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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Nicolò, Matteo, Marco, Niko, Giulio e Niko sulle Dolomiti
NEWS

Ci siamo ripresi l'Arezzo! Un grande orgoglio amaranto e la voglia matta di festeggiare un gol

Facciamoci un applauso. Lo meritiamo noi che non abbiamo mollato, che abbiamo raccolto energie e soldi, che abbiamo creduto nel comitato e nei gruppi della sud. Un applauso per il tribunale, per le aziende che ci hanno dato un aiuto, per l'amministrazione comunale. Poteva essere il nostro funerale e invece è un ritorno alla vita: stasera saliremo sul pullman, entreremo nel settore ospiti, canteremo per la squadra. E magari esulteremo ancora vedendo la palla in fondo alla rete



Facciamoci un applauso, innanzitutto. Un applauso per noi che non abbiamo mollato, che non abbiamo smesso di crederci, che abbiamo contribuito. Un applauso per Arezzo, una città che si è piegata ma non si è spezzata, per Ghinelli e Bertini, giustamente criticati nel recente passato e altrettanto giustamente da ringraziare ora per il lavoro profuso. Un applauso per il tribunale, che si è dimostrato umano, comprensivo, intelligente e ha dato un verdetto ragionevole e positivo in tempi brevi. Un applauso anche per tutti quegli imprenditori e quelle aziende che hanno messo soldi importanti per raggiungere la cifra che oggi permette di pagare gli stipendi ai calciatori rispettando la scadenza e tenendoci dunque in vita: sarebbe bello sapere i loro nomi, perché nel dubbio una cosa la compro da loro, un servizio me lo faccio fare da loro, una consegna la ordino a loro…

Un applauso enorme, poi, va a Orgoglio Amaranto, che ha promosso la sottoscrizione popolare e fatto un lavoro immane per arrivare alla concessione dell’esercizio provvisorio che ci consente di non morire a campionato in corso: il comitato ha smentito anche i soliti scettici, aiutato e supportato dai gruppi organizzati della Sud, abili anche loro a raccogliere fondi tramite tante altre piccole iniziative e a riunire tutta la tifoseria sotto un’unica ala. Oggi si poteva celebrare il funerale dell’Arezzo e invece andiamo a Viterbo: è qualcosa di bellissimo, commovente, da togliere il fiato.

Chiaramente non è finita qui: tanti altri soldi dovranno essere trovati per arrivare a fine stagione, dopodiché ci sarà da incrociare le dita pregando che qualcuno di serio acquisisca all’asta il titolo sportivo, senza dimenticare, in tutto questo, che vogliamo e dobbiamo mantenere la categoria sul campo, cosa che, sguardo alla classifica, non è esattamente scontata. Almeno oggi, però, non pensiamoci: ci meritiamo di pensare solo a quanto di buono è venuto fuori dagli ultimi due giorni.

 

Oggi, almeno oggi, godiamoci il presente e pensiamo che siamo stati bravi e fortunati a poter ancora veder giocare gli amaranto, a prendere il pullman con i nostri amici per andare nel settore ospiti di Viterbo a cantare e battere le mani, a stringere una sciarpa o una bandiera. Abbiamo rischiato di non rivivere nulla di tutto ciò, invece siamo ancora vivi. Ci siamo, saremo in quel campo e combatteremo.

Oggi questo è tutto ciò di cui sento il bisogno, è l’unica cosa che mi serve sapere, è la sola di cui mi importa. Credo di non essere mai stato così felice di poter fare un biglietto e di poter prenotare i posti in pullman, davvero… Tutto il resto non può che passare in secondo piano. Ci siamo ripresi ciò che più ci piace e che più ci è mancato in questo ultimo mese di letargo sportivo e mi piace pensare che abbiamo fatto un bello sgambetto a chi ci voleva morti e ha fatto di tutto, fino a poco prima del verdetto di giovedì, per metterci i bastoni tra le ruote nell’unico modo che conosce, ovvero in maniera ridicola e grottesca. Ora c’è ancora la rabbia, quella non ci abbandonerà mai, ma c’è anche il sospiro di sollievo di non aver chiuso; c’è la gioia di poter tifare ancora e l’orgoglio smisurato di sapere che se i nostri amaranto sono in campo oggi è anche un pochino merito nostro.

C’è una voglia matta di pallone, c’è il desiderio di vendetta per chi ci ha fatto del male e c’è anche quello irrefrenabile di asfaltare quelle squadre che, neanche tanto velatamente, si auguravano che chiudessimo i battenti. Ci sono tutti questi ingredienti nel nostro calderone pronto a esplodere da un momento all’altro. Sarebbe bello poter esplodere di gioia per un gol fatto: esultare per una rete ci manca come il pane. Tornerà anche quella, come siamo tornati noi: sì, cari miei, si torna negli stadi, si torna in campo, si torna a calciare un pallone, finalmente! L’Arezzo non muore!

 

scritto da: Luca Amorosi, 17/03/2018





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