SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Gli ex Lavatoi di Piazza Sant'Agostino
Lo scorso 18 gennaio sono partiti i lavori per il rifacimento di piazza Sant’Agostino, un investimento di quasi tre milioni di euro che permetterà di recuperare un luogo importante della città, ormai trasformato da qualche decennio in mero e dequalificato parcheggio d’asfalto e zona di transito per le auto.
TweetLo scorso 18 gennaio sono partiti i lavori per il rifacimento di piazza Sant’Agostino, un investimento di quasi tre milioni di euro che permetterà di recuperare un luogo importante della città, ormai trasformato da qualche decennio in mero e dequalificato parcheggio d’asfalto e zona di transito per le auto.
Con i nuovi interventi la piazza e le vie limitrofe saranno completamente pavimentate con lastre di pietra, sparirà il parcheggio per le macchine e l’area sarà totalmente pedonalizzata. Le parti di pregio verranno sottoposte a restauro conservativo, mentre una nuova illuminazione contribuirà a valorizzare gli angoli più suggestivi della piazza, la facciata della chiesa e fungerà da deterrente contro i tanti episodi di microcriminalità a cui la zona è soggetta da anni.
Anche il tradizionale mercato rionale, temporaneamente trasferito nell’area della ex caserma Cadorna, sarà riqualificato attraverso la delimitazione delle postazioni e nuove predisposizioni per l’allacciamento di luce e acqua. I lavori si concluderanno entro marzo 2011.
Tra i vari recuperi un capitolo importante è riservato alla valorizzazione degli ex lavatoi coperti, oggi trasformati in sede del mercato del pesce. Questi sorsero nel corso dell’Ottocento ed erano costituiti da un grande vascone il cui perimetro era delimitato da un ambiente porticato. L’acqua giungeva dall’Acquedotto Vasariano, che grazie a un canale sotterraneo sfociava nel punto più basso di piazza Grande e da qui andava a sostentare altre fonti cittadine. In Sant’Agostino l’acqua alimentava anche il grande abbeveratoio per i cavalli, situato alla base della terrazza della chiesa. Passati i lavatoi, gli scoli defluivano nel vicino “barignolo”, un fosso artificiale che sosteneva dei mulini, per terminare il loro percorso nel torrente Castro, a sud della piazza, che era stato tombato intorno al 1830.
Negli anni Trenta del Novecento l’edificio fu migliorato all’interno e abbellito da una nuova tettoia e da piccole balaustre. Ancora a metà del secolo scorso erano molte le lavandaie aretine che si recavano a Sant’Agostino a sciacquare i loro panni, una sorta di rito ancestrale e momento di socialità che solo la diffusione delle moderne lavatrici ha interrotto per sempre.
I lavatoi furono così costretti a ritagliarsi un diverso ruolo per sopravvivere e si adattarono a ospitare il mercato del pesce. La struttura si salvò, ma fu soggetta a pesanti rimaneggiamenti che la stravolsero. L’intervento più evidente fu la tamponatura delle eleganti arcate, che tolse di fatto qualsiasi dignità architettonica all’edificio. In pratica la stessa sorte che toccò alle Logge del Grano nei pressi di piazza del Popolo.
Per il restauro degli ex lavatoi è annunciata una spesa di circa 400 mila euro. Il progetto prevede il ripristino del vecchio fabbricato e la rimozione di tutte quelle opere necessarie ad accogliere il mercato ittico. Le parti murarie che rimarranno saranno consolidate, viceversa i retrostanti bagni pubblici verranno demoliti e i loro volumi recuperati. Con la riapertura degli archi, che saranno completati da grandi vetrate, la struttura riacquisterà in parte l’aspetto che gli interventi degli anni Trenta gli avevano dato.
Nei locali troverà posto il nuovo Informagiovani, che verrà trasferito dall’attuale sede di piazza Guido Monaco. Ciò consentirà non solo di recuperare un pezzo di storia della città, ma permetterà all’intera piazza di mantenere e amplificare la sua vocazione popolare e di luogo di incontro giovanile.
scritto da: Marco Botti, 22/01/2010
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