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Il pullman per Vicenza, le lacrime di Pinella, la giusta memoria, nascere e morire insieme

Giustificata la scelta del 17 aprile come data per scoprire il nome e il logo del nuovo centro tecnico. Sono impossibili da scordare gli eventi legati al 1993, quando l'Arezzo fu la prima squadra ad essere radiata a campionato in corso e quando poi la città seppe trovare l'energia per ricominciare daccapo. Oggi meritano un grazie l'assessore Donati, il dottor Zerbini e il presidente Severini, che hanno lavorato per un grande progetto



lo Junior Camp visto dall'interno del terreno di giocoPresentare il progetto ed il logo del nuovo centro sportivo dell'Arezzo il prossimo 17 aprile appare, a prima vista, un'iniziativa encomiabile. L'intento è quello di legare quella data non più soltanto ad un momento di dolore calcistico, espressione non forzata se ripenso alle lacrime di Pinella Rossi quando il pullman che stava per partire per Vicenza fu svuotato perché la squadra era stata radiata, ma ad uno di significativa rinascita, o per meglio dire ad un progetto ambizioso che forse in questa città viene coltivato per la prima volta. Dico a prima vista, e faccio assolutamente salve le buone intenzioni di chi ha voluto sovrapporre le due date, perché sono convinto che la memoria nella vita sia fondamentale. In questo caso lo è doppiamente, perché deve valere non soltanto nel ricordo di chi ha vissuto quei momenti, ma deve essere tramandata anche a chi allora non c'era perché dagli errori si ricavano lezioni che poi nella vita sono le più utili. Quel 17 aprile del 1993 non morì soltanto una squadra di calcio, primo caso nella storia in Italia di radiazione a campionato in corso, ma si capì quanto le avventure e gli avventurieri abbiano le gambe corte, quanto la città ed il suo tessuto produttivo abbiano le orecchie tappate e quanto i tifosi, quelli veri, abbiano il cuore grande. Quello che successe dopo, infatti, con le indimenticabili assemblee prima alla Cgil e poi al Centro Affari, con personaggi carismatici, alcuni dei quali purtroppo scomparsi, che dettero voce al dolore prima ed all'orgoglio poi restano un esempio, ad oggi ancora inimitato, di come una comunità possa unirsi eliminando ogni diversità ed ogni motivo di dissidio. Ferita nell'orgoglio Arezzo rinacque, perché gli anni precedenti avevano prodotto sconquassi ma non seminato odio e rancore. Ecco, forse la cosa che mi piacerebbe di più sarebbe mettere all'ingresso del nuovo centro sportivo un richiamo a quella storia, ed allora il 17 aprile avrebbe un senso per l'oggi e per il domani. Nel frattempo, però, è giusto dare merito a chi in queste settimane si è dato da fare per questo progetto, a partire dall'assessore allo sport Marco Donati che proprio questo aveva in mente anche nei giorni della bufera delle polemiche sui campi di allenamento, per proseguire con Umberto Zerbini, le cui parole ed i cui ricordi di tifoso aprono il cuore, per finire con Gino Severini, del quale abbiamo capito che il suo silenzio è presagio di buone notizie. Grazie a questi protagonisti, ed anche a molti altri, il 17 aprile sarà, poeticamente, un giorno per vivere e un giorno per morire. Allo stesso tempo.

 

articolo pubblicato sul Nuovo Corriere Aretino


scritto da: Luca Caneschi, 12/04/2012





Taglio del nastro per la viabilità della cittadella dello sport
COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: chiana, il 12/04/2012 alle 11:26

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Fatelo per chi era pronto a partire per Vicenza malgrado tutto... Valdichiana sempre presente!

Commento 2 - Inviato da: Giotto, il 12/04/2012 alle 12:35

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Io ero piccolino alla assemblee di Cgil e Centro Affari, ma ricordo la folla e il fumo dovuto alle sigarette. Mio padre mi ci portò perchè c'era nell'aria la volontà di esserci, di fare qualcosa, di smuovere le acque. E in effetti qualcosa di buono venne fuori, a fatica e con tre stagioni di serie D.

 

Commento 3 - Inviato da: alti60, il 12/04/2012 alle 12:37

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17/04/93 chi se lo scorda quel maledetto sabato ero in centro nel corso con altri del vecchio C.U.A in attesa di notizie che purtroppo arrivarono proprio li quasi davanti al vieri dove incontrammo il mai dimenticato Tonino Morelli che tornava dal tribunale con le lacrime agli occhi ci disse"ragazzi è finita"di li il dramma la disperazione la rabbia,ma da li parti la grande voglia di non mollare di riprenderci la NOstra amata maglia e cercare di far tutto per ritornare sugli spalti per gridare sempre e ancora piu' forte il Nostro Forza Arezzo e cosi fu'..nottate in bianco riunioni per organizzare il tutto sempre con il mitico Tonino Morelli al nostro fianco e ci siamo riusciti tutti insieme,tifosi imprenditori Graziani insomma chi veramente amava e ama l'unica vera maglia AMARANTO quella col CAVALLINO RAMPANTE sul petto e con il petto sempre in fuori orgogliosi della Nostra ARETINITA'. E ora quel giorno infausto stà per tornare in auge ma per far risorgere ancora una volta l'Orgoglio Amaranto grazie a chi si sta adoperando per questo e sempre piu' forte salirà il grido" Forza AREZZO "Laughing

Commento 4 - Inviato da: alti60, il 12/04/2012 alle 12:51

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Mino sè un cittino Tongue out io conservo ancora una sciarpa degli ultra del Ravenna di quella domenica

Commento 5 - Inviato da: Toni, il 12/04/2012 alle 15:00

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gioco del pallone .....  farfa sei sempre più imparazzante! ï»¿

Commento 6 - Inviato da: Toni, il 12/04/2012 alle 15:03

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Io invece avevo iniziato a seguire l'Arezzo dalla domenica precedente vale a dire da Arezzo Ravenna  0 a 1 del 04 aprile 1993 ï»¿

 

Udio mino ma porti veramente così mer.da?

Commento 7 - Inviato da: Toni, il 12/04/2012 alle 15:04

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ovviamente se zulla .... non ti incupire

Commento 8 - Inviato da: alti60, il 12/04/2012 alle 16:15

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Mino tocchete Tongue out

Commento 9 - Inviato da: Paul, il 12/04/2012 alle 17:46

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Ho assistito anch'io all'ultima partita de U.S. Arezzo, mi ricordo che eravamo andati in curva con i ravennati, scambiai qualche parola con loro, sulla nostra situazione in classifica, mai e poi mai avrei immaginato che quella fosse l'ultimo atto dell'Arezzo... Ho partecipato anch'io alla rinascita, ne vado orgoglioso, ebbi anche l'attestato che riconosceva quel fatto... Ora sono orgogliosamente membro di "Orgoglio Amaranto".... Spero di poter rivedere al più presto il nome Arezzo senza "Atletico" .

Commento 10 - Inviato da: CHIMERA, il 12/04/2012 alle 18:33

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Sarebbe bello che il 17 oltre all'inaugurazione del centro tecnico ilPresidente Severini desse la notizia che l'Arezzo torni con la denominazione U.S AREZZO sarebbe stupendo e magari il logo del centro tecnico sia il vecchio stemma del' U.S AREZZOSmile

Commento 11 - Inviato da: Secco69, il 12/04/2012 alle 20:48

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ebbi anche l'attestato che riconosceva quel fatto... 

Attestato di Benemerenza per la precisione...

rilasciato a tutti coloro che per la stagione 1993/94 oltre all'abbonamento contribuirono con un extra (pari al valore dell'abbonamento fatto)  alla rinascita dell'Associazione Calcio Arezzo....firmato Francesco Graziani...

lo conservo ancora gelosamente.