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Parla Di Matteo. ''Vengo per investire, ma non da solo. Arezzo meriterebbe la serie B''

Intervista all'imprenditore edile dopo l'incontro di ieri sera a palazzo Cavallo con il sindaco Ghinelli e il vicepresidente Riccioli. ''Pensare che un unico soggetto investa un milione all'anno, è fuori luogo: ho sperimentato in prima persona che la serie C è un pozzo senza fondo. Con un gruppo di finanziatori, però, si può fare bene, mi piacerebbe seguire l'esempio della Spal. E non voglio fare business con le mie aziende, mi interessa solo il calcio. Sviluppi? Nei prossimi giorni''



Nicola Di Matteo, imprenditore edile di origini campane ma da anni in Emilia RomagnaParla Nicola Di Matteo, l'imprenditore edile che ha manifestato concretamente il suo interesse per l'Us Arezzo e che in passato è già stato operativo nel mondo del calcio, ricoprendo vari incarichi in più società, dalla Spal al Mantova al Santarcangelo. Ieri sera ha incontrato a palazzo Cavallo il sindaco Ghinelli e il vicepresidente Riccioli

 

''Ci siamo visti per capire se esistono i presupposti giusti per portare avanti l'Arezzo. Non è una situazione semplice, la serie C è dura. Però la città è calcisticamente importante, ha una storia alle spalle e meriterebbe una categoria superiore''.

E com'è andata?

''Sto valutando, devo capire bene quale tipo di apporto può dare la città. Pensare che un unico soggetto investa un milione di euro all'anno in una società, lo trovo fuori luogo. Ho sperimentato in prima persona che la serie C è un pozzo senzo fondo''.

Quindi ci sarebbe la sua disponibilità a finanziare l'Arezzo, ma con l'aiuto di altri imprenditori, magari del territorio. E' una ricostruzione dei fatti che è venuta a galla da qualche giorno. Ce la può confermare?

''Sì. Nel caso si creasse un gruppo di lavoro solido, io non avrei difficoltà a fare un investimento importante. Dobbiamo partire da un presupposto: in serie C gli utili non ci sono. E io non voglio venire da Bologna ad Arezzo per una semplice passeggiata. Mi piacerebbe mettere su un progetto serio e se siamo in team, è meglio''.

Ha già visionato le carte contabili della società?

''Alcune sì, altre me le sta inviando il vicepresidente in queste ore. Mi pare che i debiti dell'Arezzo non siano gran cosa, è la gestione che pesa di più''.

 

il vicepresidente Riccioli con il sindaco GhinelliBeh, questa dei debiti è una notizia rassicurante che ci dà.

''Ho anche sentito che il presidente Ferretti e il vicepresidente Riccioli hanno parlato pubblicamente di 600mila euro di debito. Sono persone serie, credo che le cifre siano quelle''.

Qual è la molla che spinge un imprenditore di fuori a pensare di mettere denaro nell'Arezzo?

''Guardi, io sono un appassionato di calcio. E la molla è che se una società va bene, nessuno la vende. Se va male, ti vendono i debiti ma puoi costruire qualcosa. A me piacerebbe arrivare perlomeno in B, lì cambia tutto''.

Il calcio non è pericoloso per un imprenditore?

''Io penso che se uno ha capacità, fortuna e un po' di soldi, si può fare bene. A Santarcangelo, l'anno scorso, ho portato liquidità ma non c'erano prospettive. Ad Arezzo sì. Sono stato anche alla Spal, sono saliti dalla C alla A. Quello è l'esempio da seguire''.

Lei si era interessato anche alla Lucchese, giusto?

''Sì, ma quelli che sono dentro mi hanno chiesto denaro per uscire dalla società. Non c'erano le condizioni per chiudere. Una società di C vale al massimo mezzo milione di euro. Non di più''.

Arezzo potrebbe offrirle anche prospettive di lavoro per la sua attività di costruttore?

''No, non mi interessa. Io sono nell'edilizia, ma opero soprattutto all'estero. Se vengo ad Arezzo, vengo per fare business nel calcio, non fuori''.

Ferretti lo ha conosciuto?

''Certo che sì. Ci siamo visti a Firenze un po' di tempo fa. All'inizio l'idea era quella di cogestire la società, poi è tutto tramontato''.

Sa che l'altro giorno su Facebook ha pubblicato un post con il suo nome e una faccina con gli occhi sgranati, come a esprimere perplessità e stupore?

''Non lo sapevo, ma Ferretti è fatto così. Quando ci siamo incontrati, mi fece una sfuriata. Poi si calmò e parlammo tranquillamente''.

Quando ci saranno sviluppi?

''Prossimi giorni. Ripeto, con un gruppo di investitori si può pensare in grande. A me piace il calcio vero''.

 

scritto da: Andrea Avato, 25/10/2017





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