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SERIE D GIRONE E - 1a giornata

RISULTATI CLASSIFICA PROSSIMO TURNO
Flaminia4 set15Livorno
Gavorrano4 set15Tau Altopascio
Ghiviborgo4 set15Ponsacco
Orvietana4 set15Arezzo
Poggibonsi4 set15Grosseto
Sangiovannese4 set15Ostiamare
Seravezza4 set15Città di Castello
Trestina4 set15Pianese
Terranuova4 set15Montespaccato
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Gabriele in visita a Petra - Giordania
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Domina, segna, becca il pareggio: il loop infinito dell'Arezzo. Eppure la volata è apertissima

Analizzandola nel modo più razionale, la partita di Busto non è stata negativa: gli amaranto hanno spadroneggiato per un tempo, sofferto solo fino al gol di Mastroianni, rischiato di vincerla alla fine. Il problema è che si tratta del sesto 1-1 (il quinto nel girone di ritorno) maturato con lo stesso cliché. E' il tallone d'Achille della squadra, una sorta di malattia autoimmune per cui non si riescono a trovare soluzioni. Nonostante questo, nonostante le difficoltà strutturali sulle palle inattive e qualche ricambio che manca, la zona play-off è molto corta. E Dal Canto può ancora arrivare agli spareggi in ottima posizione



la traversa di Borghini al minuto 91Analizzandola nel modo più razionale possibile, e scollegandola dal passato recente, la partita di Busto non sarebbe male. L'Arezzo l'ha spadroneggiata per un tempo, l'ha sofferta fino al gol di Mastroianni, l'ha ripresa in mano dopo, anche se in maniera meno netta dei primi 45 minuti, ed è andato vicino a vincerla alla fine.

Il problema è il trend che accompagna la squadra da cinque giornate (tre pareggi e due sconfitte) e, per certe cose, dall'inizio di stagione. Quello di ieri è il sesto 1-1 stagionale maturato così (il quinto nel girone di ritorno), con l'Arezzo che segna per primo e poi viene raggiunto: all'andata un erroraccio di Pelagotti, stavolta un angolo, a Pontedera lo scivolone di Zappella, col Piacenza un autogol, col Novara un altro corner, con la Juve una palla persa da Foglia.

Il cliché ha contorni nitidi: iniziale predominio (largo e convincente), gol del vantaggio, poi ritorno avversario, pareggio, rimpianti. È un loop che si sta ripetendo all'infinito e l'Arezzo arriva quasi sempre al fischio finale con la sensazione di aver lasciato il lavoro a metà.

In parte è così, in parte dipende anche da altro: valore degli avversari (la Pro Patria dopo il giro di boa in casa aveva sempre vinto), difetti congeniti (Dal Canto ha quasi tutti giocatori brevilinei che sulle palle ferme, contro lungagnoni fisicati, soffrono e soffriranno), rosa corta in certi ruoli, primo fra tutti il centravanti (ora che Brunori non vede la porta come prima, un sostituto non c'è).

Sommando tutto questo con i pregi emersi in 33 giornate di campionato, vengono fuori i 52 punti in classifica. Pochi o tanti, sono quelli che l'Arezzo merita di avere. Qualche rospo in gola resta di sicuro, a cominciare dal 3-3 con il Siena. Ma è vero pure che qualche punto gli amaranto l'hanno sgraffignato qua e là: a Gozzano, ad Arzachena, con l'Olbia potevano essere tre X e sono state tre vittorie.

 

 

La prestazione di ieri ci dice che l'Arezzo non sta male fisicamente: ha chiuso in crescendo come era successo pure con il Novara. Se flette e perde fluidità nel palleggio, è più per un problema di atteggiamento, un vulnus psicologico, che altro. E se perde fluidità nel palleggio, l'Arezzo rischia: da un lato è la sua grande forza, da un lato è la sua condanna. Fermo restando che pensare di dominare gli avversari per un'ora e mezzo è utopia.

Però è vero che la gestione del risultato va migliorata. La squadra fa, manovra, segna e poi, in un ripetitivo gioco dell'oca, ritorna alla casella del via. Dal Canto è il responsabile tecnico e quindi, se fa capo a lui l'organizzazione tattica che consente all'Arezzo di segnare gol come quello rifilato al Piacenza, compete a lui anche la risoluzione di questa magagna. 

Se ci riuscirà, lo vedremo. Sul come, gli facciamo tanti auguri, perché questo sembra il classico difetto di fabbrica che hanno tante squadre, compresi i top team. E' il tallone d'Achille di quest'anno, la fragilità che è venuta a galla fin dall'inizio, una sorta di malattia autoimmune che il gruppo ha sviluppato suo malgrado.

A prescindere da tutto, bisogna lavorarci sodo, anche in previsione dei play-off che cominceranno tra un mese e mezzo. L'Arezzo c'è dentro dalla prima giornata, bisogna solo vedere in quale posizione chiuderà il 4 maggio: nell'ordine c'è da affrontare Alessandria, Entella, Gozzano e Pistoiese, con in mezzo il riposo e i 3 punti a tavolino.

Adesso la tendenza non è ottimale (i numeri lo testimoniano e, è stato scritto tante volte, non mentono mai), il calendario nei prossimi due turni è ostico, ma poi migliora e il finale potrebbe anche consegnare a Dal Canto un pass per qualche posto nelle prime file.

 

scritto da: Andrea Avato, 31/03/2019





Pro Patria-Arezzo 1-1, la sintesi della partita

Pro Patria-Arezzo 1-1
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