SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Tre partite per completare un'impresa. L'Arezzo a muso duro contro tutto e contro tutti
Una penalizzazione esagerata che colpisce le vittime (giocatori, staff e tifosi) e non i colpevoli (gli amministratori della società). Un tour de force che ha spremuto la squadra in vista della volata finale. Le polemiche sterili della concorrenza nella lotta salvezza. Che le difficoltà ci sarebbero state, lo sapevamo. Ma Pavanel e i suoi ragazzi coltivano ancora la speranza di una rimonta clamorosa e il pubblico ha il dovere di stare al loro fianco, a cominciare dalla trasferta di Pontedera contro il Prato
TweetSi sapevano già un sacco di cose: che ci sarebbe stata una nuova ed altrettanto assurda penalizzazione, assurda perché 15 punti corrispondono al 13,88% dei punti complessivi in palio e a circa il 20% di quelli massimi in genere raggiunti da chi vince il campionato, quasi il 30% di quelli fatti lo scorso anno dall’Arezzo in un torneo definito di alto livello; numeri che da soli rendono palese il non senso di una regolamentazione che se da un lato mira correttamente a punire le gestioni scriteriate, dall’altro non è in grado di evitare che gli scriteriati continuino a svolazzare intorno alle società di calcio. Applicato così, senza alcun ragionamento ma solo per clausole e cavilli, il diritto diventa una sterile applicazione di norme che non sanno pesare la realtà e perde credibilità oltre che logica.
Si sapeva anche che questa ulteriore decurtazione avrebbe solleticato ancora la frenesia del signor Vetrini, che a dispetto del riserbo che il ruolo gli imporrebbe, starnazza sui social con ilare smemoratezza; a lui si potrebbe ricordare che un giorno corre la lepre ed un giorno corre il cane, e noi non abbiamo fretta. Si sapeva che all’ottava partita in un mese, con una rosa stropicciata dal mercato di gennaio e colpita dalla maledizione dell’anno nero con infortuni a catena e squalifiche, si sarebbe pagato dazio. Si sapeva che senza il capitano davanti, con Cutolo stremato e Campagna fuori, il peso offensivo della squadra si riduce praticamente a zero.
Non si sapeva invece che al termine di questo micidiale tour de force, imposto con una logica aberrante da quelli che Mansi e il suo fido scudiero continuano a considerare i nostri benefattori fiorentini, avremmo messo insieme 14 punti con pomeriggi di esaltazione pura come contro Livorno e Siena. Due perle in una stagione da maiali ma non per colpa nostra o dei giocatori, giacchè nel guano ci hanno voluto portare con scientifica malizia e con assurda follia i personaggi che tutti sappiamo e che per decenza ometto di citare ancora. Al mister e ai suoi andrà sempre e per sempre la riconoscenza per una gioia immensa che non avevamo più nemmeno il coraggio di sognare.
Si sapeva poi che Pavanel era un ottimo allenatore, ma la gestione del gruppo sotto l’aspetto motivazionale, di rotazione, tattico e agonistico sono andati oltre ogni più rosea aspettativa. Il tecnico veneto si è dimostrato un fine stratega ed una persona di levatura morale assoluta, si è confermato un uomo vero e da uomo vero ha saputo trasformare anche i ragazzi che si è trovato a dover gestire, in una situazione in certi momenti allucinante. Si sapeva che dopo la concessione dell’esercizio provvisorio qualcosa si era mosso e qualcuno aveva cominciato a lavorare per uscire dal pantano. Ancora il responso del tribunale non c’è e quindi per somma cautela si continua ad usare il condizionale, ma davvero sembrerebbe che ce l’avessimo fatta, con buona pace del signore di cui sopra che voleva sentenze da ghigliottina “ad usum Arretii”, dato che in nessuna procedura fallimentare ci si limita ad un’asta soltanto e non per favorire il “fallente” ma nell’interesse dei creditori (lo so che son concetti difficili a certe latitudini, ma riprovo a spiegarglieli).
Comunque ora che La Cava ed Anselmi, con l’impagabile sostegno di OA, sembrerebbero a un passo dal rilevare la società per rilanciarla, spero e mi auguro che facciano una proposta seria e solida per mantenere nella panchina di sinistra questa grande persona che abbiamo avuto la fortuna di accogliere, conoscere e apprezzare giorno dopo giorno sempre di più. Ora a Pontedera: chissà, forse potremmo trovare anche il rinnovato sostegno dei supporter locali che furono splendidi in quel triste pomeriggio di due mesi fa (che magone quella sera) ma la forza dovremo trovarla soprattutto denro di noi.
Si affronta il Prato. E’ uno scontro diretto importante ma tutto ormai è importante e i fatti dimostrano che quando l’Arezzo fa l’Arezzom ce la possiamo fare contro chiunque. Rientrerà il Mosca e non sarà cosa da poco. La sua barba ci guiderà in questi ultimi 270 minuti che saranno senza respiro. Certo, qualche ritocco in classifica ce lo aspettiamo anche dai ricorsi (non sentite già gli strepiti maremmani?) ma noi andiamo avanti e facciamo il nostro. Il rigo lo tiriamo dopo Carrara e li vedremo quale sarà il passo successivo. Obiettivo rinascita. A muso duro contro tutto e contro tutti.
scritto da: Paolo Galletti, 20/04/2018
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