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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
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Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Quest'Arezzo così bello e così fragile. Una partita magistrale e un patatrac che è come un tarlo

C'è molto dell'imponderabile del calcio nell'epilogo del derby, maturato in modo rocambolesco e clamoroso. Ma Carrarese, Novara, Entella e Siena hanno tutte rimontato nei minuti finali, segno che la squadra ha il preoccupante difetto di andare in ansia e buttare a mare partite già vinte. Adesso chissà come verrà assorbito il colpo, anche se il campo ha detto pure che la prestazione è stata perfetta per 85 minuti. E a mente fredda, nonostante tutto, Dal Canto sta meglio di Mignani



1. Ci sono un aspetto emotivo e un aspetto tecnico della partita di ieri che vanno analizzati. Un po' sono sovrapposti, un po' no. Sul piano mentale, il 3-3 rischia di diventare una palla al piede, un tarlo che ti scava dentro, il granello di sabbia nell'ingranaggio. E' così, lo sappiamo tutti che è così e sappiamo tutti che non c'è nessuno in grado di prevedere cosa succederà. Può darsi che la squadra ricominci il cammino come se niente fosse, può darsi ci resti sotto chissà quanto. Già sabato vedremo.

2. C'è molto dell'imponderabile del calcio in questo 3-3, maturato in modo rocambolesco e clamoroso. E il vero peccato è che il risultato sfregia la miglior prestazione dell'anno, almeno fino al minuto 85. Adesso le giocate di Serrotti, il cucchiaio di Cutolo, il doppio passo di Rolando e tutte le altre cose belle di questo derby hanno un sapore meno dolce. Detto ciò, il campionato va avanti e la coreografia della Minghelli è l'input migliore per girare pagina con sofferenza e resettare. Il calcio è bastardo ma c'è sempre un domani.

3. Le sostituzioni non c'entrano niente con l'epilogo tafazziano: Rolando per Cutolo sul 2-0 (minuto 62) ci stava per avere freschezza davanti. Remedi per Buglio sul 3-0 (minuto 69) ci stava per dare nerbo alla mediana. E ci stavano anche al minuto 80 Butic per Brunori (per avere uno di fisico in attacco sul campo pesante) e Benucci per Foglia (che aveva i crampi). La partita era morta e non c'erano avvisaglie del patatrac, che è successo a prescindere dai nuovi entrati.

4. Oltre all'imponderabile di cui sopra, c'è però un dato da tenere di conto: Carrarese, Novara, Entella e Siena hanno tutte rimontato nei minuti finali contro l'Arezzo. Partite diverse, contesti diversi, circostanze diverse, ma un filo comune esiste. Questa squadra è bella e fragile, ha tanti pregi e un difetto che torna a galla spesso: va in ansia, si scompone, presta il fianco alla beffa. E' una forma di masochismo involontaria, spiazzante e preoccupante.

5. Il precedente di Cremona del 2016 è simile. Quella volta l'Arezzo era davanti ''soltanto'' di due gol e la partita la perse. Ieri era davanti addirittura di tre e l'ha pareggiata. In quanto a mazzata e a sensazione di beffa, d'impotenza, di fastidio, di rimpianto, siamo lì. Quel precedente e ciò che venne dopo, dimostra che si può voltare pagina, reagire e rialzare la testa. Adesso brucia ma il mondo non è finito con il derby.

 

6. Come si risolve un problema che nasce nella testa e si ripropone in casa e fuori, sia con gli over che con gli under, sul 2-0, sul 2-1 e sul 3-0? La risposta, al di là dei discorsi che possiamo fare tra di noi, è una sola: boh.

7. Dal Canto è l'allenatore e quindi risponde anche dell'emotività di un gruppo che ha buttato a mare 8 punti perché ha avuto paura di vincere quando stava vincendo. Però la sua è una responsabilità colposa in questo caso, anche se la speranza è che riesca a trovare una chiave per educare i cervelli oltre che le gambe. Altrimenti si potrebbe pensare al mental coach.

8. Adesso che è finita com'è finita, resta un'incazzatura solenne e uno stato d'animo che è un miscuglio di depressione, tristezza, incredulità e rabbia per non sapere con chi prendersela di preciso. Però bisogna essere oggettivi, mettere il dito nella piaga di ciò che non va e valorizzare ciò che ha funzionato. L'Arezzo aveva tirato fuori una prova sontuosa per intensità di gioco, qualità di manovra e spirito di squadra. La riprova evidente che il derby era stato studiato nei minimi dettagli e preparato a tavolino con arguzia. Negli almanacchi resterà solo l'asettico 3-3, ma per capire dovrà andrà a parare la stagione, il responso del campo è imprescindibile. E non è negativo.

9. Sala, Buglio, Foglia, Serrotti, Cutolo, Rolando: ognuno a suo modo ha lanciato segnali incoraggianti. L'Arezzo ha recuperato brillantezza, ha ritrovato quelle linee di passaggio che ultimamente si erano sfilacciate, ha approcciato il derby con la bava alla bocca, l'ha indirizzato dalla parte giusta con una qualità e una cattiveria agonistica superiori a quelle di un Siena scolastico e vulnerabile. Il dopo derby, anche se si fa fatica a guardare avanti, non è solo veleno. 

10. A mente fredda, meglio essere al posto di Dal Canto che ha dovuto ingoiare il pari per pochi minuti di follia, che al posto di Mignani, tornato a casa con un punto insperato dopo essere stato messo sotto senza se e senza ma.

 

scritto da: Andrea Avato, 04/02/2019





Arezzo-Siena 3-3, la sintesi della partita

Arezzo-Siena 3-3
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