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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Luisa in immersione nelle acque del Madagascar
NEWS

Spifferi, smentite e fragorosi silenzi. Tutti con il fiato sospeso. E con gli occhi bene aperti!

Si inseguono voci di ogni tipo, che dicono tutto e il contrario di tutto. Intanto Tace Ferretti, tace Riccioli, mantiene il profilo basso Ghinelli. Quel che conta davvero è che l'Us Arezzo finisca in buone mani e che venga assicurata la sopravvivenza del nostro calcio. La mobilitazione della tifoseria e le tante iniziative dell'ultimo periodo sono fondamentali per tenere desta l'attenzione e il livello di vigilanza: soluzioni che portino al ''tana libera tutti'' non verranno tollerate



Maneggiare con cura. Questo avvertimento che di solito accompagna le cose più delicate vale a maggior ragione per tutto ciò e per tutti coloro che si occupano in questi giorni un po’ convulsi delle vicende di casa Arezzo. Nel bailamme di dichiarazioni e spifferi, di ''te lo do per certo ma tienilo per te'', di cordate ben intabarrate che manco per l’ascensione al Monte Bianco, assistiamo ad un profluvio di notizie certe, certissime anzi false o smentite. La sola cosa sicura è che il tempo passa e tutto tace.

 

Tace Ferretti che si dice impegnato in trattative con imprenditori romani che non “tartagliano”. Fonti dell’Us Arezzo smentiscono decisamente che ci sia mai stata trattativa con l’estemporaneo personaggio già protagonista di apprezzamenti poco gradevoli sugli aretini e che a febbraio 2016 mandò a picco la pluricentenaria storia della Carrarese (poi salvata dall’intervento - lì si - di imprenditori locali che riuscirono anche a mantenere la categoria). Tace Riccioli che rappresenta “l’altra faccia della luna” del presidente con il quale opera in stretta sinergia. Mantiene un profilo basso il sindaco Ghinelli che peraltro ha visto naufragare il primo tentativo di salvataggio che aveva abbozzato per la evidente indisponibilità della proprietà ad avviare anche solo un inizio di trattativa con Di Matteo. Si ha insomma l’impressione che l’attuale proprietà sia disposta a trattare solo con acquirenti contattati da loro. Tertium non datur.

 

 

Domanda elementare: perché? Risposta altrettanto elementare: perché la società è la mia e la vendo a chi mi pare (Ferretti dixit, 2014 mi pare). Controdomanda volutamente maliziosa: cosa c’è che non si deve vedere/sapere per non trattare con terzi non necessariamente veicolati dalle vie interne dell’azienda? Febo Conti, che presentava un quizzetto in tv quando ero bambino, avrebbe detto ''chissà chi lo sa?''. Diciamo allora che si spera che il presidente Ferretti abbia almeno smesso di andare a trattare come il celebre Pippo della canzonetta e che abbia capito dalla vicenda Nuccilli che prima di posare la penna sul foglio è opportuno farsi anche un giro sui social e in qualche agenzia di informazioni commerciali per pesare bene con chi si ha a che fare. Del resto l’aveva detto un mesetto fa: ''Cederò solo a persone solide, coinvolgendo anche il sindaco di Arezzo per mettere in sicurezza la società, la squadra, i dipendenti ed il futuro amaranto''.

 

Vero che l’esperienza di questi cinque anni insegna a non dare una credibilità eccesiva alle promesse dell’ancora massimo dirigente, ma questa volta c’è in ballo qualcosa di più importante di una promozione (per paradossale che possa sembrare), qui ci si gioca la sopravvivenza del calcio aretino e non è lecito nè consentito sbagliare. La stessa attenzione che si richiede a Ferretti e Riccioli nella selezione ci deve essere da parte del sindaco e da parte di chiunque altro si voglia prodigare per le sorti future della società amaranto. E’ semplicemente inammissibile che nomi come quelli di Ius o di Tartaglia vengano avvicinati a quello dell’Arezzo. E’ una bestemmia che non si può tollerare e che meriterebbe la rivolta di ogni cittadino prima ancora che di ogni tifoso. Dal momento che le gesta di costoro sono facilmente conoscibili è bene che se anche dovessero cercare sponde da queste parti non gliene venga offerto modo da chicchessia.

 

il presidente Mauro FerrettiTra le molte cose negative (su tutte il fragoroso silenzio nel quale trascorrono i giorni) di buono c’è la mobilitazione della tifoseria che sta cercando di portare (con il lodevole appoggio dell’assessore Nisini e del Comune, va detto) all’attenzione della città la vicenda che ci sta a cuore. Questo contribuisce se non altro a far pressione sui protagonisti che dovrebbero per conseguenza evitare scivoloni e vie di fuga comode per loro ma deleterie per l’Arezzo. Un applauso grosso così ai ragazzi della Sud che sacrificano tempo e denaro per striscioni e bandiere. La città è tradizionalmente dura d’orecchie, ma chissà… ''Gutta cavat lapidem'' ammonivano i latini.

 

Intanto la notiziona di ieri è che è stato approvato il bilancio. Va bene, ma dov’è? E’ un documento pubblico. Si potrebbe leggerlo tutti quanti? Mica per altro, così ci facciamo un’idea della situazione, almeno quella ufficiale, dei conti in casa Arezzo e potremmo anche meglio distinguere nelle dichiarazioni di questo e quello il grano dalla loglia. Ora si dà per certo il closing entro fine settimana, massimo inizio prossima. Speriamolo perché di tempo non ce n’è più per davvero e soprattutto speriamo che la moral suasion di Ghinelli e la pressione di tanti cuori appassionati dia i suoi frutti e contribuisca a far sì che al capezzale della nostra cara ammalata arrivi un dottore vero e non un azzeccagarbugli qualsiasi, che finirebbe solo con il prolungare l’agonia con un temuto ed improvvido “tana libera tutti”.

 

scritto da: Paolo Galletti, 16/11/2017





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