SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Che anno questo 2018: prese in giro, fughe, fallimento e rinascita. Chiudiamolo alla grande
Se riavvolgiamo il nastro fino al capodanno scorso, sembra impossibile che siamo sempre gli stessi, visti gli sconquassi e i ribaltamenti avvenuti in pochi mesi. Dalle illusioni di gennaio alle ultime gioie di dicembre, c'è un percorso che ha portato ansie e fibrillazioni al popolo amaranto. Ma adesso è tornata la speranza che l'Arezzo possa costruirsi un futuro degno della sua storia
TweetEccoci qua. Il 2018 è agli sgoccioli, ancora un giorno e poco più poi sarà un nuovo anno. Quello che sta volgendo al termine è stato uno di quegli anni incredibili in cui sono accadute, tutte insieme, cose che di solito avvengono forse in un lustro. E se riavvolgiamo il nastro fino al capodanno scorso, effettivamente sembra impossibile che si tratti sempre del 2018 tante erano le differenze, visti gli sconquassi e i ribaltamenti avvenuti in pochi mesi, considerato come eravamo e come siamo ora. Premiamo il tasto “rewind” per un momento allora: occhio, in certi punti potrebbe fare male, ma sicuramente renderà ancor più gradevole ed esaltante la stringente attualità, questa fine che altro non è che un nuovo inizio, si spera ancor più scintillante.
Gennaio è stato il mese delle illusioni e della grande presa in giro. Dopo che un anno esatto fa si era permesso di entrare in curva a rassicurarci, il signor M. M. firma il rogito e diventa il nuovo presidente. L'Arezzo però non va un granché bene, ci si chiede come mai, eppure è tutto apposto ora. Un corno: il 16 febbraio il suddetto dichiara di non aver rispettato la scadenza per il pagamento degli stipendi e scappa a gambe levate. Due giorni dopo si gioca a Pontedera quello che doveva essere l’ultimo atto prima della fine, con i giocatori che avevano già annunciato lo sciopero per la gara successiva. Ma ecco la fiammella di speranza: Orgoglio Amaranto organizza una raccolta fondi che trova ampia adesione tra i tanti aretini appassionati, che riscoprono nel momento della disperazione l’amore per gli amaranto.
Tre partite vengono rinviate dalla Lega in attesa di capire se le rigiocheremo mai e a marzo viene dichiarato il fallimento ma concesso l’esercizio provvisorio che salva non solo una squadra da morte certa, ma anche le speranze di tanti addetti ai lavori e dipendenti. Le giocheremo, quindi! Intanto, il 17 l’Arezzo riscende in campo: i tifosi sono carichi a pallettoni, la trasferta di Viterbo è partecipata e vista come un successo, comunque vada. Perdiamo, ma quel giorno davvero non importa, quel che conta è essere tornati a correre. Il condottiero Pavanel però aveva promesso battaglia totale anche perché servivano i risultati, e così fu: aprile è il mese della goduria campanilistica, poiché nell’ordine “matiamo” Livorno, Siena e Pisa in casa, in tre derby da incorniciare e che fanno sì che l’impensabile divenga tutto a un tratto possibile: fare risultato a Carrara potrebbe significare salvezza, addirittura senza passare dai playout.
Ecco quindi il 5 maggio 2018, una data che rimarrà per sempre nella storia. Con la Carrarese l’Arezzo si piega ma non si spezza, drizza un orecchio al risultato di Prato-Siena, con gli odiati cugini bianconeri sotto due volte ma addirittura avanti a un quarto d’ora dalla fine: ci basta anche il pareggio che sta maturando allo Stadio dei Marmi, ma noi sappiamo meglio di altri che le brutte sorprese sono sempre dietro l’angolo e allora ci pensa Cellini a farci esplodere: gol vittoria al minuto 89’ e può partire la festa, un’estasi totale dal settore ospiti fino a casa, davanti al nostro stadio, poi una settimana dopo in Piazza Grande. L’Arezzo è salvo, ha mantenuto la categoria e ora devo “solo” iscriversi.
Nel frattempo, il grosso della somma che serviva a proseguire l’esercizio provvisorio l’aveva messa Giorgio La Cava, che è il nuovo presidente, affiancato finalmente da un imprenditore aretino, Massimo Anselmi. Dietro c’è la grande esperienza di Ermanno Pieroni, che diverrà direttore generale, mentre Emiliano Testini sarà il direttore sportivo. L'Arezzo ufficializza l'iscrizione al campionato seguente, la squadra va in ritiro a Bagno di Romagna a metà luglio, ma i campionati inizieranno in gran ritardo: un bene per noi, che possiamo amalgamare un gruppo quasi del tutto nuovo e con molti giovani promettenti che necessitano di rodaggio. Gli ultimi colpi di mercato, poi, portano qualità ed esperienza in punti del campo in cui ne avevamo estremo bisogno.
La squadra parte bene: vince subito a Lucca, gioca propositiva, prende pochissimi gol e non perde praticamente mai. L’apice arriva con il successo interno con la Pro Vercelli e il sacco di Piacenza, intervallato da due pareggi con rimpianti contro altre due squadroni come Novara e Carrarese. Fino ad arrivare agli ultimi giorni, con le due vittorie consecutive, meno belle ma per questo ancor più significative, contro Gozzano e Pistoiese che ci proiettano a un passo dalla vetta. Facciamoci il terzo regalo, allora. Festeggiamo il capodanno in anticipo e chissà che non ci risvegliamo nel 2019 davanti a tutti… Chiudiamolo in bellezza questo anno incredibile… Alò citti, continuiamo a sognare!
scritto da: Luca Amorosi, 30/12/2018
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