SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Dal gol al Pisa al derby con il Pisa: Moscardelli nove mesi dopo. Fra ricordi e un po' di rimpianti
Il 28 aprile il Mosca segnò il suo ultimo gol con l'Arezzo e di fronte c'erano proprio i nerazzurri. Domani per la prima volta torna da avversario al Comunale, con l'addio di giugno che a molti tifosi lascia ancora l'amaro nel cuore. Né applausi né fischi hanno deciso i tifosi della sud. Ma forse non è indifferenza, soltanto difficoltà a metabolizzare: perché gli amori impossibili sono insopportabili
TweetL'ultima volta che ha messo piede dentro lo stadio era proprio per Arezzo-Pisa. Finì 1-0 e la decise lui: un gol di rapina dentro l'area di rigore, davanti alla sud, con esultanza liberatoria per il digiuno interrotto dopo tre mesi. Quella vittoria aprì orizzonti insperati per la salvezza, quel gol fu l'ultimo di Moscardelli in amaranto. L'ultimo di trenta, considerando campionato, Coppa e play-off.
Domani il Mosca torna nell'arena (non Garibaldi) dove i tifosi lo definirono ''uomo vero, atleta, capitano'', sancendo un patto d'amore che poi le cose del calcio hanno spezzato. C'era la speranza, ma forse anche la certezza, che la carriera l'avrebbe finita qua, a maggior ragione dopo una battaglia totale vinta in quel modo.
Nella seconda parte di stagione il 9 non cambinò granché: si fece male a Viterbo, si fece espellere a Olbia, però la rete al Pisa e l'assist per Cellini a Carrara furono roba sua. E siccome nei mesi precedenti, nell'anno precedente, era stato leader, trascinatore e simbolo, il bilancio restava ampiamente positivo.
Poi invece è andata in un'altra maniera e la separazione non si è consumata in modo indolore, con quel retrogusto fastidioso del tradimento che ha impregnato l'addio. A mente fredda, però, la partenza di Moscardelli tutto è stato fuorché un rinnegare le emozioni di Arezzo: lui il mestiere l'ha vissuto sempre così, in modo scanzonato, da giramondo, da apolide. E ha seguito la sua indole, portandosi dietro un biennio veramente intenso.
Va pure detto che al Mosca, in scadenza di contratto, una proposta vera di rinnovo non l'ha presentata nessuno. E il 29 giugno, un giorno prima del tana libera tutti, lui annunciò che sarebbe finita lì. Forse, per ciò che era stato, quel traccheggiare fu una sorpresa pure per lui.
La nuova società era già nata ma non ancora iscritta, aveva mille vincoli burocratici ma anche un progetto diverso. E Moscardelli, oltre che vecchiotto, costava abbastanza.
Alla fine è andata nel modo più crudele/logico che andasse: l'Arezzo ha ringiovanito, il Mosca è finito in un club di tradizione come il Pisa. Vederlo dall'altra parte della barricata, nella partita di settembre, è stato strano e ancor più strano sarà vederlo contro domani sera.
Gli stessi tifosi che gli dedicarono quello striscione colmo di stima, hanno deciso di non applaudirlo e non fischiarlo. Non è indifferenza, soltanto difficoltà a metabolizzare: perché gli amori impossibili sono insopportabili.
scritto da: Andrea Avato, 22/01/2019
Tweet