SERIE D GIRONE E - 1a giornata
Flaminia | 4 set | 15 | Livorno |
Gavorrano | 4 set | 15 | Tau Altopascio |
Ghiviborgo | 4 set | 15 | Ponsacco |
Orvietana | 4 set | 15 | Arezzo |
Poggibonsi | 4 set | 15 | Grosseto |
Sangiovannese | 4 set | 15 | Ostiamare |
Seravezza | 4 set | 15 | Città di Castello |
Trestina | 4 set | 15 | Pianese |
Terranuova | 4 set | 15 | Montespaccato |
Il solito Pontedera mina vagante. In casa non perde da due mesi e vuole restare nei play-off
Nessun movimento di mercato a gennaio: la società granata aveva già messo insieme la rosa giusta per puntare alla salvezza e, come ogni anno, valorizzare i giovani senza prescindere dai risultati sportivi. Mister Maraia ha a disposizione tanti under e qualche over d'esperienza come Vettori, Mannini e Caponi (stasera fuori per squalifica). Contro l'Arezzo sarà ancora 3-5-2 con Tommasini e Pinzauti in attacco
TweetDopo il clamoroso epilogo della partita con il Siena, gli amaranto si apprestano ad affrontare la partita contro il Pontedera. I granata, con 34 punti in classifica, occupano la nona posizione appaiati al Novara.
LE COSE DA SAPERE. Probabilmente è fatto più unico che raro, ma la società non ha operato nessuna operazione nella recente sessione di mercato. Cosa non poi così strana se si va a valutare quello che è il lavoro del dg granata Paolo Giovannini, uno dei migliori in categoria, che negli ultimi anni sul mercato invernale, non è massicciamente occorso a innesti, salvo non ci fosse la necessità di rimpiazzare eventuali partenze o infortuni. Perché il progetto granata non nasce in un mese, è lo sviluppo di un pianificazione che parte già tra marzo e aprile, come dichiarato spesso dal Dg, per l'anno successivo. Dimostrazione che a Pontedera si vuol costruire qualcosa di ragionato e produttivo, senza spese folli.
ALLENATORE. In panchina dall’estate 2017 siede Ivan Maraia. Prima di diventare “Head Coach” è stato per cinque stagioni allenatore in seconda di Paolo Indiani, suo predecessore sulla panca granata. Giovannini lo scorso anno, scegliendolo, volle dare continuità al lavoro iniziato con Indiani, di cui Maraia condivide molte idee tattiche e di gioco. Classe ’68, nato in Svizzera, è un ex centrocampista di quel Pontedera che sconfisse prima del mondiale di Usa ’94 l’Italia di Sacchi. Preparato tecnicamente, bravo nel curare i particolari e a livello tattico, particolarmente abile a far ruotare l’intera rosa a sua disposizione.
FORMAZIONE. Dovrebbe essere schierata con il 3-5-2: Biggeri; Vettori, Borri, Fontanesi; Mannini, Calcagni, La Vigna, Serena, Magrini; Pinzauti, Tommasini.
PUNTI DI FORZA. Da tenere d’occhio il portiere Matteo Biggeri (’96), non particolarmente alto ma molto reattivo, sicuro tra i pali e tempista nelle uscite; il difensore Lorenzo Borri (’97), che radio mercato dà prossimo al passaggio alla Fiorentina: struttura fisica, forte di testa, puntuale negli interventi, buon senso della posizione; Daniele Mannini, calciatore esperto (classe ’83) con quasi 500 presenze nei professionisti, tra cui 7 campionati di A con Brescia, Siena e Napoli: carismatico, agonisticamente cattivo, duttile, che Maraia utilizza come sia come esterno che come trequartista libero di svariare su tutto il fronte offensivo; infine il capocannoniere dei granata, con 6 reti, Christian Tommasini (’98), scuola Samp, arrivato da svincolato dopo la stagione a Mezzolara in D e dopo poco blindato da Giovannini: assomiglia nelle movenze, con le dovute proporzioni, al francese Mbappé, forte in progressione e quando si tratta di proteggere la palla per far ripartire la manovra.
PREGI E DIFETTI. La squadra come ogni anno è partita con un unico obbiettivo, la salvezza, magari passando attraverso il bel gioco. Quest’anno addirittura la marcia dei pontederesi è migliore rispetto alle ultime stagioni. Stabilmente in zona play-off, al momento addirittura davanti ai cugini ricchi del Pisa, da cui mercoledì sono stati sconfitti per 3-0 negli ottavi di Coppa Italia. Come da tradizione da queste parti, la formazione è estremamente giovane, con uno zoccolo duro di giocatori esperti (Vettori, Caponi e Mannini), che hanno il compito di fare da chioccia e far crescere un gruppo dove si stanno imponendo giovani interessanti come Borri, Magrini, Giuliani e Bruzzo (’99 fermo da qualche settimana per guai muscolari).
La società si aspettava in questa stagione anche anche il definitivo salto di qualità dall’attaccante Pinzauti (’94), per ora a segno solo in 4 occasioni. Dopo le 8 reti della scorsa annata, era chiamato a confermarsi se non a migliorarsi, dopo che in estate aveva suscitato l’interesse di alcune squadre di B come il Carpi.
La difesa numeri alla mano dà il meglio in trasferta: difatti delle 25 reti al passivo, ben 15 sono state subite sul sintetico del Mannucci. Il reparto va in difficoltà se allargato e se preso in velocità, causa la fisicità dei suoi uomini. Ulteriore dimostrazione che ultimamente è sottotono sono le 13 reti incassate nelle ultime 8 uscite.
La mediana sarà priva dell’uomo d’ordine ed esperienza Caponi (squalificato dopo l’espulsione di Olbia) e si affiderà quindi alla verve e alla freschezza dei suoi giovani e soprattutto a Mannini. L’ex capitano del Pisa sta vivendo un'ottima stagione, condita anche da 5 reti. Sulle fasce non manca dinamismo e spinta.
In avanti una maglia accanto a Tommassini se la giocano Pinzauti e Riccardo Benedetti (’98), entrambi strutturati e maggiormente a loro agio come prima punta. Tra le squadre della parte destra della classifica però il Pontedera è quella che segna di meno (26 reti come il Pisa). I ragazzi di Maraia non vincono tra le mura amiche dell’Ettore Mannucci dal 9 dicembre (2-1 dal Pro Piacenza) e sono reduci da due pareggi consecutivi con Siena ed Olbia.
La squadra granata lascerà il pallino del gioco agli amaranto, per giocarsela di rimessa, appoggiando la manovra su Mannini o sulle punte. Durante la stagione però ha anche dimostrato grandissima personalità nell'affrontare squadre sulla carta tecnicamente superiori e decisamente più esperte. Il Pontedera ha dato dimostrazione di compattezza e spirito di sacrificio: ognuno svolge il suo compito, difendendo con ordine e ripartendo, creando pericolosità alle retroguardie avversaria. Sarà gara da prendere con le molle: del resto Pontedera, non è mai stato un campo facile per l’Arezzo.
ULTIMO PRECEDENTE. L'ultimo precedente risale allo scorso anno, quando si giocò il 18 febbraio e c’era il rischio che fosse l'ultima prima del fallimento. La partita si chiuse sullo 0-0. All’andata la gara terminò 2-0 grazie alle reti di Brunori e Buglio.
scritto da: Mauro Guerri, 09/02/2019
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