Il piano alternativo di La Cava: assegno circolare e lettera d'intenti. Ieri summit a Roma
Riunione operativa nella capitale con il commercialista Foglia Manzillo, il segretario Zinci e il consigliere comunale Bertini. L'immobiliarista perugino ribadisce: ''Vado avanti nonostante tutto''. Si cerca la soluzione per allungare l'esercizio provvisorio e fissare una seconda asta ai primi di maggio, con la garanzia di versare soldi per la spesa corrente e il pagamento degli stipendi della seconda metà di marzo. Ma l'ultima parola spetterà ai curatori
TweetGiorgio La Cava non demorde. E' vero che ci sono tanti soldi da investire per rilevare l'Arezzo, ma ogni gol che segna la squadra, ogni vittoria conquistata sul campo, è un pungolo in più per andare avanti. Mai come adesso la questione tecnica e quella societaria sono legate a doppio filo, tant'è che ieri, nel summit di Roma, non si è parlato soltanto di fideiussioni, rateizzazioni e assegni circolari, ma anche di partite e classifica.
L'immobiliarista di Perugia ha riunito nella capitale il suo commercialista di fiducia, Vincenzo Foglia Manzillo, il segretario generale dell'Arezzo, Gianluca Zinci, e il consigliere comunale Paolo Bertini. Sono stati passati al setaccio i numeri che i curatori hanno inserito nel bando per l'asta di lunedì prossimo ed è stata messa a punto una strategia che possa garantire l'allungamento dell'amministrazione controllata.
Francario e Ioffredi debbono avere liquidità in cassa per far fronte alle spese correnti e al saldo degli stipendi + F24 della seconda metà di marzo (l'esercizio provvisorio è stato concesso il 15 marzo). Trattasi di 97mila euro. Da qui e dalla base d'asta, fissata in 77.500 euro, bisogna partire. Poi ci sarebbe tutto il resto, per arrivare fino alla debitoria sportiva complessiva che sale oltre il milione.
''Io vado avanti nonostante tutto, nonostante le condizioni del bando, la penalizzazione che deve arrivare in classifica e l'incertezza sulla categoria della prossima stagione'' ha detto Giorgio La Cava, il quale ha confermato che il giorno decisivo potrebbe non essere lunedì 16 aprile.
L'imprenditore sta studiando una soluzione alternativa. La lettera d'intenti di cui avevamo parlato qualche giorno fa è opzione concreta, da accompagnare a un assegno circolare da 77.500 euro che testimoni la volontà concreta di acquisire la società.
A quel punto, anche senza una proposta d'acquisto formale e aderente alle condizioni del bando, la curatela si troverebbe sul tavolo un impegno economico serio e la possibilità di proseguire l'attività ordinaria. Anche perché sabato per Arezzo-Siena è prevedibile un incasso cospicuo, cui vanno sommati i contributi in arrivo dalla Lega.
Francario e Ioffredi (ma servirà anche l'ok del giudice Antonio Picardi), di fronte a uno scenario di questo tipo, difficilmente chiuderebbero baracca, mentre invece salirebbe la possibilità di una seconda asta da mettere in calendario per i primi di maggio (la stagione regolare finisce sabato 5).
Un'ipotesi che darebbe modo a La Cava di costituire la newco necessaria per partecipare al bando e stringere un patto con qualche socio disposto a contribuire alla causa, visto che il gruppo legato a Simone Corradi si è fatto da parte. L'ultima parola, comunque, spetterà ai commissari.
scritto da: Andrea Avato, 12/04/2018
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