e propria “camiciola”, come si dice dalle nostre parti (magari in questo caso lo era, ma questo lo sanno solo Bellucci e i giocatori), ma è proprio questione di chimica, di non essere cioè stati in grado di trasmettere alla squadra il proprio credo, di non essere sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, il che a questi livelli fa la differenza, nel bene ma più spesso nel male.
Le prime giornate della stagione in corso ci hanno obbligati ad interrogarci sull’effettiva bontà di alcuni elementi: possibile che quella squadra che era stata in lotta per i primi posti del girone, se non addirittura per il primo posto, per buona parte dello scorso campionato – e di cui, una volta tanto, era stata mantenuta un’ossatura – fosse adesso naufragata in balia di meccanismi difensivi che non funzionano, incertezze del portiere, centrocampo che non fa filtro, fase offensiva stentata a dir poco? Eppure questo è quello che abbiamo visto tra agosto e settembre.
E va bene il rodaggio, va bene l’adattamento al nuovo modulo, vanno bene i carichi di lavoro della preparazione atletica, ma il pallone è tondo e si gioca in 11 contro 11, tutti hanno fatto la preparazione e tutti hanno nuovi innesti o nuovi allenatori, o entrambe le cose. La squadra amaranto sembrava composta da gente che per qualche strano mistero degli dei del pallone avesse in un certo senso disimparato a giocare a calcio. Una cosa che non stava né in cielo né in terra, ma che era sotto gli occhi di tutti.
Adesso la situazione sembra tornata ad una normalità più che buona, diciamocelo: sette punti in tre giornate permettono di guardare al futuro con qualche ansia in meno rispetto a qualche tempo fa, al netto dei punti di penalizzazione che affetteranno impietosamente il rendimento sul campo degli amaranto. E a questo punto, allora, è d’obbligo farsi qualche domanda sulla composizione della rosa in funzione del gioco di Pavanel: se il modulo scelto è il 3-5-2, forse siamo un po’ a corto di centrali, forse abbiamo fatto bene a lasciare libero un trequartista, forse abbiamo qualche mezza punta di troppo, forse le due punte devono essere complementari tra di loro. Fermo restando che ovviamente non si può impostare una rosa su un unico modulo, ma da qualcosa bisogna partire. Se una cosa ci ha detto, questo trittico di partite di ottobre, è che se non altro abbiamo una squadra di calcio, per davvero. Sperando che si calmi presto tutto quello che sta fuori dal rettangolo di gioco, almeno è un buon punto di avvio.
scritto da: Roberto Gennari, 11/10/2017
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