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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Paolo a Capo Nord - Norvegia
NEWS

La lunga quaresima amaranto. Domani giornata spartiacque tra voci, illazioni e speranze

Il popolo che ha a cuore l'Us Arezzo soffre da settimane per le sorti della squadra, appesantita dal clima d'incertezza che si respira attualmente, e della società, attesa tra ventiquattr'ore da una scadenza fondamentale. Gli spifferi e le indiscrezioni che continuano a circolare, anche su possibili nuovi soci, non aiutano. Eppure va conservata fiducia sul fatto che il presidente Matteoni mantenga la parola data e gli impegni presi. Nel frattempo un salto in Duomo alla Madonna del Conforto bisognerà farlo tutti...



E’ iniziata la quaresima ma noi, popolo amaranto, ci eravamo portati avanti giacché sono ormai almeno tre mesi e mezzo che siamo in gramaglie a soffrire e sperare per le sorti dell’amata squadra nostra. Nemmeno il più abile scrittore di horror avrebbe saputo mettere insieme la collezione di nefandezze, incertezze, caos, parole al vento, personaggi dubbi e soffi di speranze che hanno contraddistinto questi ultimi 124 giorni della storia calcistica aretina. Inevitabile che il clima si ripercuota sulla squadra, il cui impegno resta encomiabile ma la cui serenità e libertà mentale viene inevitabilmente intaccata con inevitabili riflessi sull’esito delle partite e sulla classifica che diventa di settimana in settimana più preoccupante.

 

 

Purtroppo chi doveva agire con oculatezza per ridurre i costi senza intaccare la qualità dell’organico (Zavaglia e Di Iorio) non ha saputo che consegnare al coraggioso Pavanel giocatori fuori condizione, non presentabili in maniera decorosa sul campo (e quindi nemmeno giudicabili in maniera compiuta). Bene ha fatto il presidente ad intervenire non appena qualcuno gli ha fatto presente lo scempio che stava avvenendo (pensiamo cosa sarebbe accaduto se fosse andata in porto anche la cessione –quasi fatta – di Cutolo), meno bene è stato cercare di fare di necessità virtù rinunciando a cercare una collocazione a giocatori come Ferrario, il cui apporto si è confermato nel primo tempo di domenica assolutamente modesto ed incerto.

 

gli azionisti dell'Us Arezzo negli anni '70Ma ormai è inutile piangere sul latte versato; questi siamo e con questi dobbiamo raggiungere la salvezza diretta, obiettivo potenzialmente alla portata del gruppo senza nemmeno troppo sforzo a patto che torni un po’ di sereno e cessi il tourbillon di voci, spifferi e dichiarazioni che investe un giorno si e l’altro pure la navicella amaranto. Sentir parlare di nuovo di Nuccilli (ma qui sarà stato un effetto carnevalizio), sapere che la squadra cambia l’orario di partenza per Lucca posticipandolo perché è meglio non spendere per pranzare fuori, ricevere notizie di gente che va e viene in viale Gramsci (Lucchesi? i Gatto? i creditori? boh) non aiuta. Il presidente nelle ultime dichiarazioni non ha fatto che ribadire e confermare di voler portare avanti il suo impegno per la salvezza e la crescita dell’Arezzo: vogliamo crederci, ma lo invitiamo a ridurre l’attività social e telefonica e concentrarsi sulla realizzazione del suo programma, partendo da quello che ha dichiarato essere il settore che in futuro dovrebbe occupare solo il 20% del giro d’affari della società, ma che rappresenta comunque il presupposto senza il quale anche tutto il restante 80% non ha ragione di esistere.

 

Domani sarà una giornata spartiacque. Per tutti. Lo sarà per Matteoni che deve dare seguito alle parole ed agli impegni presi, ma lo sarà anche per l’imprenditoria cittadina che a suo tempo aveva dato una disponibilità di massima e lo sarà per il sindaco Ghinelli. Infatti se l’imprenditore romano confermerà il suo “sono un uomo di parola” (e vorrei dire che ne siamo certi) onorando la scadenza federale, verranno meno anche gli alibi: chi vuol bene all’Arezzo dovrà farsi avanti, dovrà contattare la società e cominciare a sostenerla. Riflettevo nei giorni scorsi ripensando alla lista di nomi di imprenditori che negli anni '70 erano soci del glorioso sodalizio: basterebbe che altrettante persone di buona volontà si facessero avanti oggi con 10.000 euro a testa per assicurare un’iniezione di 700.000 euro che coprirebbe da sola gli emolumenti di aprile e giugno.

 

 

La crisi non basta a giustificare la latitanza, perché se così fosse vorrei conoscere il tasso di espansione economica di province come Crotone o Avellino che consente di mantenere i rispettivi club in A e B. Quanto all’amministrazione, abbiamo volentieri dato atto del dinamismo nella fase calda della crisi da parte del sindaco e dell’assessore Nisini. Da tempo però non si ode verbo da Palazzo Cavallo; urge agire (anche sottotraccia, perché no?) sia per monitorare che per accompagnare la soluzione di una vicenda il cui fallimento sarebbe una macchia indelebile. Oggi poi è una giornata significativa per il popolo di Arezzo. Si celebra la ricorrenza della Madonna del Conforto (la squadra sarà in Duomo nel pomeriggio) e mai come quest’anno di conforto e di sostegno abbiamo bisogno; se Angelillo e Ballacci, Mario Fara e Pinella Rossi volessero intercedere per noi…

 

scritto da: Paolo Galletti, 15/02/2018





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