SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Lo zibaldone della trasferta di Pistoia. Linguacce, punticini e mirabili visioni
Cacacazzi in campo, le donne dei calciatori in tribuna, ma anche flashback, il gol di Bondi e un pareggio in casa dell'ultima in classifica (con Bricca terzino).
TweetLo zibaldone della trasferta a Pistoia.
A come aretini. Dopo la dura legge dell'ex, che colpisce con una regolarità inquietante, l'Arezzo teme ora di doversi guardare le spalle anche dalle coltellate traditrici dei figli della sua terra. Domenica è stato Simone Guerri, aretino che più aretino non si può, a infilare la porta di Botticella, evitando (bontà sua) di esultare. Una sorta di legge del contrappasso: l'anno scorso Guerri aveva trafitto il Perugia al Curi, festeggiando come un forsennato. L'altro ieri ha punito l'Arezzo. La ruota, come sempre, gira.
B come Bricca. Prima della partita, la curiosità più pruriginosa era una: chi fa il terzino, Bricca o Ambrogioni? Perché il pomo della discordia quando c'era Cari era soprattutto quello: Bricca esterno basso non ci deve giocare, Ambrogioni cosa l'abbiamo comprato a fare e via polemizzando, nonostante Bricca fosse quasi sempre uno dei migliori in campo. Invece toh, guardi il riscaldamento e c'è proprio Bricca. Però alla fine, nonostante il capitano abbia giocato decisamente male, nessuno ha detto nulla. Qualcosa non torna...
C come cacacazzi. Il termine è colorito ma calza a pennello per Mario Artistico, romano, classe '85, fratellino del più celebre Ciccio, che era alto, grosso e giocava di potenza. Mario invece è piccoletto, rapido e gioca in velocità. Una zanzara fastidiosa che corre ovunque, pressa da tutte le parti, casca spesso al minimo contatto e quando può mette in mostra un sinistro velenoso che fa male. Bravo e anche provocatore, Artistico junior. Il suo modo di giocare attira calci e randellate. In più lui parla e discute senza requie. Chiedere a Terra, Fanucci, Bricca, Grillo e Doga, che ci hanno litigato a turno, facendosi un fegato grosso così.
D come donne dei calciatori. In genere si dice che i giocatori, quando sono in borghese, li riconosci subito. Vestiti all'ultima moda, accessori super firmati, una macchina fiammante al posteggio dietro l'angolo. Per le mogli dei calciatori, all'incirca, funziona alla stessa maniera. Se dentro uno stadio, settore tribuna, vedi una ragazza che spicca dal grigiore generale, nove su dieci è la fidanzata/moglie/compagna del terzino o del centravanti. A Pistoia, davanti alla scalinata d'ingresso, di belle donne ce n'erano quattro o cinque. Qualcuno, tra i giornalisti di Arezzo, ha sperato che fossero colleghe. Poi ha chiesto a uno steward e la risposta è stata: “Sono le mogli dei giocatori”. Appunto.
F come flash back. Ogni volta che torno a Pistoia, non posso fare a meno di guardare la gradinata e ripensare a quanto era piena, e bella, e colorata, il 14 giugno del 1998. E non posso neppure fare a meno di risentire addosso quel brivido che mi accompagnò per tutta la giornata. Spet-ta-co-la-re.
G come gomito. Alessandro Doga l'ha messo in faccia ad Artistico al minuto 94, prendendo un rosso sacrosanto. E' vero che l'avversario, come sopra riportato, è uno che te le toglie dalle mani, ma a quel punto ormai sarebbe stato meglio tenere i nervi ben saldi. Impossibile non notare che Doga già in settimana era sembrato nervoso, litigando con Baclet nella partitella del giovedì. Ugolotti in questa sosta avrà il suo da fare.
I come imbronciato. Eugenio Romulo Togni all'uscita dallo stadio. Dirottato in tribuna da Ugolotti, avrebbe voluto perlomeno sedersi in panchina. Colmo della sfortuna, Beati si è fatto male e, non essendoci altri centrocampisti di ruolo a disposizione, al suo posto è entrato Doga. Per il brasiliano ormai questa stagione sta diventando uno stillicidio, una lotta a 360 gradi contro la sfiga.
L come linguaccia. Mario Artistico, sempre lui, a Terra a un certo punto gli ha fatto pure la pernacchia. Proprio vero che il calcio ci fa restare tutti ragazzini.
M come Marco Cari. Il fantasma dell'allenatore fatto fuori pochi giorni prima volteggiava sul “Melani”. La formazione iniziale dell'Arezzo, con Bricca terzino e Lauria trequartista, era una formazione cariana al cento per cento, sia nel modulo che negli uomini. Quando Beati si è fatto male, ho pensato che Ugolotti avrebbe messo dentro Cavagna, con Bondi a fare la mezz'ala, come accaduto spesso nei mesi scorsi. Invece il mister ha scelto diversamente e ho realizzato appieno che è stata girata definitivamente pagina.
P come punticino. Quello raccattato dall'Arezzo a Pistoia è il classico brodino. Contro una squadra che aveva perso le ultime tre partite giocate al “Melani”, che ha una difesa colabrodo e un attacco sterile, gli amaranto si sono dovuti accontentare dell'1-1. Chi si aspettava tuoni e fulmini da Mancini, però, è rimasto deluso. Il presidente, diventato magnanimo, ha sostenuto la tesi che “il pari in trasferta va sempre bene, a patto di vincere in casa”. Non per essere pignoli, ma la serie positiva messa insieme da Cari, dopo Perugia, comprendeva 4 vittorie su 4 in casa, una vittoria e 3 pareggi su 4 in trasferta. Poi c'è stata Taranto ed è venuto fuori il macello. Anche qui, c'è qualcosa che non torna...
R come RRB. L'acronimo di Renato Rafael Bondi. Lui, il pupillo di Cari, ha tirato fuori una gran bella prestazione nella prima domenica con Ugolotti in panchina, quasi a voler dimostrare che la professionalità, in questo mondaccio del calcio, va oltre i rapporti umani. Bondi ha pure segnato un gol alla Baclet. E sono 4 in stagione. Bravo.
S come sala stampa. Anche a Pistoia, beati loro, possono consentirsi il lusso di tenere appese alla parete le foto del tifo arancione ai tempi della serie A. A catturare l'attenzione dei cronisti, in attesa delle interviste, non erano però le immagini d'epoca ma una procace ragazza bionda che a un certo punto ha fatto capolino all'interno della stanza. Il brusio di sottofondo si è interrotto di colpo e quaranta occhi si sono spostati sulla mirabile visione. Al che il mio amico e collega Massimo Gianni ha cambiato umore, iniziando a spiegare che il punto a Pistoia era ottimo, che il buco nell'ozono non esiste e che la recessione internazionale è una bufala. Insomma, che la vita è bella!
U come uggia. Cielo plumbeo, giornata grigia, pioggerella londinese ininterrotta, stadio praticamente vuoto, prestazione amaranto così così, pareggio deludente. Mancava soltanto la multa per divieto di sosta o una gomma bucata e sarebbe stata la classica domenica da cancellare dalla memoria.
V come ventesimo. Guido Ugolotti, allenatore numero 20 della gestione Mancini. Il buon Ugo gol, con qualche capello bianco in più e la stessa andatura traballante di quando giocava (e segnava) sotto la vecchia sud, in pochi giorni è passato dal girovagare l'Italia per vedere partite da spettatore a sedersi sulla panchina di una squadra che, come ha detto Mancini, di qui alla fine deve vincerle tutte, altrimenti sarà un fallimento. Auguri!
Z come zibaldone. Prossimo appuntamento Foligno, dove ce l'hanno con il Perugia più che ad Arezzo.
scritto da: Andrea Avato, 03/03/2009
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