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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Alessandro alla porta di Brandeburgo - Germania
NEWS

Cavalli nei negozi, asini che volano, moduli storti, Floro che nicchia. Sono giorni un po' così...

L'Arezzo prova a riportare a casa il numero 83, cercando la sponda di un pool di aziende locali. Ma il disinteresse atavico della città che conta è intatto anche dopo l'impresa totale. L'importante è non gettare la croce addosso a Brunori e Persano, in attesa che Dal Canto trovi la quadra tattica. Adesso che la Giostra è finita, si aspetta solo il campionato. E il decollo di una campagna abbonamenti fin qui troppo tiepida



Alessandro Dal Canto, prima stagione ad ArezzoIn attesa di un campionato che i nostri eroi delle Leghe hanno portato alle calende greche, sono giorni così, che i cavalli entrano nei negozi per fare shopping e i somari volano sui cieli d’Arezzo, alti come la colombina. E meno male che la Giostra è finita. Ma ha ragione Mancini, uno che va controcorrente, se ha scelto la Nazionale che non interessa più a nessuno e che merita rispetto e attenzione anche per questo. Ne vedete altri nei giri che contano, dopo la Svezia? Noi no. Allora si, Mancini ha ragione da vendere: in Italia manca il coraggio di far giocare i giovani. E manca anche molto altro, per la verità. Ma non è questo il luogo.

 

 

Comunque il coraggio, in questa estate bollente, non è mancato all’Arezzo appena rinato dalle sue ceneri grazie all’impresa totale. Tant’è che in organico Dal Canto si ritrova una ventina di under, oltre i quattordici over prescritti. Ma qui, più che il coraggio, vale la fame o la stessa necessità che fu del Conte Ugolino nella torre dell’arcivescovo Ranieri. Del resto in campo ne vanno pochini e fuori, nei magazine, sulle tribune e per le strade di Arezzo, si sfoglia la margherita per Floro, uno che qui ha fatto la storia, ma che certo non è più giovanissimo. Pieroni ci ha provato e ci prova a riportare il suo vecchio pupillo nella città che lo ha rilanciato, dopo i primi calci nella sua Napoli.

 

Anonio Floro Flores, classe '83, sogno amarantoSul nome di Floro, in ogni caso, in qualche modo si misura anche il progetto del rilancio del calcio amaranto dopo l’impresa totale, che pare essersi impantanato nel disinteresse atavico della città che conta. Come ha dichiarato Pieroni, infatti, occorre il sostegno di un pool di aziende locali di cui Floro sarebbe l’uomo immagine, per rendere possibile un’operazione che trascende il budget d’annata. In questo senso l’arrivo di Floro significherebbe una svolta nel rapporto tra la città e la sua squadra di calcio ed è questo un sogno che va ben oltre l’estate e su cui il progetto che La Cava ha appena intrapreso con Pieroni e Testini, può poggiare la pietra angolare. Su Floro però è bene mettere il punto o non farne niente, evitando telenovelle.

 

 

Intanto al Comunale è in arrivo l’Empoli, una delle poche società d’Italia che sui giovani ha saputo costruire la sua grande fortuna. Prenda ad esempio il calcio italiano da una piccola città di provincia, che ha saputo fare grandissime cose. È sempre calcio d’estate, ma ormai si avvicina l’autunno e l’Empoli di Andreazzoli che ha sbancato in B e si è notevolmente rinforzato, sarà un test severissimo, dopo il brodo di giuggiole con la Fiorentina e la doccia gelata di Trestina. Nell’occasione Dal Canto ha visto un Arezzo in versione film horror e la sua franchezza controcorrente merita lode incondizionata. Franchezza per franchezza. A una decina di giorni dal campionato, l’Arezzo ha bisogno di trovare quanto prima una sua identità. È passato dal rombo ad un 4-3-3 “storto” più congeniale alla sua indole, ma non pare l’approdo definitivo.

 

Matteo Brunori, 24 anni, di proprietà del ParmaModuli a parte, gli amaranto hanno finora mostrato difficoltà non solo a trovare, ma anche a cercare la porta avversaria ed hanno stentato a dare profondità al gioco d’attacco. L’errore più grande sarebbe gettare la croce addosso a Brunori, bomber che viene dal basso ancora in cerca di se stesso, o all’under Persano, cannoniere d’estate che ha mostrato colpi notevoli. Tuttavia non c’è dubbio che uno come Floro farebbe comodo a Dal Canto e anche ad una campagna abbonamenti che stenta troppo a decollare. Che anche il popolo amaranto si sia dimenticato dell’impresa totale? E la città che conta?

 

scritto da: Giorgio Ciofini, 05/09/2018





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