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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
MONDO AMARANTO
Samuele a Melbourne - Australia
NEWS

Una squadra terza in classifica, il senso del dovere e il torto da non fare al presidente

L'ultimo consiglio d'amministrazione si è chiuso con un nulla di fatto e tutto ruota intorno ai conti di una società che presenta un bilancio in perdita. Ma al di là delle schermaglie tra soci, Giorgio La Cava non è folle né masochista e tutte le persone ragionevoli sanno che la scadenza di lunedì sarà onorata in toto. La Lega tornerà a battere cassa solo a giugno e a quel punto, a bocce ferme, programmare il futuro potrebbe essere un po' più facile



Giorgio La Cava, presidente della Ss ArezzoLa montagna che partorisce il topolino. E' la metafora più calzante per l'ultimo consiglio d'amministrazione, che si sperava ufficializzasse un'armonia ritrovata e invece ha ribadito lo stallo totale in cui si trovano i soci della Ss Arezzo.

La Cava, Anselmi e Cucciniello si sono imposti il silenzio stampa per non alimentare polemiche né dietrologie e fare in modo, per quanto possibile, che i riflettori restino puntati sulla squadra (terza in classifica!), cosa questa che aveva invocato pubblicamente anche Dal Canto quindici giorni fa.

L'unica dichiarazione l'ha rilasciata il presidente, spiegando che il prossimo 18 marzo, giorno di scadenze federali, verserà solo la sua quota parte (pari al 79%) per fare fronte ai 297mila euro che servono.

 

Ora, al di là delle schermaglie dialettiche e delle questioni di principio, è evidente a tutte le persone ragionevoli che Giorgio La Cava, per il carattere che ha, l'impegno che si è preso e che sta portando avanti, per una semplice ma fondamentale questione di coerenza, al bisogno onorerà la scadenza di lunedì prossimo fino all'ultimo centesimo, attingendo dalle proprie risorse o sommandole a quelle che ci sono sui conti corrente. E' passionale, è umorale, è sanguigno, non è un folle né un masochista. Dubitare del suo senso del dovere significa fargli un torto che non merita. L'Arezzo, quindi, è al sicuro.

Va aggiunto che, facendo un'analisi delle ultime settimane, non sarebbe una sorpresa se questo consiglio d'amministrazione si avviasse all'epilogo. Dopo l'empasse prolungata, la Ss Arezzo potrebbe costituire un nuovo cda con membri vicini al presidente, oppure strutturarsi con al vertice la figura dell'amministratore unico: a quel punto La Cava avrebbe per statuto tutte le responsabilità decisionali e potrebbe bypassare il problema della mancata condivisione che ha sollevato Anselmi.

 

Resterebbe il nodo dei finanziamenti alla società: il presidente, pur ammettendo il milione di sbilancio di cui aveva parlato Anselmi in televisione, richiede al socio di minoranza di contribuire alle necessità economiche del club per il suo 20%, rimandando a fine stagione il redde rationem; il vicepresidente ha più volte ribadito che la differenza tra entrate e uscite è schizzata ben oltre le previsioni a causa di scelte gestionali che non sono passate dal cda. E quindi si è messo in una posizione di stand by.

Se prima la frattura sembrava ricomponibile, adesso è oggettivamente più difficile. In ogni caso, una volta superata la scadenza di lunedì, l'Arezzo potrà giocarsi serenamente le sue chances di promozione sul campo. La Lega tornerà a battere cassa verso la fine di giugno e lì bisognerà mettere le basi per la stagione 2019/20, operazione che adesso sembra nebulosa. Ma il campionato sarà già finito e a bocce ferme, magari, sarà tutto più in discesa. 

 

scritto da: Andrea Avato, 11/03/2019





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