E' morto Massimo Bianchini. Ex arbitro e tamburino della Giostra, aveva Arezzo nel cuore

Se n'è andato ''il nonno''. Memorabile un suo battibecco con Lacatus, attaccante romeno della Steaua Bucarest, durante un'amichevole dell'Arezzo negli anni '90 che lui stava dirigendo. Aveva portato con gli Sbandieratori l'immagine di Arezzo nel mondo. Le esequie lunedì alle 15 in Duomo

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Massimo Bianchini è morto stanotte. Gli amici lo chiamavano ''il nonno'' e a lui questo soprannome è sempre suonato un po' strano. Però alla fine lo aveva accettato di buon grado perché dietro quel nomignolo c'era tutto l'affetto che si può dimostrare a una persona che aveva Arezzo nel cuore. 

Arbitro nei campionati amatoriali, era uno che in campo si faceva rispettare e che dirigeva le partite a modo suo. Reinterpretando e riscrivendo le regole perché lui poteva farlo, dall'alto della sua esperienza e del suo carisma. Tante volte, il giovedì, aveva fischiato le partitelle della prima squadra dell'Arezzo. Memorabile un suo battibecco con Lacatus, attaccante romeno della Steaua, in un'amichevole giocata a Passignano ai tempi di Cosmi.

Era stato il tamburino degli Sbandieratori della Giostra del Saracino, manifestazione cui era legatissimo e che ha portato in giro per il mondo con l'orgoglio e la fierezza che manifestava sempre, anche da quando ne era diventato un semplice spettatore. 

Nell'ultimo periodo le sue condizioni di salute erano peggiorate e soggiornava alla Casa Pia, dove due anni fa l'Arezzo lo aveva omaggiato con una maglia personalizzato. Nonostante questo, non aveva perso l'abitudine di farsi vedere là dove lo portava il cuore: allo stadio e in piazza Grande. 

La salma è esposta alla camera ardente dell'ospedale. Le esequie si svolgeranno lunedì alle 15 in Duomo.

 

 

scritto da: Andrea Avato, 05/05/2018

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