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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

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Poggibonsi4 set15Grosseto
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Trestina4 set15Pianese
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Tanto orgoglio e qualche rimpianto. L'addio di Cenetti: ''Avrei meritato un finale migliore...''

Il centrocampista, dopo sei mesi vissuti fuori dalla lista degli over, stamani ha risolto il contratto con la società amaranto. E poco fa ha postato un messaggio di saluto sul suo profilo facebook: ''Sono fiero di aver combattuto per questa maglia, Arezzo sarà sempre la mia seconda casa. Me ne vado a testa alta, spero e credo di essere stato un professionista vero''



Giacomo Cenetti, 30 anni, lascia Arezzo con qualche rimpiantoRescissione di contratto dopo sei mesi vissuti ai margini della prima squadra, fuori dalla lista degli over e senza la possibilità di essere utilizzato in gare ufficiali. Tra Giacomo Cenetti (89) e l'Arezzo non è finita nel modo migliore, nonostante la battaglia totale della scorsa stagione e le 38 presenze (con un gol a Olbia) collezionate in una stagione e mezza.

Arrivato nell'inverno del 2016 dal Bassano, al mercato invernale, Cenetti ha comunque conservato un rapporto positivo con la piazza e la tifoseria, che ne ha sempre apprezzato lo stile di gioco battagliero e generoso.

Poco fa, dopo aver risolto il vincolo con la società amaranto, il giocatore ha postato sul suo profilo facebook questo messaggio.

 

Siamo arrivati al momento dei saluti...

Sono stati mesi complicati, tristi e difficili sia dal punto di vista umano che professionale.
Ho visto la mia carriera compromessa perché stare sei mesi senza giocare è davvero dura. La gente ci vede spesso solo come calciatori, in realtà dietro ogni calciatore c’è un uomo, un marito, un padre.

Potrei raccontare tanti episodi ma a volte il silenzio è più incisivo delle parole. Fiero di aver onorato e combattuto per questa maglia dentro e fuori dal campo; rimarrò sempre molto legato alla città di Arezzo e ai suoi tifosi non solo perché qui è nata mia figlia Asia, ma anche perché ho conosciuto persone e amici speciali. Arezzo sarà la mia seconda casa. SEMPRE.

Vado via camminando a testa alta con la consapevolezza di aver dato tutto me stesso dal primo giorno che ho indossato la maglia amaranto; in questi mesi, confinato ai margini, spero e credo di esser stato un vero professionista sotto tutti i punti di vista, per il rispetto che ho per ogni componente e per questa città.

Vado via, quindi, con la presunzione di dire che forse avrei meritato un finale migliore. Un abbraccio grande.


scritto da: La Redazione, 31/01/2019





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