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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Sara e Laura tifose sfegatate
NEWS

La prima volta da ex, i bei ricordi, la Juve, il Milan. Parla Andrea Bricca

Domani, dopo sette stagioni in amaranto, il centrocampista giocherà contro l'Arezzo in campionato, provando una sensazione nuova: "Avrei preferito scendere in campo al Comunale, ma rivedere quelle maglie sarà un piacere lo stesso". La ferita aperta della serie B, i rimpianti per la retrocessione, le esperienze di San Giovanni e Castel Rigone, i meriti del Pontedera. E un gol a cui non pensa. "Macché, io segno così poco..."



serie B, Bricca contende il pallone a Del Piero Andrea Bricca domani sarà il grande ex della partita con il Castel Rigone. 30 anni, jolly di centrocampo, ad Arezzo ha giocato per sette campionati, allenato da 17 tecnici: Discepoli, Ferrari, Colautti, Pellicanò, Beruatto, Rumignani, Fiorucci, Florimbi, Somma, Gustinetti, Conte, Sarri, De Paola, Cuoghi, Fraschetti, Cari e Ugolotti. Ha lasciato l’amaranto nell’estate del 2009, passando alla Sangiovannese e poi al Castel Rigone.

 

1. Andrea, per te sarà la prima volta contro l’Arezzo da avversario dopo sette stagioni in amaranto, con 138 presenze e una rete. Che sensazioni hai?
Ti dico la verità: avrei preferito giocare al Comunale, per la mia prima volta contro l’Arezzo. Il campo, gli spogliatoi, il pubblico: tutto mi evoca dei ricordi bellissimi. Comunque per me sarà un piacere rivedere le maglie amaranto, dopo averle indossate per così tanto tempo…
2. Sempre a proposito del tuo periodo con l’Arezzo: sapresti dire quanti mister hai avuto? E con chi ti sei trovato meglio?
Oddio, ne ho avuti veramente tanti, così sui due piedi direi una ventina, all’incirca. Se consideri che solo nei miei primi due anni, da Discepoli a Ferrari, a Pellicanò, Beruatto eccetera ne abbiamo cambiati otto! Era un periodo molto confuso, quello lì. Comunque poi ci sono stati anche dei mister che sono durati un po’ più a lungo, come Somma e Gustinetti, ma mai più di un anno intero. Con chi mi sono trovato meglio? Io normalmente cerco di imparare sempre da tutti, magari col mister Fraschetti ho avuto un rapporto migliore che con gli altri, ma principalmente perché abitavamo vicini.
3. Tu tra l’altro hai fatto parte dell’Arezzo in uno dei periodi più gloriosi della sua storia: solo nell’ultimo anno di serie B avete giocato in partite ufficiali contro il Milan, la Juventus…
Guarda, quella stagione è ancora una ferita aperta, per me. L’anno indubbiamente più “emozionante” del mio periodo con l’Arezzo, sia in positivo sia, purtroppo, in negativo, per come si concluse la stagione. Ripenso ancora al presidente Mancini, che per tutto l’anno ha continuato a ripeterci “state tranquilli, noi non abbiamo fatto niente, vedrete che i punti ci verranno restituiti…” e invece l’Arezzo ha pagato più di altri quella vicenda. È stato un colpo durissimo, per l’Arezzo e anche per me. Chi può dire come sarebbe andata, sia alla squadra sia a me, se l’Arezzo fosse rimasto in B con Antonio Conte come allenatore?
4. Uno degli aspetti maggiormente positivi dei tuoi trascorsi in amaranto è sicuramente stato il rapporto che eri riuscito ad instaurare coi tifosi…
Sono sincero, io ad Arezzo tornerei subito, anche a piedi. Per la città, per come la gente mi ha accolto e per quello che l’Arezzo mi ha dato. Se rifarei tutto allo stesso modo? Non lo so, forse farei diversamente alcune piccole cose, a livello personale e di rapporti interni allo spogliatoio, e magari in certe situazioni mi sarei comportato diversamente, ma io sono sempre stato uno che nel momento fa quello che si sente di fare. Ad Arezzo sono arrivato molto giovane, se ho fatto degli errori è stato per inesperienza. E comunque non rimpiango niente.
5. Finito il tuo periodo in amaranto, hai sempre scelto di giocare in squadre dei dintorni: semplice coincidenza o scelta di vita?
Beh, forse più una coincidenza che altro, comunque diciamo che è un insieme di fattori. Quando si firma per una squadra, si valutano tutti i pro e i contro, e io andando alla Sangiovannese pensavo di aver scelto una società seria e che veniva da ottime annate. Poi come è andata a finire lo sappiamo tutti. Come ho detto prima, ogni volta faccio quello che mi sembra meglio, senza mai piangermi addosso. Quindi dico che va bene così, che ho sempre scelto nella maniera giusta, lavorando giorno dopo giorno per poter dare quello che potevo.

 

Coppa Italia, San Siro, tackle a metà campo su Gattuso6. Parliamo un po’ del presente, ora. Infortunio a parte, come giudichi questa tua esperienza al Castel Rigone?
Sono veramente contento di essere qua, e spero di esserci anche il prossimo anno. Questa è una società esemplare, che permette a noi atleti di fare calcio, di pensare solo a quello e non farsi distrarre da altro. Certo, un infortunio così pesante mi ha condizionato tanto, e non ho potuto dare il contributo che speravo alla squadra. Io cerco sempre di dare il massimo, e purtroppo gli infortuni sono parte integrante del calcio: spero di poter dimostrare quello che valgo da ora in poi!
7. La partita di domenica, tra Arezzo e Castel Rigone, è un po’ la sfida tra le due grandi deluse del campionato…
Eh purtroppo si, perché noi abbiamo fatto ancora meno dell’Arezzo. Ma se nessuna delle due ha fatto il campionato che sperava, gran parte del merito va attribuito anche al Pontedera, che è stata una squadra di incredibile concretezza, e che in tutto l’arco della stagione ha saputo chiudere in suo favore anche le partite più equilibrate. Quindi demeriti nostri, ma soprattutto meriti loro.
8. Secondo te, cosa non ha funzionato nella stagione del Castel Rigone?
Ci sono state diverse cose che non sono andate come dovevano andare. Una di queste è stato anche il mio infortunio, ma a parte quello, questa è stata una stagione dove tutto quello che poteva andarci storto, nelle partite, ci andava. Se non sbaglio abbiamo preso qualcosa come 20 pali, forse anche qualcuno in più. Comunque siamo una buona squadra, con un mister preparatissimo: ci sono tutte le condizioni per fare bene il prossimo anno.
9. E, per quel che hai potuto vedere, cosa non ha funzionato nell’Arezzo?
È difficile dirlo per me, visto che ho potuto seguire le sorti dell’Arezzo solo tramite i giornali, e l’ho visto giocare solo nella partita contro di noi. Ecco, posso dire questo, soprattutto se paragoniamo l’Arezzo e il Castel Rigone al Pontedera: sono mancate due cose, la continuità dei risultati e la cattiveria nel chiudere le partite. Il Pontedera ha vinto tante partite per 1-0, o 2-1, mentre magari l’Arezzo e il Castel Rigone quelle gare non hanno saputo chiuderle. Questa è una categoria dove contano sì la tecnica e il gioco, ma dove a volte ci vuole anche la palla in tribuna…
10. Un’ultima domanda, un po’ seria e un po’ scherzosa: che farai se domenica segni di testa?
(ride, NdR) Difficile che segni di testa! Scherzi a parte, non saprei, perché sinceramente dietro a questa “moda” di non esultare quando si segna contro la propria ex squadra c’è anche tanta ipocrisia: a volte ci sono giocatori che segnano, non esultano in campo e poi nello spogliatoio fanno un pandemonio, oppure offrono la cena a tutta la squadra. Segnare un gol è sempre una gioia, e io ora sono un giocatore del Castel Rigone, non me ne posso dimenticare. Dico comunque ai tifosi amaranto che possono stare tranquilli: segno sempre così poco…

 

scritto da: Roberto Gennari, 21/04/2012





COMMENTI degli utenti

Commento 1 - Inviato da: Giulio Cirinei, il 21/04/2012 alle 12:43

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 “state tranquilli, noi non abbiamo fatto niente, vedrete che i punti ci verranno restituiti…"

ennesima dimostrazione, ogni volta che apriva bocca, qualsiasi cosa dicesse, succedeva puntualmente il contrario... il 99% delle volte perchè era lui bugiardo come un triangolo tondo, in quella occasione perchè in federazione sono solo dei faccendieri che hanno venduto tutto quel che potevano vendersi per interesse

Commento 2 - Inviato da: Andrea Avato, il 21/04/2012 alle 12:55

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A seguito dell’ecografia effettuata dal portiere amaranto Lorenzo Bucchi, è stata evidenziata, dall’esame svolto, un’elongazione del polpaccio mediale della gamba sinistra che terrà il calciatore a riposo per qualche giorno.

 

I 19 convocati per la partita di castel Rigone. Portieri: Dolci, Scarpelli. Difensori: Chiarini, Mencarelli, Pecorari, Pucci, Secci, Sergio. Centrocampisti: Bozzoni, Ciasca, Idromela, Mautone, Nofri, Rubechini, Locatelli. Attaccanti: Borgogni, Cisse, Martinez, Raso.

 

www.atleticoarezzo.it 

Commento 3 - Inviato da: bravoo, il 21/04/2012 alle 15:42

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bricca sindaco

Commento 4 - Inviato da: Paul, il 21/04/2012 alle 17:01

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"E la vita la vita, la vita l'è bela l'è bela..." Una specie di coro per Bricca...Smile quando giocava nell'Arezzo...

Commento 5 - Inviato da: leonedellamaradona, il 21/04/2012 alle 20:23

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Bricca sarebbe un ottimo cavallo di ritorno per il prossimo anno. Con Landolina al fianco non ci sarebbe trippa per gatti.

Commento 6 - Inviato da: RICK57, il 21/04/2012 alle 21:16

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Grande Andrea Bricca,uno dei POCHI Giocatori che in passato ha SEMPRE messo in campo Grinta & determinazione NON tirando MAI indietro la gamba!!!

 

Mino come sarebbe a dire uno dei pochi???? vuoi che ti faccia un elenco di giocatori che hanno messo in campo grinta e determinazione? poi ci sono altrettanti giocatori che erano anche tecnicamente validi....... sarebbe lunghissimo......

 

QUOTE NO QUOTE NO QUOTE NO QUOTE NO QUOTE NO........AMIMODO & C TENIAMO DURO Smile

Commento 7 - Inviato da: RICK57, il 21/04/2012 alle 21:40

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OK MINO Foot in mouth