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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Martina e Davide al teatro di Epidauro - Grecia
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L'Olbia ha il morale alto. Rosa giovane, il solito Ragatzu e un mister che sa dove mettere mano

C'è un legame strettissimo tra il club del presidente Marino e il Cagliari, da dove arrivano molti dei ragazzi in organico. Orgoglio sardo ed entusiasmo sono caratteristiche peculiari della squadra, affidata da quest'anno al 38enne Michele Filippi, che è anche chirurgo ortopedico. Domani probabile 4-3-1-2 con gli under Cotali, Muroni, Vallocchia e il colombiano Ceter da tenere d'occhio. I bianchi sono reduci dalla pirotecnica vittoria di Carrara per 4-3



Daniele Ragatzu, attaccante, 27 anni, già 5 golDopo la vittoria sull’Albissola, l’Arezzo domani sarà ospite in Sardegna dell’Olbia. I bianchi, assieme ad altre quattro squadre (Lucchese, Pro Piacenza, Alessandria e Pro Vercelli), occupano con 10 punti la settima posizione in classifica.

 

LA COSA DA SAPERE. Nell’estate 2010 la società, causa fallimento, fu esclusa dalla Lega Pro Seconda Divisione. Per merito di un gruppo di ex giocatori dell’Olbia, capeggiati da Pino Scanu, il club riuscì a ripartire dall’Eccellenza. Nel 2013 è stato festeggiato il ritorno in D, mentre il 4 agosto 2016 è arrivata l’ufficialità che l’Olbia, grazie all’allargamento a 60 squadre, avrebbe disputato la serie C. I sardi mancavano dalla terza serie da quasi 40 anni. Dal dicembre 2015 il club è passato nelle mani dell’imprenditore abruzzese Alessandro Marino, vicepresidente della Fluorsid group, società presieduta dal patron del Cagliari Tommaso Giulini, che opera nel settore delle estrazioni a Macchiareddu, centro vicino ad Assemini. Marino, laureato alla Wharton, docente di strategia alla Luiss University, fino al 2014 era nel Cda del Cagliari Calcio. L’amicizia tra i patron dei due club, ha fatto si che tra Olbia e Cagliari si stringesse un accordo di stretta collaborazione. Infatti la maggior parte della rosa dei bianchi è di proprietà dei rossoblù o ha trascorso parte della carriera nelle giovanili cagliaritane. Per cercare di crescere ulteriormente, il club ha deciso di avvalersi di uno psicologo, integrato allo staff tecnico. Si tratta del dottor Francesco Piras, che dal ritiro lavora a stretto contatto con la prima squadra e con il settore giovanile, a supporto dei vari allenatori e preparatori. Un unicum della serie C.

 

il 38enne allenatore Michele FilippiALLENATORE. Da questa stagione sulla panchina dei bianchi siede Michele Filippi. Allenatore molto giovane, classe '80, originario di Cagliari, ha guidato negli scorsi anni l'Under 17 del Cagliari e dall'estate 2016 è vice allenatore dell'Olbia, prima con Mignani, poi con Mereu. Dal suo predecessore ha ripreso molte idee di gioco, cercando il risultato attraverso concetti semplici e l’organizzazione di squadra. Il nuovo mister rappresenta un'eccezione nel panorama calcistico nazionale. Il suo curriculum racconta infatti di una doppia professione: chirurgo ortopedico e allenatore professionista allo stesso tempo.

 

FORMAZIONE. Dovrebbe essere schierata col 4-3-1-2: Marson; Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Pennington (Calamai), Muroni, Vallocchia; Senesi; Ceter, Ragatzu.

 

PUNTI DI FORZA. Da tenere d’occhio il terzino Matteo Cotali (’97) esterno difensivo mancino, rapido, facilità di corsa, con la giusta dose di cattiveria agonistica; Mattia Muroni (’96) uno dei punti fermi della mediana dei bianchi, centrocampista tascabile, inesauribile motorino, con apprezzabili tempi d’inserimento: Filippi lo fa giostrare davanti alla difesa, grazie alle sue buone doti di palleggiatore; Andrea Vallocchia (’97), arrivato lo scorso inverno dalla Samb, mezz’ala, trequarti o mediano all’occorrenza, mancino educato, abbina corsa e sacrifico ad ottime qualità tecniche; infine Daniele Ragatzu (classe ’91) capocannoniere della squadra con 5 reti, fermato spesso in carriera dagli infortuni, punta di movimento, generoso anche nel pressare gli avversari, bravo nel dribbling, grande lottatore nonostante un fisico non proprio statuario, calciatore di una intelligenza e di una classe davvero sopra la media per la serie C.

 

Damir Ceter, centravanti di proprietà del CagliariPREGI E DIFETTI. La squadra, dati alla mano, è la più giovane dopo la Juve Under 23, formata da ragazzi nati o cresciuti calcisticamente in Sardegna. La società chiede ai giocatori più esperti della rosa come Pisano (che dovrebbe essere assente causa infortunio), Calamai e Ragatzu di guidare questi giovani per farli maturare e crescere. L’obbiettivo stagionale è una tranquilla salvezza, con i play-off che potrebbero essere un premio finale ad un campionato giocato in funzione di valorizzare a pieno l’intera rosa. La rete di Iotti a Carrara ha interrotto un astinenza di oltre 230 minuti e contribuito alla rocambolesca vittoria (4-3), che ha riportato alla squadra di Filippi i tre punti, dopo un digiuno di 4 partite (un pareggio e tre sconfitte).

L’Olbia è squadra attrezzata a livello tecnico, che solitamente affronta gli avversari in modo propositivo, cercando di costruire un buon calcio. Il reparto più completo è l’attacco, dove oltre a Ragatzu si stanno mettendo in luce Yuri Senesi (‘97), trequartista atipico, veloce in progressione e pericoloso in spazio aperto, e soprattutto il colombiano Damir Ceter, un ’97 di proprietà del Cagliari con 6 presenze in A, forte fisicamente, abile nel gioco aereo, con 3 reti all’attivo in campionato.

La mediana è reparto qualitativo, capace di essere propositivo, discreto nel giro palla, che grazie al rientro di Pennington ha recuperato quella fisicità che mancava. Potrebbe ritrovare una maglia da titolare il talentino Biancu, classe 2000, giocatore con doti tecniche importanti per la terza serie. Il centrocampo isolano rischia di andare in difficoltà se pressato alto, evitandone così il palleggio.

La difesa non è apparsa irreprensibile, 10 le reti al passivo, anche se solo 2 in casa, spesso in difficoltà sui calci da fermo e se presa in velocità. Meglio sicuramente in fase di possesso palla con i terzini, soprattutto il mancino Cotali, che riescono ad accompagnare bene la manovra. L’Arezzo troverà una squadra rinfrancata e carica dopo il successo di Carrara, che ha rinfrancato e ricaricato l’intero ambiente e che andrà affrontata con attenzione.

 

ULTIMO PRECEDENTE. La scorsa stagione, il 10 aprile, al Bruno Nespoli (compianto portiere originario di Arezzo), gli amaranto si imposero in rimonta per 3-2. Doppio vantaggio dei sardi con Ragatzu e Biancu e reti amaranto che ribaltarono la partita di Cenetti, Cellini e Cutolo nel finale di partita, che vide l’espulsione nella ripresa di Moscardelli.

 

scritto da: Mauro Guerri, 27/10/2018





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