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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Roberto e Niccolò allo stadio olimpico di Berlino
NEWS

Senza respiro, senza pause: l'Arezzo non si ferma mai. Gavorrano e ProPiacenza deferite

Una partita dietro l'altra, la gioia per le vittorie e le imprecazioni per gli infortuni, le incertezze per la società e la soddisfazione per un allenatore come Pavanel che dovrebbe essere l'uomo da cui ripartire il prossimo anno: è un periodo tremendo e non c'è un momento per rifiatare. Domani, a 48 ore dall'asta, si gioca la partita più sentita di tutte: dipenderà dai calciatori ma dipenderà anche da noi tifosi. Intanto Gavorrano e Pro Piacenza sono state deferite per inadempienze legate a Irpef e Inps: rischiano il -2



Senza respiro. Una partita dietro l’altra, un inconveniente dietro l’altro, dalle lacrime di gioia per le vittorie alle imprecazioni per gli infortuni, fino al magone per l’esito dell’asta di lunedi 16, passando per la rabbia per quel rosso eccessivo al capitano (ahi Mosca! tradito dalla foga ci lasci orfani nel momento del bisogno). Senza un momento di pausa: non c’è tempo per pensare, non c’è il tempo per festeggiare né per disperarsi troppo. Siamo tutti aggrappati alla “force tranquille” di Massimo Pavanel, fantastico motivatore in grado di gestire un tourbillon che avrebbe messo a dura prova allenatori con un curriculum ben più lungo del suo: è lui l’uomo che ci ha saputo restituire una dignità quando eravamo frastornati e in balia dei malfattori e che ora è splendido nel dosare le forze e osare gli uomini, responsabilizzando ragazzini che se la giocano come veterani, in ragione di indubbie capacità proprie ma anche per la serenità e la consapevolezza che l’uomo in panchina sa dare loro.

 

Ecco: quando ci sarà la nuova proprietà (perché ci sarà, e non voglio pensare niente di diverso) sarebbe bello che la prima cosa concreta fosse offrire un pluriennale a quest’uomo. Se accettasse, sarebbe il primo vero mattone per la costruzione di un edificio nuovo e vincente. Ma dicevo che non c’è tempo per niente che non sia pensare a vincere. Ancora due partite nell’arco di 96 ore e questo perché (Mansi dixit) la Lega ci vuol bene. Ancora alla porta sanzioni che torneranno a zavorrare una classifica che i nostri ragazzi hanno appena rimesso ritta. E poi la partita nelle aule del tribunale per la quale non prendo nemmeno in esame una soluzione diversa da quella di una ragionevole proroga dell’esercizio provvisorio fino al termine della stagione sportiva. Se mancano le risorse, ci sarà chi ce le mette ed anche i curatori alzino il prestigioso deretano dalle magistrali poltrone e si diano da fare oltre il ruolo passivo di burocrati fino ad ora esercitato.

 

 

Poche ora ancora ed arriva il Siena. Basterebbe così, potremmo chiuderla qui e già avremmo detto tutto; il derby più vero, quello più antico (ora si fa lottando intorno ad un pallone ed è meglio di quando si ragionava di spada e lancia), di gran lunga quello più sentito anche rispetto alle sfide con quelli “d’oltrelago”. I bianconeri di Mignani arrivano da primi in classifica, con una settimana di riposo alle spalle e una squadra che da scorbutica che era nella prima parte del torneo, è diventata forte e quadrata con gli innesti di gennaio. Dalla città del Palio non mancano in questi giorni proclami inevitabilmente spocchiosi ma fondati su di una classifica che brilla da inizio stagione. Annunciano l’invasione della curva ospiti. Li aspettiamo a piè fermo, non senza preavvisare che qua l’umore non viaggia esattamente sui toni del goliardico per mille e una ragione (“volan bassi” insomma) e che sarà lotta da spalto a spalto anche con la voce. Chiunque abbia nelle vene un minimo di sangue aretino, sabato deve esserci. Le ragioni sono infinite e a chi non le ha ancora capite non mi va di tornare a spiegarle. Ma bisogna esserci ed esserci in tanti.

 

C’e da sostenere un gruppo che ci sta rendendo orgogliosi per come si atteggia in campo, per come resiste alle ingiurie degli uomini e della sorte. C’è da spingere i ragazzi di mister Pavanel ad attingere alle risorse più profonde nonostante la stanchezza di quattro gare in otto giorni (con il tour del Regno di Sardegna) ma soprattutto c’è da dimostrare ancora una volta che Arezzo c’è, che Arezzo è con la sua squadra e che chiunque venga anche solo sfiorato dall’idea di abbandonare la lotta (parlo di imprenditori e amministratori) si tolga subito dalla mente i pensieri negativi e ritrovi gli stimoli giusti per portare a termine questa infinita traversata del deserto calcistico. Nessuna delle gare che ci separano dalla fine della stagione è una partite come le altre. Quella di sabato lo è meno di tutte e non possiamo e non dobbiamo mollare di un solo centimetro. Il vecchio Comunale deve essere la bolgia che spinge gli amaranto al risultato. Dipende da loro ma parecchio dipenderà anche da noi. Più di sempre, con più voce e più cuore di sempre: esserci per essere!

 

INADEMPIENZE NEL PAGAMENTO DI IRPEF E INPS
DEFERITI SEI CLUB, TRA CUI PRO PIACENZA E GAVORRANO

A seguito di segnalazione della CO.VI.SO.C., sei società di serie C (Siracusa, Matera, Pro Piacenza, Akragas, Mestre e Gavorrano), sono state deferite dal Procuratore Federale al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare. Con i club, per una serie di inadempienze relative al mancato pagamento di ritenute IRPEF e contributi INPS, sono stati deferiti anche alcuni dirigenti.

 

scritto da: Paolo Galletti, 13/04/2018





Verso Arezzo-Siena. Intervista a Massimo Pavanel

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