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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Lucignano amaranto con il Gus
NEWS

Ricorso entro cinque giorni e niente piagnistei. Battaglia totale: l'Arezzo non può arrendersi

Con il metro di giudizio di Luigi Mansi, il quale per un arbitraggio storto tirò in ballo nientepopodimeno che la mafia, oggi dovremmo andare a protestare all'Onu e battere i pugni sul tavolo dei potenti della Terra. Invece non c'è da fare le vittime, bensì da combattere su tutti i fronti: in tribunale, perché la sentenza del -6 può essere mitigata; in campo, perché la salvezza non è impossibile; in società, perché sta per arrivare il momento dell'asta



Con il metro di giudizio dell'ineffabile Luigi Mansi, il quale per un arbitraggio storto tirò in ballo nientepopodimeno che la mafia, oltre che l'Arezzo, oggi dovremmo andare a protestare all'Onu e battere i pugni sul tavolo dei potenti della Terra. 

C'è una società in crisi, commissariata dal tribunale, in bilico tra la vita e la morte, che sta disperatamente cercando di prendere fiato mentre è circondata da tanti maramaldo che non vedono l'ora di infierire, e il tribunale federale nazionale che fa? Codice alla mano, applica il massimo della pena a un pagamento saldato in ritardo da un'amministrazione che somigliava più a un'armata brancaleone piuttosto che a una dirigenza di calcio, e che oggi non esiste più.

Una lode al Dott. Cesare Mastrocola Presidente, all’Avv. Gaia Golia, all’Avv. Maurizio Lascioli, che hanno deliberato con l’assistenza del Dott. Paolo Fabricatore Rappresentante AIA e del Signor Claudio Cresta Segretario, oltre che con la collaborazione dei Signori Salvatore Floriddia, Paola Anzellotti, Antonella Sansoni e Nicola Terra. 

Un lungo elenco di Dott. Avv. e Sig., tutti con la maiuscola, ai quali nessuno potrà rimproverare la mancanza di rigore e severità. Summa lex, summa iniuria dicevano i latini, ma non frega niente a nessuno.

Tralasciando i piagnistei che fanno tanto Cuneo e/o Gavorrano, dobbiamo essere lucidi e pragmatici. Innanzitutto, entro il termine dei cinque giorni, la società deve inoltrare ricorso. Ci pensino i curatori, uomini di legge, a trovare il cavillo giusto per scardinare questa sentenza di primo grado e offrire alla corte d'appello l'appiglio per trasformare la recidiva in una sanzione pecuniaria. Passeremmo da -6 a -4 e sarebbe già qualcosa, anche perché entro la fine di aprile gli stessi Dott. Avv. e Sig. di cui sopra saranno chiamati a sentenziare di nuovo, stavolta per l'inadempienza del 16 febbraio. E con questi chiari di luna si preannuncia un'altra stangata.

Se non altro anche a Cuneo e Gavorrano avranno capito che di favoritismi verso l'Arezzo non ve ne sono. Né ve ne sono mai stati. Anzi. La pausa di un mese, per quanto Vetrini si arrampichi sugli specchi, è stata imposta dalla Lega a esclusiva tutela di se stessa e all'Arezzo ha cagionato un danno macroscopico sotto ogni punto di vista. Da oggi poi si è dissolto, speriamo definitivamente, qualsiasi tipo di sospetto su una presunta vicinanza del Palazzo alla causa amaranto, che come sapevamo bene, dovrà essere tutelata esclusivamente dalla tifoseria e dalla città.

 

 

In ogni caso, la mazzata del tribunale non è un epitaffio, anche se la classifica è peggiorata e peggiorerà ancora. Ma di qui alla fine mancano nove partite, compresi i recuperi, e l'Arezzo non ha perso in partenza né con la Pro Piacenza né con il Livorno, il Siena o la Carrarese. Bisogna fare punti e farne tanti, ma la salvezza non è una chimera.

E' vero, la squadra è scarica, è spenta di testa e molle di gambe, l'abbiamo visto e i numeri lo testimoniano senza se e senza ma. Zero vittorie nelle ultime sette giornate, appena due gol segnati, una cifra di gioco complessivamente deludente, giocatori fuori condizione, assenze pesanti: lo scenario non è incoraggiante e anzi, oggi, 27 marzo, abbiamo toccato il punto più basso della stagione. Oggi è molto più facile demordere e mandare tutto affanculo piuttosto che crederci e combattere.

Ma è da qui che si riparte. Da giovedì a Piacenza. Con o senza Moscardelli, la squadra può dare e fare di più. Non sarà semplice e non sarà impossibile, specie se Pavanel escogiterà qualche altro stratagemma per rivitalizzare uno spogliatoio depresso, stanco e provato.

Eppure guardate che mantenere la categoria, passando dalle forche caudine dei play-out, non è impresa fuori dalla portata dell'Arezzo. Le avversarie non hanno valori così distanti dai nostri, anzi. Non hanno un sostegno massiccio come quello che può garantire la tifoseria amaranto. E non hanno neanche le motivazioni che una situazione del genere può portare a galla. Andranno incanalate nel verso giusto, ma ci sono.

E poi non dimentichiamo che tra venti giorni ci sarà l'asta per l'aggiudicazione del complesso aziendale. Gli acquirenti stanno alla finestra perché diversi dettagli, anche economici, vanno chiariti e e inquadrati bene, ma c'è un interesse positivo, sia da parte di Giorgio La Cava che da parte di qualche aretino, il che rappresenta una novità molto importante. 

Considerando tutto questo, non bisogna arretrare di un centimetro. Pavanel l'aveva detto che sarebbe stata una battaglia totale. E le battaglie vanno combattute strenuamente fino a che c'è una minima speranza.

 

scritto da: Andrea Avato, 27/03/2018





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