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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Carlo a Lisbona
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Un commento sui social e la società ti può cacciare dallo stadio. I tifosi contro il codice etico

Non siamo ai livelli della mobilitazione contro la tessera, ma in Italia (e non solo nelle curve) c’è aria di fronda. Da più parti arrivano proteste contro l’introduzione del protocollo di intesa varato da Viminale, Coni e Figc. Chi sottoscrive l'abbonamento, accetta il sistema di gradimento che consente ai club di sanzionare i propri sostenitori. Da più parti si levano proteste, mentre anche l'Arezzo ha dovuto adeguarsi. Chi si comporta bene, non ha nulla da temere. Ma il paradosso è che uno come Matteoni, a febbraio, avrebbe potuto fare il repulisti al Comunale dopo gli insulti su Facebook per il mancato pagamento degli stipendi



Non siamo ai livelli della mobilitazione contro la tessera del tifoso, ma in Italia (e non solo nelle curve) c’è aria di fronda. Da più parti arrivano proteste ferme e circostanziate contro l’introduzione del codice etico da parte delle società, obbligate a recepire il protocollo di intesa varato da Viminale, Coni, Figc, ministero dello Sport, Leghe di serie A, B, C, dilettanti, associazioni calciatori, allenatori e arbitri.

Anche l’Arezzo ha dovuto adeguarsi e chi sottoscrive l’abbonamento, accetta i termini del codice e del relativo ''sistema di gradimento'', che è il vero pomo della discordia: si tratta di uno strumento a disposizione delle società per limitare la presenza negli stadi, per periodi determinati, di soggetti che non hanno un comportamento conforme al codice di condotta.

Sono passibili di sanzione i tifosi che introducono materiale pirotecnico di qualsiasi genere, strumenti e oggetti idonei a offendere, disegni, scritte, simboli, emblemi recanti espressioni oscene, oltraggiose, minacciose o incitanti alla violenza. Non solo: possono essere oggetto di intervento anche quelle azioni che causano penalizzazioni amministrative o arrecano nocumento agli interessi e/o all’immagine della società stessa.

 

uno degli abbonamenti per l'Arezzo stagione 2018/19Infine, e qui si arriva al nocciolo della questione, il codice etico estende il proprio ambito di applicazione anche a comportamenti assunti dai tifosi al di fuori dello stadio, ad esempio in occasione di commenti ed esternazioni sui social media o con riferimento al comportamento assunto in occasione di eventi o manifestazioni pubbliche. Le sanzioni che hanno a disposizione le società possono sovrapporsi a quelle delle forze dell’ordine e anche questo crea una situazione di ambiguità.

Molte tifoserie hanno già manifestato le proprie perplessità. Gli Ultras Tito Cucchiaroni della Samp sostengono che ''è sbagliato riporre il potere di tenere fuori le persone dallo stadio in mano alle società, che di fatto diventano un’autorità che si somma a quella della polizia. Siamo certi che la maggioranza delle società vorrà agire con buonsenso, ma cosa succederebbe se qualche società, per qualche motivo nemmeno così difficile da immaginare, decidesse di estromettere dallo stadio persone che reputa “scomode” perché ad esempio esprimono una critica oppure un pensiero che non coincide con quello della società stessa? Crediamo che tutto questo possa essere molto pericoloso a causa dell’assoluta discrezionalità lasciata nelle mani di società e presidenti’’.

A Bergamo la Nord dell’Atalanta ha lanciato quattro proposte tra cui quelle di assegnare esclusivamente a un giudice la possibilità di emettere un Daspo, ma solo dopo attenta e circostanziata analisi delle imputazioni, e la cancellazione del sistema di gradimento.

 

lo stadio ''Città di Arezzo''Da quest’anno infatti le società avranno la possibilità di punire i tifosi indisciplinati con un ampio ventaglio di sanzioni: dal richiamo scritto alla sospensione dell’abbonamento per tre o sei gare fino a un massimo di tre anni, con la revoca definitiva come sanzione estrema.

E' chiaro che chi si comporta bene, non ha nulla da temere. E che i club hanno il diritto di tutelarsi. Ma è pur vero che in alcune piazze, dove i rapporti tra tifoseria e dirigenza sono freddi per non dire pessimi, uno striscione polemico o una contestazione sonora potrebbero far scattare il processo disciplinare.

Un esempio estremo. Se il codice e il gradimento fossero stati in vigore a febbraio, Marco Matteoni dopo gli insulti ricevuti via social per il mangato pagamento degli stipendi, avrebbe potuto fare un bel repulisti al Comunale. E' il pericolo che temono i tifosi e contro cui si stanno organizzando, in un calcio che sembra dedito ogni giorno che passa a complicarsi la vita con le proprie mani.

 

scritto da: Andrea Avato, 30/07/2018





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