SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Portiere saracinesca, una squadra che gioca, 8 punti. L'Arezzo ora aspetta i gol degli attaccanti
Il rigore parato da Pelagotti ha dato una svolta positiva al derby di domenica a Siena e potrebbe averla data anche al campionato degli amaranto. Il reale valore della squadra deve ancora essere compreso appieno e la prossima partita sarà molto indicativa. Dalla trasferta piena di angosce di Pontedera di dieci mesi fa alla gara interna con il Pontedera di lunedì prossimo: il mondo è cambiato e se le punte cominciassero a buttarla dentro, chissà...
TweetMinuto settantotto. Senza voler scomodare paragoni illustri, è uno dei minuti dove si fa la storia del calcio. Gli amanti della storia dello sport ricorderanno il famoso gol di Sparwasser ai mondiali di calcio del 1974, quando la Germania Est sconfisse la Germania Ovest andando in rete proprio al settantottesimo minuto. Al minuto settantasette di Siena-Arezzo, Sala, già ammonito, trattiene Cianci per la maglia, che probabilmente accentua la caduta ma ottiene quanto voluto dai bianconeri: calcio di rigore più espulsione del giocatore amaranto. L’Arezzo era già in dieci, per la folle entrata di Basit a fine primo tempo che gli era costata il rosso (non diretto, fortunatamente). Una di quelle botte che stenderebbero un bisonte.
Al minuto settantotto della gara fra bianconeri e amaranto si scrive la storia di questa partita – e di questo inizio di campionato. È lo stesso Cianci che si presenta davanti al dischetto. Il tiro non è irresistibile ma Pelagotti è impeccabile. Il Siena avrebbe potuto passare in vantaggio, in 11 contro 9, e dilagare nei minuti finali della partita. Così non è stato, e a scrivere la storia stavolta è stato un portiere, Alberto Pelagotti da Empoli, che ha ricacciato giù per la gola dei senesi il grido di gioia tirando giù la saracinesca, e facendo esplodere il sempre gremitissimo settore ospiti. E l’Arezzo vive, e i risultati utili consecutivi sono quattro (sette se si considerano le ultime tre dello scorso campionato).
Quanto tempo è passato da Pontedera? Otto mesi, praticamente, da quella che poteva essere l’ultima partita degli amaranto e invece non lo fu, quella del groppo in gola grosso così e di un mese intero di partite rinviate, corse contro il tempo e raccolte fondi (sempre sia lode ad Orgoglio Amaranto). Otto mesi di distanza e sarà di nuovo sfida col Pontedera, con l’animo più leggero e il cuore gonfio di orgoglio. L’Arezzo affronterà una squadra in salute, capace di mettere insieme sette punti nelle ultime tre gare, che verrà a giocarsi la sua partita sfruttando anche le assenze per squalifica degli uomini di Dal Canto. Ma c’è un fattore che deve cominciare a far pendere l’ago della bilancia dalla nostra parte, prima o poi: i gol degli attaccanti. In quattro gare fin qui disputate, infatti, l’Arezzo ha trovato la via della rete per tre volte, di cui due con Davide Buglio, che è un centrocampista, e una con Mattia Persano, unica rete sin qui realizzata dai nostri punteros.
La sensazione, sia per Cutolo che soprattutto per Brunori, è che sia solo questione di sbloccarsi, perché entrambi hanno sempre disputato partite positive sia sul piano della prestazione individuale sia a livello di coinvolgimento nella manovra. L’Arezzo è una squadra che gioca a calcio, crea occasioni e buone situazioni di gioco, è una squadra di cui però va determinato appieno il reale valore, soprattutto per quanto riguarda il concretizzare le occasioni di cui sopra. E allora arriveranno, questi benedetti gol degli attaccanti, santi numi! Arriveranno, magari già col Pontedera, magari al minuto settantotto – ma anche prima o dopo va bene uguale – ché ancora dobbiamo mandare giù il palo e la traversa della partita di febbraio al Mannucci, quella che avrebbe potuto essere l’ultima partita degli amaranto e invece non lo fu.
scritto da: Roberto Gennari, 10/10/2018
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