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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Poggibonsi4 set15Grosseto
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Trestina4 set15Pianese
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Occhi sui giovani della Juve. Vogliacco, Beruatto, Muratore: sogni impossibili o forse no

Perfezionata l’iscrizione, salutato (a malincuore) Moscardelli, l’Arezzo si appresta a perfezionare i primi colpi in entrata. Ecco alcuni under in orbita juventina, che radiomercato ha accostato al club amaranto e che mister Dal Canto potrebbe portare con sé. Qualcuno ha già esperienza in serie C



Alessandro Vogliacco, 20 anni, primavera JuventusPerfezionata l’iscrizione, salutato (a malincuore) Moscardelli, l’Arezzo si appresta a perfezionare i primi colpi in entrata. In questo articolo cercheremo di conoscere meglio alcuni giovani in orbita Juventus, che radiomercato ha accostato al club amaranto e che mister Dal Canto potrebbe portare con sé.

Partiamo dalla retroguardia, da colui che era il capitano della Primavera, ovvero Alessandro Vogliacco. Classe '98, nazionale under 20, pugliese di Acquaviva delle Fonti, formatosi alla scuola calcio barese “De Palo” da dove, all’età di 9 anni, è passato al Bari. Con i biancorossi gioca fino ai Giovanissimi Nazionali, per poi trasferirsi alla Roma e da qui, dopo una sola stagione, alla Juve. Difensore centrale, può tranquillamente agire anche come terzino (nella semifinale scudetto fu impiegato da Dal Canto in quella posizione per cercare di arginare l’interista Colidio). Ottima tecnica individuale, bravo in fase d'impostazione, grazie ad un piede destro davvero educato per un difensore, ha un buon senso dell’anticipo. Nei mesi scorsi è finito al centro delle cronache rosa per la sua storia d’amore (che dura tuttora) con Virginia Mihajlovic, una delle figlie di Sinisa, ex tecnico della Fiorentina e del Torino.

Potrebbe essere invece una scelta romantica quella di Pietro Beruatto, figlio di Paolo, ex mister degli amaranto. Nato a Trieste il 21 dicembre 1998, ma cresciuto nella nostra città, Pietro ha mosso i primi passi nel Chimera, per poi passare alla Fiorentina. Dopo 7 anni in viola, il trasferimento nel 2014 alla Juventus, con cui è rimasto fino alla scorsa estate per andare in prestito al Vicenza. In Veneto ha vissuto una stagione complicata, come tutta la squadra del resto, con 12 presenze (9 da titolare) e chiusa in anticipo a causa di un infortunio alla spalla patito a dicembre. Come il babbo Paolo, è un esterno che può giocare indifferentemente in entrambe le fasce, maggiormente a suo agio in fase di spinta, con una discreta tecnica di base e una buona carica agonistica.

 

Giulio Parodi, difensore centrale da due stagioni in prestito a PordenoneAltro ’98 interessante è Luca Coccolo. Piemontese di Ciriè, cresciuto con i bianconeri, ha esordito giovanissimo nella Primavera che dopo tre stagioni ha lasciato in estate per vestire la maglia del Perugia in B. Con i grifoni solo pochissimi minuti in coppa Italia contro l’Udinese e per questo a gennaio (quando era stato accostato anche agli amaranto) il trasferimento al Prato. Con i lanieri 13 presenze, compresa quella della gara di ritorno contro l’Arezzo. Mancino puro, struttura fisica, può agire indifferentemente da esterno o da difensore centrale. Fa delle velocità una delle sue armi migliori, non male nel gioco aereo.

Reduce invece da una buonissima stagione in serie C, con la maglia del Pordenone, è Giulio Parodi. Nato a Bari nel ’97, come Vogliacco è stato prelevato giovanissimo dal club pugliese. Dopo due stagioni in Primavera, il passaggio nell’estate 2016 al Pordenone. Coi ramarri due annate in cui ha totalizzato tra Coppa, campionato e play-off oltre 40 presenze, coronate da due reti, entrambe al Fano. Difensore centrale, può giocare indifferentemente a 3 o 4, forte nel gioco aereo, dotato di un buon calcio. Sarebbe un giovane importante per la categoria, grazie all’esperienza maturata in questi due anni in terza serie.

 

Simone Muratore, centrocampista convocato anche in prima squadraPer la mediana l'Arezzo avrebbe sondato la candidatura di Simone Muratore. Piemontese di Villafalletto, nato a Cuneo nel maggio ’98, è cresciuto con le maglie di Saluzzo e Cuneo, prima di passare nel 2012 alla Juve. Nella stagione appena conclusa è stato il faro della Primavera di Dal Canto, dove ha ricoperto tutti i ruoli della mediana. Giocatore poco appariscente ma estremamente efficace nel rendimento, abile con entrambi i piedi, dotato di tecnica e visione di gioco. Addirittura Allegri lo ha portato in panchina nella sfida di Champions contro il Tottenham. Ha concluso la stagione anzitempo per un problema ai legamenti del ginocchio precedentemente operato.

Un attaccante estremamente interessante potrebbe essere il ’99 Marco Olivieri. Nato a Fermo, ma cresciuto a Porto Sant’Elpidio, la scorsa estate ha seguito mister Dal Canto nel suo trasferimento dall’Empoli alla Juventus. Il ragazzo, rappresentato da Vittorio Tosto, ha trascorso la maggior parte della sua avventura nel settore giovanile con la maglia degli azzurri toscani che lo avevano prelevato dal Siena. Esterno offensivo che spesso e volentieri è stato utilizzato da attaccante centrale, ha grandi doti fisiche, dove spiccano forza e velocità. Destro naturale a cui piace partire da sinistra per rientrare ed attaccare gli spazi centrali. È nel giro della nazionale Under 19, ha chiuso la stagione realizzando 15 reti (tra cui una in Uefa Youth League) e con un'espulsione per proteste nella partita di semifinale scudetto persa con l’Inter.

 

scritto da: Mauro Guerri, 30/06/2018





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